Intervento del consigliere socialista Massimiliano Cané: il Comune bolognese ha approvato un ordine del giorno di adesione al “Manifesto dei sindaci per la legalità, contro il gioco d’azzardo”
Riceviamo e assai volentieri ospitiamo: del resto, LucidaMente ha da tempo aderito al Manifesto No Slot (vedi Gioca, irresponsabile!).
In rappresentanza dell’impegno socialista sul territorio comunale di San Lazzaro di Savena, abbiamo presentato un ordine del giorno (vedi il testo) riguardante il preoccupante fenomeno della ludopatia derivante dall’incremento del gioco d’azzardo, soprattutto tra le classi sociali meno abbienti e più esposte agli effetti negativi dell’attuale e drammatica crisi economica. Il Consiglio comunale del 10 settembre ha approvato il documento.
L’industria del gioco d’azzardo è fra le poche a non subire gli effetti della crisi economica, con 100 miliardi di fatturato, il 4% del pil nazionale. La spesa per il gioco d’azzardo rappresenta l’impressionante cifra del 12% della spesa delle famiglie italiane. Risultano 15 milioni i cosiddetti giocatori abituali, 3 milioni quelli a rischio patologico e circa 800.000 quelli già patologici. Sono calcolati in 5-6 miliardi l’anno i costi necessari per curare i casi patologici. I giochi con premio in denaro si stanno diffondendo sempre più anche nella nostra regione dove la spesa pro capite annua per il gioco d’azzardo è di 1.442 euro pro capite, e ciò anche tra i giovani (un’indagine di Nomisma rileva che il 68% dei 950.000 studenti intervistati ha dichiarato di aver avuto un’occasione di gioco). Sovente, poi, intorno ai luoghi del gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, oltre a fenomeni di criminalità organizzata.
Il gioco d’azzardo lecito è materia di competenza statale e i sindaci, fino ad ora, non hanno potuto esercitare con efficacia un conseguente potere regolatore né ispettivo. Abbiamo chiesto alla Giunta del nostro comune un impegno per aderire al manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, promosso dal coordinamento regionale unitario Anci, Upi, Uncem, Legaautonomie, e a sostenerne tutte le iniziative programmate e finalizzate: alla promozione di interventi educativi e di informazione per la prevenzione del gioco d’azzardo e, nelle opportune sedi, di azioni di sensibilizzazione e/o di iniziativa politica finalizzate all’approvazione di una legge nazionale che punti a ridurre l’offerta dei giochi d’azzardo, promuova la prevenzione e la cura della ludopatia.
Infine, vista anche la recente approvazione, da parte dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, della legge regionale 4 luglio 2013 n. 5 (Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate – bur n. 181 del 4.7.2013), che detta norme di prevenzione, riduzione del rischio e contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, valorizzando la partecipazione e realizzazione di iniziative in collaborazione con enti locali, istituzioni scolastiche, ausl, associazionismo di promozione sociale ex legge 383/2000, organizzazioni di volontariato ex legge 266/91, enti pubblici e/o privati senza scopo di lucro che si occupano gioco d’azzardo patologico, abbiamo chiesto alla Giunta di avviare una mappatura degli esercizi commerciali e dei circoli privati detentori delle macchinette che consentono vincite in denaro, per capire la dimensione del fenomeno nel nostro territorio e le criticità sociali che lo stesso manifesta.
Il tema del ricorso sfrenato al gioco d’azzardo legale è una questione molto delicata. Coinvolge i diritti e le libertà di chi volontariamente vuole a esso avvicinarsi e i bisogni di chi ne subisce gli effetti, economici e patologici. Ai comuni il legislatore nazionale deve poter fornire gli strumenti per governare il fenomeno nei propri territori amministrati. Sono d’altronde i comuni le vere istituzioni di prossimità, quelle cioè più vicine ai bisogni dei propri cittadini. Esprimiamo soddisfazione per il risultato amministrativo ottenuto. Un primo passo verso l’analisi del problema e l’avvio di un percorso amministrativo, teso al coinvolgimento delle forze sociali territoriali, foriero auspicabilmente di ulteriori azioni politico-amministrative.
Massimiliano Cané – consigliere socialista presso il Comune di San Lazzaro di Savena (Bologna)