Da circa un anno si è affacciata sul mercato editoriale riscuotendo crescenti consensi NonCredo, una nuova e interessante rivista cartacea di approfondimento culturale laico e liberale, indirizzata in special modo ai non credenti. Abbiamo incontrato il direttore di tale “Bimestrale di cultura laica”, Paolo Bancale, e gli abbiamo posto varie domande.
Buongiorno. parliamo innanzitutto di lei. Abbiamo letto varie cose sulla sua persona: da giovane pilota di aerei dell’Aeronautica militare, a cofondatore della prima aerolinea privata italiana, l’Itavia, a giornalista, fondatore di riviste tecniche e culturali e simpatizzante radicale. Può raccontarci le tappe più importanti del suo percorso di vita?
«Sono sorpreso che lei conosca così tante cose che mi riguardano: risponderò alle sue domande ma non pretenda un’autobiografa, cui sono restio. Procederò per eventi salienti. A 17 anni termino il liceo classico e frequento per quattro anni l’Accademia aeronautica uscendone ufficiale pilota da caccia. Dopo alcuni anni per impegni universitari passo alla Lai-Alitalia, dove a 26 anni divento comandante di quadrimotore. Ho al mio attivo oltre 10.000 ore di volo e sono precipitato al suolo due volte per gravissime avarie, ma, nonostante fossi prigioniero del fuoco, mi è andata molto bene (fortuna audaces iuvat?). Ho frequentato le facoltà di Ingegneria e la scuola di Ingegneria aerospaziale, Economia, Giurisprudenza e Filosofie dell’India e dell’Estremo Oriente. Ho tenuto lezioni presso le Università di Roma e di Trieste. In campo aeronautico ho creato e diretto due compagnie aeree: la Aerolinee Itavia e la Aertirrena e per oltre tre decenni ho fatto cultura con dieci mie riviste e oltre 100 dibattiti internazionali. Sono un liberal-democratico di sinistra, cioè, facendo salva un’etica di solidarietà sociale, le simpatie radicali posso confermargliele. E qui mi fermo: non ha senso parlare di me».
«Se le credenze religiose, o religioni, così come gli orientamenti etici, si concretizzassero nella costruzione morale della personalità umana, nel suo arricchimento spirituale e culturale e nella conseguente coerenza dei comportamenti individuali, questa rivista non sarebbe mai nata». Così si apriva l’editoriale del numero 1 di NonCredo, uscito il settembre 2009. Invece è nata e sta riscuotendo molti apprezzamenti. Dopo quasi un anno, facendo un bilancio, quali sono le maggiori soddisfazioni derivate da questo progetto?
«È come un bambino bello e intelligente: il futuro è davanti a lui, però bisogna dargli tempo. NonCredo riscuote aperti successi, consensi e simpatie (ricevuti per iscritto): la formula rispettosamente argomentativa, relativista, di lettura agevolata e l’imprinting neoilluministico sembrano graditi al nostro pubblico».
Atei, agnostici, gnostici, anticlericali… i “NonCredenti” hanno tanti volti. In che cosa si differenziano tra loro? E possiamo considerare non credenti anche coloro che, pur non riconoscendosi in nessuna chiesa ufficiale, credono comunque in qualcosa di superiore?
«Parlare di ateismo, esseri superiori, ecc. vuol dire fare legittimamente filosofia e buttarla in metafisica, il che però a noi non interessa, reputando tutto ciò patrimonio strettamente personale e sempre rivedibile dell’individuo, così come le idee politiche, i sentimenti, gli orientamenti sessuali, le convinzioni. La tematica di NonCredo verte su quel patrimonio personale-culturale-esperienziale che si chiama Libertà, Autonomia di pensiero ed Etica, che di norma vengono conculcate dalle dottrine e dalle aggregazioni delle religioni. Il NonCredente non conosce l'”anti” e il “contro” nei confronti di alcuno, ma assolutamente NON si riconosce in alcuna religione, rivelata o dogmatica o gerarchica che sia, bensì soltanto in una imprescindibile etica solidale e spiritualità, che rimandano sia al confuciano “Non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, sia al trascendimento dell’ego del buddhismo, all'”Ama il tuo prossimo” cristiano-islamico (che peraltro non vedo molto in giro), nella tolleranza di Locke e Voltaire, nell’ideale di libertà di Stuart Mill e nell’uscita dalla minorità di Kant e del Buddha. E poi il NonCredente è un laico, ovverossia innanzitutto un cittadino che non pretende di possedere la verità più di quanto ogni altro possa pretendere di possederla e che relativisticamente sa dire sempre “secondo me”».
NonCredo tratta spesso argomenti filosofici, citando con particolare frequenza Socrate e Kant: che cosa di questi due antichi filosofi le sembra più pertinente nell’ambito della realtà odierna?
«Va aggiunto anche Siddharta: sono i tre grandi filosofi illuministi che hanno sempre spinto l’Uomo al sapere aude! (“abbi l’ardire di conoscere!”), cioè, nell’ovvio primato dell’etica, all’arricchimento intellettuale non fideistico e a pensare in proprio senza sponsor, padrini e cui prodest: è soltanto la nostra personale, consapevole, responsabile, autonoma, libera e verificata esperienza critica che può convincerci e guidarci, come diceva il Buddha».
Molto presenti su NonCredo sono anche gli argomenti scientifici. Alcuni articoli appaiono innovativi quanto provocatori: la localizzazione cerebrale della fede, la neuro-teologia, la ricerca matematica di Dio. Ritenete che il progresso scientifico possa togliere progressivamente potere alle religioni, nonostante permanga quel qualcosa che non potremo mai spiegare razionalmente, vale a dire le domande fondamentali sul senso della vita?
