Come il potere delle parole (dis)orienta l’opinione pubblica. Gli innumerevoli cambi di direzione del governo
Nel decreto “Milleproroghe” di quest’anno spetta un posto anche al tema dei vaccini. Lo scorso 7 settembre le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera avevano approvato un emendamento che sembrava ripristinare l’obbligo previsto dal decreto Lorenzin delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola dei bambini.
Ma, il 13 settembre, una volta posta (e ottenuta) dalla maggioranza di governo Lega-Movimento cinque stelle la fiducia all’intero decreto (329 voti favorevoli a 220, con 4 astenuti), è ritornato in vigore il testo proposto dalla ministra della Salute pentastellata Giulia Grillo il 3 agosto scorso. Questo, invece, prevede di rinviare di un intero anno (ovvero all’anno scolastico 2019-2020) l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione (marzo 2019) all’asilo nido e alla scuola materna, con la possibilità nel frattempo di produrre un’autocertificazione (circolare Grillo-Bussetti). A meno di altri dietrofront… Sono così sorte nuove forti polemiche (Vaccini: primario pediatria a Mattarella, rinviare decreto Milleproroghe). Da qualche anno, infatti, in Italia si combatte una sorta di guerra mediatica tra due gruppi faziosi: coloro che si oppongono alla somministrazione dei vaccini (i cosiddetti antivax/novax) e coloro che invece sono a favore dei vaccini (i provax). Negli ultimi due anni, inoltre, si è sviluppato anche il gruppo dei free vax, ossia coloro che sono a favore della libertà di scegliere se vaccinare il proprio figlio oppure no.
«Vaccinarsi deve essere una libera scelta, non un obbligo sovietico» aveva sostenuto lo scorso settembre l’attuale ministro degli interni Matteo Salvini. Ma, davanti all’evidenza medica, alla sperimentazione e alle prove scientifiche, è ancora lecito parlare di scelta o arbitrio? Le innumerevoli polemiche nate negli ultimi anni ricordano a tratti la lotta contro l’accusa di eresia che dovette affrontare Galileo Galilei nel Seicento, quando sostenne l’eliocentrismo. A distanza di secoli, infatti, la scienza, oggi come allora, si trova a combattere contro quelle che sono le infondate credenze dell’opinione pubblica. O, per usare un’espressione molto comune oggi, contro le fake news che promuovono notizie false le quali tuttavia attecchiscono molto bene nel tessuto sociale.
Medici e scienziati, infatti, sostengono che sia totalmente infondata la teoria novax secondo la quale esisterebbe un legame tra somministrazione dei vaccini e comparsa dell’autismo. Tanto che quei pochi medici che hanno difeso questa teoria sono stati vittime di provvedimenti disciplinari, se non addirittura radiati dall’Ordine dei medici. Dunque, l’aurea di temporeggiamento e incertezza che si nasconde dietro i recenti emendamenti preoccupa non poco medici, scienziati e genitori, che vorrebbero mandare a scuola i propri figli con la certezza che possano relazionarsi con bambini altrettanto sani e vaccinati. Da non sottovalutare, poi, nemmeno i dati epidemiologici diffusi dall’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) sui numerosi casi di morbillo in alcuni paesi europei, tra i quali l’Italia. Leghisti e pentastellati, inoltre, hanno depositato al Senato un disegno di legge che prevede “l’obbligo vaccinale flessibile”, ovvero l’obbligo di vaccinarsi solo in caso di urgenza sanitaria, per malattie e regioni con tassi di copertura troppo bassi per garantire la sicurezza collettiva e solo per brevi periodi.
Si tratta tuttavia di una proposta priva di senso e ossimorica, dal momento che non tiene conto della mobilità dei virus e di quanto le circostanze possano cambiare nel tempo e nello spazio. Prescindendo dunque dalle proposte di legge e dagli emendamenti e ignorando per un momento le idee dei vari partiti, ciò che maggiormente dovrebbe preoccupare è l’oscurantismo ideologico che permea i novax e i freevax. Essi in rete abusano di parole potenti quali “vaccinazismo” e “libertà di azione”, ignorando e trascurando però quello che è il vero ruolo dei vaccini, ovvero proteggerci da malattie aberranti quali la poliomielite o la difterite. Le parole sono potenti e consentono di creare opinioni. Ma la scienza non è e non sarà mai un’opinione. E, intanto, il nuovo anno scolastico è iniziato o sta per iniziare in tutte le regioni italiane…
Giulia Donnarumma
(LucidaMente, anno XIII, n. 153, settembre 2018)