È visitabile presso Casa Saraceni la mostra “Nuovo fregio di gloria” con i nuovi acquisti di dipinti e sculture da parte della Fondazione Carisbo
È stata inaugurata lo scorso venerdì 20 aprile presso Casa Saraceni, in via Farini 15 a Bologna, la mostra Nuovo fregio di gloria. Acquisizioni d’arte per la storia di Bologna (2016-2018), che presenta al pubblico undici opere, pittoriche e scultorie, acquistate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna nel biennio 2016-2018. La mostra è curata da Angelo Mazza, conservatore delle Raccolte d’arte della Fondazione.
Prosegue così l’attività di salvaguardia e restituzione alla città di prodotti artistici emiliani e soprattutto bolognesi, che l’Istituzione conduce da anni. Una restituzione che sarà permanente: al termine della mostra, infatti, i quadri e le sculture saranno conservati, in maniera stabile, all’interno degli spazi museali ed espositivi della Fondazione. Ecco il motivo dell’acquisto, anziché del semplice prestito: l’obiettivo è recuperare, e rendere fruibili al pubblico, esemplari artistici che raccontano la storia della città e ne testimoniano la ricchezza creativa e culturale nel corso dei secoli, anziché lasciarli dispersi nel mondo o nascosti nei magazzini. Sul sito della Fondazione è possibile consultare le collezioni di arte e storia acquisite nel corso degli anni.
Delle undici opere acquistate, otto risalgono al periodo compreso tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento e portano la firma di artisti quali Clemente Albéri, Carlo Bononi, Giovanni Antonio Burrini, Gaetano Gandolfi, Ubaldo Gandolfi, Felice Giani, Ercole Graziani e Giuseppe Marchesi, detto il Sansone. Tre, invece, appartengono al XX secolo: il quadro di Massimo Campigli, datato 1953, e le due sculture in legno di Luciano Minguzzi, del 1965.
Da segnalare il singolare ed elegante gioco logico-prospettico, quasi metafisico-borgesiano, presente nella tela di Burrini, comprata a fine 2016 a un prezzo modico, dovuto a una svalutazione commerciale legata all’erronea attribuzione alla figlia del pittore, Barbara. L’opera ci mostra una doppia scena: l’incontro tra re Filippo II di Spagna e Fabio Albergati – ambasciatore in loco e noto per essere refrattario a farsi ritrarre – e il pittore di corte, nascosto dietro una tenda, intento a dipingere l’inconsapevole conte per volere del sovrano. Di grande interesse anche la pala Madonna con il Bambino in trono e i Santi Carlo Borromeo e Francesco d’Assisi di Bononi, mai vista prima in Italia e acquistata a un’asta londinese nel 2017. La vera novità è però il quadro di Gandolfi, mai esposto fino a oggi al pubblico. Realizzato dal pittore al culmine della sua carriera, ha anche valore civico simbolico: rappresenta infatti San Petronio, patrono di Bologna, che implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città, raffigurata emblematicamente sorretta dai putti, con le Due Torri svettanti. Ci consentono di dare uno sguardo alla produzione artistica più recente Donne al tavolino di Campigli, opera acquisita durante ArteFiera 2018, e le due bellissime sculture in legno, realizzate entrambe da un unico massello, del bolognese Minguzzi.
L’ingresso è gratuito e la mostra è visitabile fino a domenica 24 giugno nei seguenti giorni e orari: dal martedì al venerdì dalle 15,30 alle 18,30, il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 18,30. Chiusura il lunedì. Si segnalano anche le seguenti aperture straordinarie: mercoledì 25 aprile dalle 10,30 alle 18,30, martedì I maggio dalle 10,30 alle 18,30, sabato 2 giugno dalle 10,30 alle 18,30; e, in occasione del Festival della Scienza medica: giovedì 3 maggio dalle 14,00 alle 19,00, venerdì 4 maggio dalle 14,00 alle 20,00, sabato 5 maggio dalle 14,00 alle 20,00 e domenica 6 maggio dalle 12,00 alle 18,30. Per ulteriori informazioni segnaliamo il sito web della Fondazione e la mail: info@fondazionecarisbo.it.
Le immagini: i dipinti rispettivamente di Giovanni Antonio Burrini e di Carlo Bononi esposti nella mostra.
Elena Giuntoli
(LucidaMente, anno XIII, n. 149, maggio 2018)