I cambiamenti avvenuti nell’ultimo mezzo secolo hanno nettamente mutato i vecchi ruoli maschio-femmina. Ma come? E cosa accadrà in futuro?
Cinquant’anni anni fa in Italia vigeva ancora la legge sul “delitto d’onore”. C’era una legge che colpiva la donna rea di adulterio; in sintesi, la donna era considerata persona soggetta al potere maschile. La vita era regolata sulla sessualità maschile. Una società e una cultura di quel genere non potevano che portare a una forte reazione. Il Sessantotto fu l’occasione giusta per reagire: ricordiamo lo slogan “È mia e me la gestisco io”. Da quel periodo, molte cose sono cambiate. Cerchiamo di ragionare su come e perché.
L’aspetto più evidente che possiamo rilevare, nel corso degli anni, è il ribaltamento della percezione del desiderio sessuale maschile. Quest’ultimo è stato via via ridicolizzato, considerato una pulsione perversa, non dignitoso, politicamente scorretto, incivile, da depravati (salvo spettacolarizzarlo nei vari canali mediatici); sempre più, fino a oggi che lo vediamo diventare pressoché fuori legge, da sanzionare con provvedimenti coercitivi. Proviamo a capire come mai si sia verificato questo ribaltamento. Partiamo dal considerare che il desiderio sessuale femminile è di molto inferiore a quello maschile. Fatto naturale, ancorché incontrovertibile. Per l’uomo l’orgasmo è una “piccola morte”, come dicono i francesi. L’uomo è pacificato dall’orgasmo, infatti spesso si addormenta subito dopo averlo ottenuto.
Per la donna non è affatto così. Ha difficoltà a raggiungerlo e, quando lo raggiunge, lo assorbe come fosse un bicchier d’acqua e un attimo dopo, lungi dall’essere pacificata, la mente riprende a farsi le infinite domande: “Sarà il mio tipo?”; “Lo amo?”; “Ho fatto bene a concedermi?”; “Mi amerà per sempre?”. Domande fondamentali per la vita della donna, ben più di un passeggero momento di piacere. Mentre, dall’altra parte, per l’uomo è della massima importanza il funzionamento idraulico del proprio apparato genitale; tutto il resto è secondario. Ecco, allora, il motivo del ribaltamento. Oggi la donna, uscendo dallo stato di subalternità e acquistando sempre più potere, impone la propria impronta biologica.
Ricordiamo il caso emblematico di Christine Lagarde e di come, per mezzo di una messa in scena a sfondo sessuale, sia divenuta presidente del Fondo monetario internazionale ai danni del ricercatore di orgasmi di nome Dominique Strauss-Kahn. L’uomo ha sempre cercato il potere e il denaro. Certo, ma il potere e il denaro sono sempre serviti all’uomo per assicurarsi l’orgasmo quotidiano mediante il quale sentirsi pacificato con la vita. Uomini politici, calciatori, imprenditori e artisti hanno compiuto la loro faticosa scalata sociale anche per quel motivo. La donna, fino a ieri, ha cercato per altre, misteriose, vie una impossibile pacificazione per la propria vita. Ed è proprio questo che l’ha resa ricca di fascino e oggetto, nei secoli, di venerazione poetica.
Nel mondo occidentale odierno la donna cerca (legittimamente) il potere e il denaro al pari dell’uomo, ma, al contrario dell’uomo, per fini differenti, che alla elementare e lineare mente maschile non è dato conoscere (e che forse non sono chiari neppure alla stessa complicata mente femminile). Si tratta di cinico potere per il potere? Si tratta di volontà di riscatto e vendetta nei confronti dell’uomo? Si tratta di potere da indirizzare a fin di bene per migliorare il mondo? Forse tutto questo insieme. Il tempo, probabilmente, fornirà una qualche (parziale) risposta.
Lucilio Santoni
(LucidaMente, anno XIII, n. 145, gennaio 2018)