Il secondo album de La Tarma, uscito da poche settimane e prodotto da LullaBit Srl, canta d’amore e tormenti, ma anche di leggerezza e libertà
Usignolo meccanico non è un disco adatto a chi vede solo il bianco e il nero, a chi crede che i sentimenti siano catalogabili, a chi rifiuta di aprire la mente e lasciarsi conquistare. Marta Ascari (in arte La Tarma) accompagna l’ascoltatore in 10 tracce ballabili, fresche e ritmate, che raccontano di passioni e turbamenti, ma senza prendersi troppo sul serio.
Questo secondo lavoro della cantautrice, musicista e compositrice emiliana, è disponibile dal 31 maggio, sotto l’etichetta LullaBit Srl. Ad anticiparlo, il singolo Come va oggi il nostro amore?, pubblicato su YouTube attraverso un video-denuncia di forte impatto: in esso scorrono infatti immagini delle condizioni dei migranti che attraversano il Mediterraneo in cerca di una vita migliore. Un bel contrasto fra la base electropop, ornata dai virtuosismi della voce cantante, e la crudezza della realtà. Nel resto dell’album, melodie e brani ricordano talvolta la delicata nostalgia di Franco Battiato, talvolta i timbri indie-rock dei Baustelle o la dolcezza di Giuni Russo.
Un cocktail di sonorità giovani e coinvolgenti, che ha visto la collaborazione di Lele Battista per synth e programmazione, Enrico Dolcetto al basso, Maichol Bondanelli alle chitarre, Marco Paganelli alla batteria, Gianluca Cucco alla tromba e, ovviamente, della Ascari con voce, pianoforte, synth e programmazione.
Il titolo del disco e della sua prima traccia, Usignolo meccanico, ne coglie appieno l’essenza ossimorica: su basi elettroniche e synth pop anni Ottanta corre il canto melodioso de La Tarma, che apporta tenerezza e armonia. Un contrasto che si ritrova anche nei testi, dove le fragilità dei legami (Volevo convincerti a cambiare) e le tempeste emotive che ne derivano (Soffiami via il buio dal cuore) si alternano a divertenti filastrocche (Amsterdam) e ironiche strofe sul cantautorato italiano contemporaneo (Chitarra e voce). Il fulcro nell’intero album rimane comunque «l’amore che muove tutte le cose» come un fiume che, per quanto tortuoso, segue sempre un percorso: innamorarsi, litigare, lasciarsi, riprendersi, odiarsi e poi tornare ad amarsi.
Il sentimento è affrontato in tutte le sue sfaccettature, dalle più irriverenti e scherzose alle più malinconiche e amare, con l’invito a godersi ogni sensazione, lasciandosi trasportare dal corso dell’acqua e vivendone le rapide e le cascate. Perché «la vita è magica: ti sputa e ti mastica ma è fantastica».
Le immagini: la copertina dell’album Usignolo meccanico e la cantante Marta Ascari, in arte La Tarma.
Alessia Ruggieri
(LucidaMente, anno XIV, n. 163, luglio 2019)