Quante volte gli aspiranti scrittori hanno desiderato un mentore, una guida che spiegasse loro passo dopo passo cosa fare e cosa non fare, a chi rivolgersi per avere almeno qualche chance di vedere pubblicato il proprio libro nel cassetto? Eccoli accontentati!
Andrea Mucciolo, scrittore, editor e webdesigner romano, assolve questa importante missione, rispondendo a tutto ciò che avrebbero sempre voluto sapere in merito, nel suo Come pubblicare un libro. Come scrivere un libro, cercare un editore e promuovere la propria opera, recentemente edito da Eremon edizioni (pp. 150, euro 14,00).
Tutto ciò che avreste sempre voluto sapere su “come pubblicare un libro”
Facendo tesoro della propria esperienza, prima di editor, poi di scrittore, Mucciolo decide di mettersi al servizio di quanti come lui hanno un sogno: il proprio libro in bella mostra sullo scaffale di una libreria.
Per fare questo, l’autore parte proprio dall'”Abc” dello scrittore, accompagnando gli esordienti dal momento in cui si accingono a posare la penna sul foglio, alla presentazione della proposta agli editori, quindi alla valutazione di un contratto che possa almeno definirsi accettabile, fino ad arrivare ai mille modi possibili per rendere la propria opera – una volta pubblicata – nota ai più. Il tutto con quella chiarezza e competenza in materia che solo l’esperienza sul campo può conferire.
Questo viaggio nel controverso mondo dell’editoria, di cui l’autore non manca di sottolineare luci e ombre, si sviluppa in tre tappe fondamentali corrispondenti a tre quesiti, cruciali per tutti gli aspiranti scrittori: come scrivere un libro, come cercare un editore e come promuovere il proprio lavoro.
Come scrivere un libro: lasciarsi cercare dalle idee
Tratto saliente della prima sezione di questo prontuario per aspiranti autori è una questione piuttosto spinosa per quanti si accingono a scrivere il proprio “capolavoro”, ovvero il “dove” e il “come” trovare l’ispirazione.
Emblematica l’affermazione di Mucciolo: «Io non cerco le idee, sono loro che cercano me», con la quale egli esorta ad evitare di scervellarsi oltremisura, e a lasciarsi invece trascinare dalla realtà che ci circonda, dalle piccole cose che ogni giorno rendono piena la nostra vita. Un immenso serbatoio di spunti al quale è possibile attingere senza limiti, in quanto è solo nostro, oltretutto senza correre il facile rischio di produrre opere che sanno troppo di altra letteratura.
Una volta trovata questa fatidica ispirazione, è poi doveroso da parte dell’autore un appunto sulla correttezza grammaticale, sulla costruzione dei dialoghi e dei personaggi di una storia, affinché appaiano “vivi”, reali; e poi ancora sulla ricchezza dello stile e l’originalità del linguaggio, insomma, su tutti quegli elementi basilari per la stesura di un’opera che possa a ragione definirsi tale.
In tal senso, Mucciolo si sofferma sull’importanza di una buona lettura di editing volto a conferire una veste pulita, priva di quei refusi che potrebbero pregiudicare definitivamente l’eventuale interesse dell’editore.
Come cercare un editore: non giocare alla lotteria
Lo stesso editore diviene figura chiave nella seconda sezione del libro in oggetto, quale giudice indiscusso del successo o dell’insuccesso della proposta da parte dell’esordiente. È in tale momento che bisogna ben ponderare la mossa da compiere.
