Il nostro lettore denuncia l’Italia paese di potentati e il distacco popolo-potere politico
Che in Italia la situazione socio-economica sia molto grave è chiaro. Servirebbe una nuova impostazione della struttura statale proveniente dal basso, cioè dal popolo. L’attuale impostazione dello Stato è cristallizzata e monolitica. Assomiglia a quella dell’Unione sovietica, prima della caduta del Muro. Lo Stato italiano si basa su rapporti di potere tra Governo centrale, regioni, province e comuni, che spesso non hanno funzioni pratiche, ma rispondono a logiche spartitorie, trasmissibili per via ereditaria. Lo stesso contagio è avvenuto negli ospedali (nomine dei primari non in base al merito) e nelle università.
Al presente, in Italia, ci sono i grandi vassalli (ministri, onorevoli facenti parte di logge segrete, spezzoni deviati della finanza ecc.) in contrasto con le direttive economiche europee. Sotto di loro, i valvassini (onorevoli regionali) e i valvassori (onorevoli provinciali, sindaci di grandi città ecc.) obbediscono non proprio allo Stato, ma ai diretti superiori, che sono i grandi feudatari. C’è un distacco profondo tra popolo e potere politico. Non penso che la mia diagnosi sia errata, purtroppo. Svegliati, popolo.
Giuseppe Budetta – Napoli
(LucidaMente, 10 agosto 2011)