In questo inizio legislatura la pattuglia di parlamentari Psi ha già presentato più proposte di legge. Ce ne parla il segretario Riccardo Nencini
«Onorando gli impegni assunti con l’elettorato nel corso dell’ultima campagna elettorale, il Psi sta svolgendo in questo avvio della XVII legislatura una vivace attività. Nelle scorse settimane la nostra delegazione parlamentare ha presentato diverse proposte di legge alcune delle quali di forte impatto sociale». Questo è quanto afferma il segretario socialista Riccardo Nencini. Quali sono le più significative?
«Innanzitutto, un progetto di legge per contrastare la precarizzazione del lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno, dovuto ai contratti atipici, parasubordinati e a progetto in cui si propone di istituire un fondo Inps per il sostegno al reddito, nei casi di licenziamento, sospensione del lavoro, scadenza del termine del contratto, erogato per 12 mesi per chi ha meno di 55 anni e per 18 mesi per le età superiori, riconoscendo le stesse tutele sociali di genitorialità dei lavoratori subordinati, a valere per gli anni 2013-2015, garantendo la tutela della malattia e dell’assegno familiare a chi è iscritto alla gestione separata dell’Inps».
Sempre nell’ambito della questione occupazione, «un progetto di legge per facilitare la creazione di nuove microimprese giovanili e femminili e agevolare l’assunzione di uomini di età inferiore ai 38 anni e di donne di ogni età, attraverso la riduzione degli oneri fiscali e accesso al credito». La proposta, inoltre, prevede, continua Nencini, «sostegni per avviare nuove microimprese con un numero massimo di 5 impiegati e per un periodo di 36 mesi dall’inizio attività, maggiorati nelle zone cosiddette “assistite”. Le agevolazioni riguarderanno l’acquisto di apparecchiature informatiche; corsi di istruzione, formazione e specializzazione professionale, tecnica e imprenditoriale; registrazione di marchi e brevetti; costruzione, ampliamento e ammodernamento dei locali di lavoro; spese per lavori finalizzati alla tutela della salute e della sicurezza degli ambienti di lavoro; acquisto di macchine, attrezzature nuove e automezzi; l’acquisto di software; spese di commercializzazione; acquisto di scorte di materie prime e prodotti finiti».
Per abbattere le assurde megaretribuzioni, inconcepibili nell’attuale, drammatica crisi economica, il Psi, nel solco della propria storia, propone un terzo pdl, «che – come chiarisce sempre il segretario Nencini – stabilisce l’eliminazione del cumulo con redditi da lavoro dipendente, autonomo e libero professionale per le pensioni il cui importo supera i 75.000 euro l’anno; il congelamento temporaneo della parte eccedente fino al compimento del 75° anno di età per le pensioni superiori a 100 mila euro l’anno e l’eliminazione della rivalutazione automatica annuale delle pensioni superiori a 70.000 euro mensili. Viene previsto il divieto del cumulo tra più pensioni compresi i vitalizi pubblici a cominciare da quelli parlamentari e degli ex componenti della Corte costituzionale.
Il pdl socialista interviene drasticamente anche sulle cosiddette “retribuzioni d’oro”, fino a oggi erogate ai “Grand commis” di Stato, ai dipendenti degli Organi costituzionali, della Banca d’Italia e agli alti magistrati. Per tutte queste figure professionali il pdl stabilisce un tetto di 200.000 euro lordi all’anno. Stesso drastico intervento viene applicato per i dirigenti delle aziende con capitale azionario partecipato dallo Stato che non potranno più accedere alla stipula di contratti individuali che superino il tetto di 200.000 euro lordi all’anno. Per tutte queste figure infine il pdl prevede l’abolizione di benefici aggiuntivi e privilegi come le auto di servizio».
Da sabato 1 giugno i socialisti inizieranno nelle piazze delle principali città italiane la raccolta delle firme a sostegno dei suddetti due progetti di legge in favore dei giovani e contestualmente prenderà l’avvio la raccolta firme a sostegno di tre quesiti referendari proposti con i radicali italiani. Due quesiti riguardano il problema dell’immigrazione: il primo modifica le regole sulla permanenza nei Cie e il secondo interviene sulle norme che incidono sulla clandestinizzazione e precarizzazione dei lavoratori migranti. Il terzo quesito ha invece lo scopo di eliminare il periodo obbligatorio di tre anni prima di chiedere il divorzio la cui domanda potrebbe diventare contestuale alla richiesta di separazione. Come si vede, un’attività intensa e ricca di prospettive per gli eredi del più antico partito politico italiano.
Per il resoconto aggiornato dell’intera attività dei parlamentari del Psi, si può visitare la pagina a essa dedicata.
(n.m.)
(LucidaMente, anno VIII, n. 89, maggio 2013)