All’astrologia ci si può credere o meno. Comunque, ci si può sempre interessare, e, attraverso di essa, divertirsi e, indirettamente, scoprire se stessi. In particolare, Attraverso gli occhi di Venere. Comprendere, attraverso un “metodo pratico” chi o cosa ci attrae (inEdition, pp. 144,€ 18,00), di Alfio Strano, ha il pregio di incuriosire, anche attraverso l’originale metodologia della “vista”, l’accostamento dei grafici astrologici di Berlusconi e Prodi e le rivelazioni scaturenti da quelli di personaggi famosi come Woityla, Teresa di Calcutta, Sgarbi, Dalla, la Loren, la Hepburn, la Carrà, e tanti altri. Del libro, di cui è in corso una nuova edizione, offriamo stralci delle Presentazioni di Federica Becca e Adriana Mauti.
Perché un altro libro di astrologia? Dopotutto, io, che non ne avevo mai letto nessuno, non ne avrei certo sentito la mancanza. Però, una sera, mi è capitato di fare un incontro che ha dato una svolta al mio modo di pensare e all’abituale approccio che avevo con le persone e gli eventi.
Quella sera mi trovai con amici in un locale e casualmente, mentre si parlava dell’incidente in cui perse la vita Diana Spencer, sentii una persona dare una chiarissima e indubbia lettura di quell’accaduto, perlopiù ancora avvolto nel mistero. Egli aveva fornito una lettura “astrologica” del personaggio e dell’evento. Con atteggiamento scettico ma fortemente curioso, gli chiesi da dove avesse ricavato i segnali cui aveva fatto cenno e come potesse trarre un responso così perentorio su quella tragedia. Ricevetti una risposta molto semplice, e cioè che avrei potuto comprendere come mai si fosse espresso a quel modo circa lady D, imparando a leggere il suo oroscopo.
Come molte persone, pensavo che l’astrologia fosse una conoscenza antichissima, sotto molti aspetti verificabile, però, per altri, assai vaga e oscura, e in ogni caso, non conoscendola, è molto facile assimilarla alla superstizione e all’imbroglio. Eppure le parole di quell’uomo ispiravano una sincera fiducia.
Bene, fu così che incontrai Alfio Strano, l’autore di questo libro.
Oggi, dopo due anni e ben tre dei suoi corsi, posso dire che quell’incontro casuale ha apportato molti cambiamenti nella mia realtà quotidiana. Con questo non voglio convincere nessuno ad abbracciare l’astrologia come depositaria di verità incontrovertibili, ma, più semplicemente, ad accettarla come attendibile strumento di lettura del mondo circostante.
Molti studiosi di questa scienza hanno cercato attraverso i secoli di mettere a punto dei metodi di interpretazione della posizione dei pianeti e di perfezionare le conoscenze acquisite dai loro predecessori, tuttavia, come si dice, non si finisce mai di scoprire quanto sia sorprendente l’universo, e quanto numerose siano le possibilità di poter accedere ai suoi segreti.
A questa regola si richiama l’astrologia, che non solo ha offerto innumerevoli prove di autentica scientificità, ma ha ancora molto da dire attraverso la costante e appassionata osservazione dei suoi cultori, nonché custodi e divulgatori.
In questo contesto si inserisce il lavoro di continua analisi e osservazione che il nostro autore ha effettuato in venti anni di studio dell’astrologia e di approfondimento della lettura dei temi di nascita. Ecco perché un altro libro di astrologia!
Strano in questo libro descrive un metodo di interpretazione nuovissimo, frutto di un’acuta intuizione, di comprovata attendibilità e soprattutto semplice da applicare.
Attraverso gli occhi di Venere, dea dell’amore, è possibile dare spiegazione e soddisfacente risposta ai moltissimi aspetti e posizioni planetarie individuabili in tutti gli oroscopi.
Coloro che vorranno immergersi nella lettura di questo libro si renderanno conto, fin dalle prime righe, che il metodo della VISTA rappresenta veramente una novità e un utilissimo strumento di interpretazione, sia per chi si avvicina ora all’astrologia – da neofita o scettico – che per coloro che se ne occupano e la studiano da anni.
Ed è per questo che, come principiante conquistata, una volta per sempre, da questa meravigliosa scienza, consiglio di non perdere l’occasione di leggere questo testo e di conservarlo, giacché esso, pur nel suo piccolo, contribuirà a che l’astrologia sia ancora, e come sempre, un’ottima compagnia nel cammino dell’esistenza.
Adriana Mauti
La prima volta che sentii parlare di Alfio Strano fu tramite un amico che conosceva molto bene la mia passione sfrenata per l’astrologia. Egli me lo descrisse come un capace astrologo che organizzava corsi ed aveva molti clienti. Pensai subito, per esperienze passate, che mi sarei trovata davanti all’ennesimo incompetente che solitamente riscuote, non si sa bene come, un gran successo.
Quando lo vidi, però, così giovane, modesto e senza quell’aria da oracolo di chi si crede infallibile, rimasi un po’ confusa e di conseguenza curiosa.
Tra le tante nozioni imparate, la più interessante è stata la sua teoria della “vista”, che ci permette di cogliere cosa attraverso questo senso percepiamo maggiormente nella nostra vita e cosa ci attrae maggiormente.
Partendo ovviamente da familiari ed amici che conosco molto bene sotto il profilo astrologico e che si sono prestati volentieri a fare da “cavie”, ho acquisito una buona esperienza nell’uso di questo “metodo”, che ora non manco mai di utilizzare. Semplicemente osservando Venere, i pianeti in Toro e Bilancia, pianeti e segni in casa seconda e settima, riesco a stabilire solo con una rapida occhiata e allo stesso tempo molto accuratamente ciò che queste persone “vedono” nella loro vita e dunque posso avere un buon quadro d’insieme del soggetto che mi è molto utile nello studio del tema natale.
Auguro a tutti i lettori di trovare questo testo interessante, con l’invito a usarlo inizialmente come un “gioco”, per ritrovarsi poi con una maggiore capacità di lettura, che è lo scopo di ogni buon astrologo, dilettante o esperto che sia.
Federica Becca
L’immagine: la copertina di Attraverso gli occhi di Venere. Comprendere, attraverso un “metodo pratico” chi o cosa ci attrae di Alfio Strano.
Federica Becca e Adriana Mauti
(LucidaMente, anno I, n. 2 EXTRA, supplemento al n. 10, 15 ottobre 2006)