Con un viaggio nel Sud Italia per conto dell’Ordine degli Illuminati il vescovo luterano massone Friederich Münter gettò probabilmente le basi della rivoluzione giacobina del 1799
Friederich (o Friedrich) Christian Carl Heinrich Münter, nato a Gotha in Germania nel 1761, naturalizzato danese e quindi divenuto vescovo luterano di Copenaghen, massone, spiccava per le grandi competenze culturali, che andavano dall’archeologia, alla filologia e alla numismatica, arricchite dalla solida conoscenza delle lingue antiche.
Münter visitò il Regno di Napoli per ben tre volte tra il 1785 e il 1786 – in missione segreta – e avviò un intenso rapporto di amicizia con vari intellettuali locali, che mal sopportavano il dispotismo, aiutando la crescita di logge massoniche dell’Ordine degli Illuminati, società segreta favorevole a libertà e progresso sociale. Durante il suo viaggio – descritto nel libro Efterretninger om begge Sicilierne, stampato a Copenaghen da Christian Gottlob nel 1790 – il vescovo luterano criticò la nobiltà siciliana perché non possedeva raccolte librarie private di valore (quelle pubbliche invece avevano testi importanti, ai quali però non era facile accedere) e fornì utili consigli ai bibliotecari per reperire libri antichi tramite esperti commercianti. Da uomo colto del Nord Europa, ricercò monumenti e antichi codici normanni, visitando collezioni artistiche di famiglie nobili e siti archeologici. Tra i dotti palermitani, incontrò Giuseppe Gioeni, Giovanni Paternò Castello e il Principe di Torremuzza, apprezzando quest’ultimo per le doti antiquarie e le pregevoli pubblicazioni.
Münter giudicò positivamente le vedute siciliane del Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile dell’abate Jean-Claude Richard di Saint-Non (vedi anche Padre Eliseo della Concezione e la prima carta sismica italiana) e quelle di Jean-Pierre Houël. Elogiò pure la nascita della Soprintendenza alle antichità di Sicilia, che incaricò Saverio Landolina – scopritore della famosa statua di Venere, nonché amico e guida del Münter – come responsabile della zona di Siracusa. Nelle pause dei viaggi, spiegò alla nobiltà siciliana i programmi dell’Ordine degli Illuminati e la situazione delle logge di Napoli e della Germania, spingendo l’aristocrazia locale al cambiamento verso posizioni antidispotiche.
In Sicilia si formarono logge a Catania e Palermo, ma per Münter solo pochi membri della nobiltà locale – leali e liberi da pregiudizi – erano convinti massoni e con simpatie giacobine, mentre gran parte di loro era mossa solo da interessi personali, così che il suo giudizio sui liberi muratori siciliani rimase sempre negativo, perché non erano mai riusciti a incidere sui cambiamenti politici. Nel 1785 egli incontrò a Napoli Domenico Cirillo, Eleonora De Fonseca Pimentel, Antonio Jerocades, Niccolò Pacifico e Mario Pagano, esponenti della futura Repubblica napoletana del 1799. In quella città, Münter si inserì bene nel malumore provocato dal regime dei Borbone e dalla Chiesa: la sua missione segreta, infatti, si sviluppò proprio nei luoghi dove maggiore era la presenza del potere dispotico.
Nel 1786 nacque La Philantropia, loggia del primo nucleo degli Illuminati a Napoli. Il piano antimonarchico e antiborbonico napoletano si orientò presto verso forme repubblicane, giacobine e filofrancesi, in un crescendo continuo fino alla costituzione della Repubblica napoletana del 1799, che alla fine subirà la violenta reazione dei Borbone finalizzata all’annientamento degli intellettuali napoletani tanto apprezzati in tutta Europa.
L’importanza del soggiorno di Münter a Napoli e la sua segretezza furono tali che persino Johann Wolfgang Goethe scrisse di non conoscere gli scopi che guidavano il prelato tedesco-danese. Il che è strano, dal momento che entrambi erano stati iniziati all’Ordine degli Illuminati a Weimar nel 1783. Dopo il ritorno in patria, il vescovo luterano intrattenne un intenso rapporto epistolare con gli amici napoletani e siciliani, influenzando gli orientamenti politici e le scelte organizzative degli Illuminati del Sud Italia. Le discussioni durante i viaggi e gli scambi epistolari gli fornirono lo spunto per l’interpretazione della società e della politica del Regno di Napoli nel Settecento.
Le immagini: frontespizio di Efterretninger om begge Sicilierne; carta del Regno di Napoli e di Sicilia di Nicolas Sanson; mappa di Siracusa, sempre tratta dal libro di Münter. Le foto sono di proprietà dell’autore dell’articolo; la prima e la terza sono estratte dal volume originale del vescovo tedesco-danese, acquistato dallo stesso Nucera in una libreria antiquaria svedese.
Alessandro Nucera
(LucidaMente, anno XIII, n. 153, settembre 2018)