Come sempre, in vista del voto, la nostra rivista non si schiera per partiti o coalizioni, però dà… “le pagelle di laicità”. Ma, almeno, gli italiani evitino la vittoria dei corrotti e la conseguente deriva morale
Sembra che nell’immediato Secondo dopoguerra, esaurita l’euforia per la fine della ventennale dittatura fascista e del disastroso conflitto bellico, in un clima di miseria economica, insicurezza sociale, occupazione da parte degli Alleati, a Roma apparissero sui muri scritte del tipo “Aridatece er puzzone nostro” (nomignolo romanesco per Benito Mussolini) e “Si stava meglio quando si stava peggio”. Un pensiero qualunquistico e plebeo che, di fronte alle dure problematiche del tempo, provava nostalgia per il passato regime, che, perlomeno, garantiva delle illusioni…
La nostra rivista si è sempre caratterizzata – crediamo – per non essersi mai identificata nettamente con una posizione politica, né, tanto meno, partitica. Abbiamo ospitato volentieri posizioni provenienti dall’estrema sinistra all’estrema destra, quindi sia di sinistra, sia progressiste, sia riformiste, sia radicali, sia liberali, sia ecologiste, sia moderate, sia di circoli culturali di destra, accettando anche di dar voce a posizioni cattoliche integraliste. Se raramente abbiamo avuto il piacere di ospitare contributi dell’area di centrodestra, ciò non è legato a una nostra scelta, ma al fatto, che evidentemente, a quell’area non piacciamo. Semmai, ci stanno a cuore la laicità, il pensiero libero e il libero pensiero, i diritti civili (che, in ultima analisi, sono anche sociali). Chi rappresenta tali principi, tra i gruppi e i candidati alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio? Si può vedere al riguardo la civile discussione ospitata su LucidaMente: Ma in queste elezioni dove sono i laici?; Caro Teodori, qualcosa di laico c’è (almeno in Lombardia); oppure l’iniziativa Un manifesto laico per rigenerare il Paese.
Ora, se volessimo compilare delle “pagelle”, dando un “voto” ai vari partiti su tali temi, in questi giorni ulteriormente offuscati dalla vicenda Ratzinger, quanti sarebbero i promossi? Sicuramente il Partito socialista italiano (che proporrà di inserire all’articolo 1 della Costituzione la parola “laica”: «L’Italia è una repubblica laica fondata sul lavoro»), Amnistia giustizia libertà, il Movimento 5 stelle, Futuro e libertà, Rivoluzione civile, Sinistra ecologia libertà, e anche il Partito comunista dei lavoratori. “Rimandati” il Partito democratico, Diritti e libertà-Centro democratico, Fare per fermare il declino, Casapound Italia. Nettamente bocciati Scelta civica con Monti per l’Italia, Unione di centro, Io amo l’Italia, Forza nuova, nonché tutta la coalizione di centrodestra (Popolo della libertà, Lega Nord, Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale, la Destra, ecc.).
Pertanto, al di là delle tematiche laiche, “LucidaMente” non invita i propri lettori a votare per l’uno o l’altro schieramento. Tuttavia, “ci sia consentito” di esprimere preoccupazione per le posizioni assunte da chi ritiene le “tangenti” una normale operazione di sano lobbismo economico, il condono edilizio e quello fiscale una pratica da adottare, la magistratura un organo dello stato da tacitare, la stampa un pericolo da imbavagliare. Uno sfacelo morale. Un incoraggiamento ai disonesti, ai delinquenti, agli evasori fiscali, ai deturpatori dell’ambiente… Ci auguriamo che gli italiani – e riprendiamo l’inizio del nostro articolo – non rivogliano, e non rivotino, per disperazione, “er puzzone”.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VIII, n. 86, febbraio 2013)