Innanzitutto, ammonisce Mucciolo: «Pubblicare un libro non significa giocare alla lotteria, comprare molti biglietti per avere più possibilità»; quindi è fondamentale scegliere con criterio la casa editrice a cui sottoporre il proprio elaborato, previa un’attenta analisi del catalogo della stessa, affinché essa possa essere almeno interessata all’argomento trattato e non scartarlo a priori in quanto estraneo alla propria linea editoriale. Particolarmente preziosi sono i consigli su come presentarsi a un editore per destare la sua attenzione, quindi cosa scrivere nella sinossi, con quale modalità inviare la proposta, come crearsi un curriculum “invitante”, fino alla richiesta di supporto da parte di un’agenzia letteraria, di quelle però con la “A” maiuscola, le uniche a poter realmente cambiare le sorti di un esordiente, guidandolo nella giusta direzione, proprio in qualità di mediatrici tra autore ed editore.
Lo conferma Fulvio Mazza, direttore dell’agenzia letteraria la Bottega editoriale, nell’intervista rilasciata a Mucciolo: «Sa cosa abbiamo notato con il passare avanti del tempo? Che anche gli editori “furbi”, sapendo che l’autore è assistito da un’agenzia letteraria, accantonano le “furbate” e propongono contratti trasparenti».
Altro punto su cui il testo batte fortemente è la tutela delle opere, attraverso il loro deposito alla Siae o nelle tante altre forme analoghe di tutela (anche “più caserecce”, certamente più veloci ed economiche, ma ugualmente efficaci dal punto di vista giuridico), onde evitare spiacevoli seppur frequenti problemi di plagio o di appropriazione indebita.
Dulcis in fundo, vi è la critica a quello che Mucciolo soprannomina l'”editore subdolo” e alle cosiddette “truffe a pagamento”, nelle quali lo scrittore inesperto molto spesso incappa e che l’autore dà modo – attraverso i suoi suggerimenti – di riconoscere ed evitare.
Come pubblicare un libro: vari percorsi per raggiungere un’unica meta
Infine, la terza parte del libro è dedicata alle modalità di promozione di un’opera, forse il passo decisivo per il buon esito di una pubblicazione.
Trova spazio dunque una carrellata di informazioni su recensioni e pubbliredazionali, premi e concorsi letterari, fiere del libro, presentazioni in libreria e infine il rapporto con la stampa; tutti “espedienti” che fanno sì che il libro appena pubblicato non resti semplicemente “uno dei tanti” accatastati nelle librerie ed in cui l’esordiente deve impegnarsi in prima persona.
Una visione a 360 gradi del mondo editoriale
Queste e molte altre le questioni trattate da Mucciolo, il quale arricchisce ulteriormente il proprio manuale con esempi concreti, riferimenti utili e soprattutto con le diverse voci che popolano il mondo editoriale, dallo scrittore all’editore, dall’agente letterario al distributore.
Insomma, una visione a 360 gradi dell’editoria odierna, filtrata da un occhio realista e disilluso: ciò che molto spesso manca agli esordienti, accecati dal desiderio di pubblicare, a qualunque prezzo e a qualsiasi condizione.
Questo è il messaggio che sembra trapelare nell’opera di Mucciolo: per essere scrittore, non basta semplicemente avere una passione per la letteratura e quindi per la scrittura, né tantomeno è sufficiente avere padronanza della lingua italiana e delle regole della grammatica. È altresì d’obbligo conoscere a fondo l’ambiente editoriale, comprenderne le dinamiche e i meccanismi interni, sapere insomma dove si sta andando a catapultare la propria opera, per evitare di intraprendere un percorso lungo e complicato, che non porterà a nulla e che finirà per rivelarsi un mero spreco di soldi e di energie.
Proprio per la sua capacità di approfondimento delle problematiche legate al mondo dell’editoria, l’agenzia letteraria la Bottega editoriale ha scelto di utilizzare la pubblicazione di Mucciolo come libro di testo per la sesta edizione della sua Scuola di Redattore di casa editrice, in partenza a ottobre 2010 (clicca qui). Ciò dimostra che il libro si presenta come un valido strumento per tutti gli “addetti ai lavori”.
L’immagine: la copertina del libro di Andrea Mucciolo.
Aurora Cusato
(LucidaMente, anno V, n. 58, ottobre 2010)