Esce oggi per Mattonella Records il secondo disco della band romagnola Gastone: sette emozionanti tracce ricche di poesia e immaginazione
«Salperemo senza pensarci / nonostante il mare in tempesta […] // Salperemo senza lasciarci / nonostante la pioggia funesta»… Questi alcuni dei bei versi di Transatlantico, secondo brano del disco II (etichetta Mattonella Records, in uscita oggi, 6 dicembre 2019) di Gastone, progetto nato nel 2016 in quel di Gabicce.
Versi che sembrano una sorta di baudelairiano L’invito al viaggio o un richiamo al sonetto Guido i’ vorrei che tu e Lapo ed io di Dante Alighieri. In realtà, il componimento intende rievocare la storia dei nonni materni di Leonardo Antinori (testi, batteria, chitarra, tastiere, nonché voce… insomma il frontman del gruppo): due romagnoli emigrati in Argentina, dove s’innamorano giovanissimi per poi tornare alla terra natale. Si tratta di una delle più belle canzoni delle sette inserite nel disco. Un’opera sorprendente, emozionante, poetica, connotata da immaginazione e intimismo, commozione e ironia. Sette componimenti deliziosi, dolci, ma che non cadono mai nello sdolcinato o nel dolciastro. Una cascata di suoni fantasiosi, di armonie e melodie costruite in modo originale, con arrangiamenti piacevolmente singolari. Ad esempio, si ascolti Cristalli, con l’inaspettato cambio di ritmo, dopo un incipit lento e intimistico e successivi sviluppi quasi da progressive rock.
Toni distesi e solari, quasi pop, caratterizzano Letargo, mentre grotteschi e teatrali sono quelli di Invecchiando. Sono proprio gli incessanti e variabili spunti sonori, la fantasia, i colori, a rendere II un disco da ascoltare lasciandosi andare, abbandonandosi al mare e ai paesaggi, anche interiori, evocati dai Gastone. Che, oltre al già citato Antinori, sono Marco Bertuccioli (chitarra), Tommaso Tarsi (basso) e Edoardo Brandi (violino). Infine, la spiegazione del nome scelto dal gruppo: Gastone era un cane, purtroppo successivamente scomparso – come ci viene spiegato – «fra le onde del mare Adriatico in una riviera senza ombrelloni». E al povero animaletto è dedicata Condoglianze, composizione struggente e commovente. Ma, con la sua mimetica osservazione dello scorrere della vita e della straripante mutevolezza dell’esistenza nelle sue varie forme, tutto II sa coinvolgere l’ascoltatore entro un universo musicale vibrante e in perpetuo, controllato, movimento.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIV, n. 168, dicembre 2019)