Il grande Totò affermava che esistono gli uomini (cioè gli esseri umani) e i caporali (i vigliacchi, i fetenti, gli sfruttatori). E aveva pienamente ragione.
Tuttavia, al di là dell’illuminante, umanissima e condivisibilissima distinzione dell’attore napoletano, personalmente sono da sempre contrario all’enunciazione di “categorie” (giovani, anziani, meridionali, disabili, migranti, donne…), che sa tanto di adescamento elettoralistico: ritengo che esistano le persone e che tutti, se hanno bisogno, vadano aiutati.
Qualche bravo sindaco “di sinistra”, per accattivarsi le simpatie della Chiesa cattolica, afferma che bisogna innanzi tutto tutelare la “famiglia tradizionale”. A tal proposito, vorrei che qualcuno mi spiegasse quale sia il merito di chi si sposa o si unisce con altra persona rispetto a chi è single? Quale quello di chi fa 5 figli (quasi sempre incoscientemente, visto che non li può mantenere) rispetto a chi ne fa 1 o 2?
Circola da tempo la balla che la bomba demografica mondiale sia ormai disinnescata…
Mah, resto malthusiano…
E miliardi di persone/lavoratori/consumatori da sfruttare fanno comodo a consumismo, poteri vari e religioni di fanatici.
Rino Tripodi
(LucidaMente, 19 giugno 2011)