«Evoluzionisticamente, se la specie umana non avesse avuto i mezzi cognitivi, intellettivi e spirituali per andare “oltre” l’istinto che fa sopravvivere, non avremmo avuto neppure i Neanderthal. Religioni, miti, metafisiche rimangono opinioni o fantasie finalizzate, nobili quanto si vuole, ma non debbono, non possono, né vogliono “dimostrare” alcunché di ciò che affermano. La scienza rappresenta l’Uomo che procede su un percorso anche pieno di errori (trial & error) , ma concreto, popperianamente valido “per ora”, hic et nunc, e fintanto che non sarà superato. Chiediamoci perché mai il teorema di Pitagora e la legge di gravitazione sono validi su tutto il pianeta a differenza di resurrezioni, trinità e quant’altro. Anche menti sublimi come Aristotele, Descartes e Newton hanno affermato cose che oggi sappiamo essere sbagliate, ma l’evidenza e il metodo scientifico le hanno corrette e il futuro le correggerà ancora in un continuo asintoto verso la verità. Insomma, se lei ha la polmonite fa gli scongiuri o prende gli antibiotici? E questo senza ipostatizzare alcunché».
Ritenete che il forte potere della Chiesa cattolica in Italia sia dovuto più a connivenze con il potere politico o a superstizione ancora diffusa nella popolazione? In altre parole, se diritti laici quali matrimoni omosessuali, coppie di fatto o testamento biologico faticano ad affermarsi, pensa sia dovuto a interessi puramente politici o a una particolare situazione culturale del popolo italiano rispetto ad altri paesi?
«Le due cause concomitanti vanno ricercate in quella “minorità”di cui parlano Kant e il Buddha (si veda a pagina 10 del n. 1 di NonCredo che lei cita) e quindi immaturità, fideismo, disautonomia di larga parte dell’umanità che “si lascia vivere” seguendo il gregge (l’anamorfosi del bigotto), senza cercare, pensare e decidere in proprio; e poi ovviamente nel senso di potere che le gerarchie delle religioni sanno di poter mantenere “soltanto” alimentando oscurantismo, ignoranza, illusione, dipendenza, superstizione e massacrando il dissenso. E in questo sono spietatamente brave».
La fondazione Religionsfree Bancale Onlus, editrice di NonCredo, ha lanciato un concorso di idee per la realizzazione di un monumento al NonCredente, che verrà donato al Comune italiano o ente culturale che offrirà allo scopo uno spazio pubblico ove esso verrà realizzato con la garanzia di ospitarlo stabilmente. Provocazione o legittima parità rispetto alle onnipresenti icone religiose? E, soprattutto, stanno arrivando idee interessanti?
«Si tratta solo soltanto un’idea, per ora appena accennata, che vorrebbe essere culturalmente e icasticamente aggregante: nulla a che fare con le icone delle religioni e i loro contenuti, ma, semmai, ai correlati di ciò che Popper chiamava in modo congruente “Mondo 3”; pensiamo ai monumenti dedicati a don Quichote o ai personaggi di Nasruddin, al pifferaio di Hamelin o agli editti di Ashoka, quindi a prodotti del pensiero e dello spirito, da vedersi come l’ubi consistam del dubbio, della tolleranza, dell’etica solidale e del trascendimento dell’ego. Tutto ciò che può allontanarci dall’infelicità».
Ho notato che NonCredo scrive la parola “dio” in minuscolo. Qual è la ragione di questa scelta? E per quale o quali parole, normalmente scritte in minuscolo, lei userebbe invece la maiuscola, anche se non richiesta dalla grammatica? In altre parole cosa è sacro, pur se in senso laico, per un NonCredente?
«Dietro le maiuscole (ovviamente se non si tratta di nomi propri o di possibilità di equivoco), a nostro modo di sentire, c’è tutta la necessità di prostrazione e di sottomissione dell’uomo primitivo in cerca di protezione, c’è tutta la infida genuflessione del cortigiano che poi ti tradirà. Anche perché che differenza c’è tra Dio e dio, Re e re, Papa e papa se non un inquinante e contagioso senso di opportunistico omaggio e di disonorante sottomissione? Riteniamo che, purtroppo, ovunque grattiamo la maiuscola, esce sempre fuori il totem. In quanto alla ultima domanda, la risposta può essere: “mamma, vita, dolore, libertà, amore”, ma senza banalizzarle con la maiuscola o con la sottolineatura: la semantica vive di autonomia. Come i sentimenti».
Le immagini: copertine di NonCredo; si noti, in particolare la prima in assoluto (la blu a destra in altro), con la foto di Barack Obama; infatti l’epigrafe sotto la testata è costituita dalla celebre frase pronunciata dal presidente statunitense nel primo discorso ufficiale (20 gennaio 2009) del suo insediamento: «Siamo una nazione di cristiani e musulmani, ebrei e indù e anche di Non Credenti».
Per saperne di più sul bimestrale NonCredo e sulla Fondazione Religions free, editrice della rivista. Siti: www.noncredo.it; www.religionsfree.org. Telefono: (+39)366-5018912. Fax: 0766-030470. Indirizzi e-mail: fondazione, info@religionsfree.org; rivista, noncredo@religionsfree.org. Abbonamenti alla rivista (€ 29,90 per sei numeri, conto corrente postale 97497390; IBAN IT34M0832739040000000007000): www.noncredo.it/abbonamenti.html; abbonamenti@religionsfree.org.
Viviana Viviani
(LM MAGAZINE n. 13, 15 settembre 2010, supplemento a LucidaMente, anno V, n. 57, settembre 2010)