Se, in nome del dogma capitalista bipartisan del libero mercato, non si rilancia l’economia e l’occupazione, saremo condannati alla perenne recessione. Non ci resta che sperare in Grillo?
Notizia di questi giorni: il debito pubblico ha sfondato la soglia dei 2mila miliardi. Mai successo prima. Ma come, l’economista Monti non era stato nominato capo di un Governo di tecnici e professori proprio allo scopo di mettere ordine nei conti pubblici?
![609-alberto_de stefani[1]](https://www.lucidamente.com/wordpress/wp-content/uploads/2012/12/609-alberto_de-stefani1-213x300.jpg)
Nel 1924, dopo soli 18 mesi di governo, l’allora ministro delle Finanze Alberto De Stefani raggiunse il pareggio di bilancio. In che modo? Facendo l’esatto contrario di Monti: rilanciando l’economia attraverso un vasto piano di opere pubbliche, mantenendo inalterata la già contenuta pressione fiscale e sottraendo il sistema bancario al controllo della finanza internazionale per porlo al servizio dell’economia italiana. Ciò portò alla nascita di nuove aziende e all’aumento dell’occupazione, con conseguente incremento delle entrate fiscali che permisero, fra l’altro, di finanziare il nascente Stato sociale.
Oggi il principio dell’interesse nazionale, che ispirò i governanti dell’epoca, è stato sostituito dal dogma capitalista del libero mercato, che tanto piace alla destra e non dispiace alla sinistra (che ha capito da che parte gira il vento), e i risultati li stiamo pagando tutti (tutti tranne i politici, i mafiosi e i corrotti che in questo sistema ci sguazzano). Giunti a questo punto non ci resta che sperare in Grillo che, essendo un comico, da statista, perlomeno, ci farà… ridere.
Gianfredo Ruggiero – presidente Circolo culturale Excalibur di Varese
(LucidaMente, anno VII, n. 84, dicembre 2012)