Promozioni e retrocessioni decise oltre i 90 minuti, partite da psicodramma… per qualche spettatore in più
Si dice che nel Basso impero romano, con un pubblico ormai assuefatto dal “normale” spettacolo dei combattimenti gladiatori, per richiamarlo di nuovo nelle arene sporche di sangue, si escogitassero trovate sempre più nuove ed estreme: ad esempio, Domiziano fece combattere nani contro donne. Drammatizzare, esasperare, compiacere gli istinti più bassi…
Circenses contemporanei: domenica 19 giugno – e tra un po’ si ricomincia – è andato in scena l’ultimo atto del campionato di calcio italiano professionistico 2010-2011, con la disputa delle ultime partite di play off per la promozione dalla Prima divisione alla Serie B. In attesa di probabili sentenze sportive a seguito dell’ultimo scandalo calcistico, hanno preso l’ultimo autobus utile Juve Stabia e Verona.
Un baraccone che non va più – Da anni il calo di spettatori è generalizzato. In serie B si hanno stadi desolatamente vuoti, tuttavia pure in Serie A i pienoni sono rari. Le cause? Le tv, che ormai offrono all’abbonato ogni evento sportivo, ma certamente anche lo spettacolo offerto, non sempre all’altezza; l’eccesso di offerta (si gioca due volte la settimana, in campionati di 20, 22 squadre, quindi da 38-42 partite all’anno, coppe escluse!); la tessera del tifoso e i mille controlli che deve subire l’appassionato per recarsi allo stadio; l’alto prezzo dei biglietti, per di più in concomitanza con la crisi economica; gli impianti sportivi poco accoglienti; stanchi finali di campionato, con taciti accordi nelle ultime 4-5 giornate – e anche prima – tra le società, per raggiungere un risultato gradito a entrambe, oppure incontri “regalati” dalla squadra che ha raggiunto i propri obiettivi a quella ancora annaspante. Del resto, il recente, nuovo scandalo legato alle scommesse non aiuta a entusiasmare il pubblico.
Psyco play off e play out – Cosa si va a escogitare per riaccendere l’interesse degli spettatori? Nel cinema servono gialli con colpi di scena, finale a sorpresa ed effettacci vari. E nel football? Dal 1994-95 si assegnano tre punti per vittoria, così le classifiche si “muovono” con più facilità: nel giro di poche giornate una squadra può risalire moltissime posizione o viceversa… Inoltre, prendendo spunto dal basket (e dalla pallavolo), alla fine di campionati interminabili e stressanti, vengono previsti spareggi per la promozione e per non retrocedere (appunto, play off e play out). A sperimentare la novità è la Serie C1 nel 1993-94. Dal 2004-05 tocca alla Serie B. In poche, drammatiche, tiratissime partite, ci si gioca un intero campionato, con la possibilità di rovesciare la classifica finale.
Quella maledetta domenica… dopo i novanta minuti – Al regista di tale messinscena lo spettacolo migliore è riuscito domenica 5 giugno 2011, quando sui 10 ritorni di spareggio tra B (2 play off) e prima divisione (4 play off e 4 play out), ben 6 (60%) si sono conclusi con gol in zona Cesarini! Affinché il lettore non pensi che stiamo fantasticando, ecco i dati. Novara-Reggina, semifinale play off per la serie A: i piemontesi, anche se giunti davanti ai calabresi nella regular season, sono in svantaggio per 1-2 e quindi eliminati, dopo il pareggio a reti bianche della partita dell’andata, quando proprio al 90’ riagguantano la qualificazione con un incredibile destro al volo da lontano di Rigoni. Grazie al successivo successo col Padova, il Novara ritornerà in quella Serie A dalla quale mancava da 55 anni. Prima divisione, semifinali play off: Alessandria-Salernitana 1-3 (terzo gol della squadra campana al 92’, che pone fine alla contesa dopo l’1-1 dell’andata); Atletico Roma-Taranto 2-3, con gol dei romani all’89’ ed eliminazione dei pugliesi per l’1-0 dell’Atletico a Taranto e miglior piazzamento capitolino in campionato. Play out di Prima divisione: Ravenna-Sudtirol 2-1 (gol decisivo del Ravenna al 97’ – vista l’andata 0-1 – dopo incredibile svarione al 90’ del portiere tirolese che provoca un rigore a gioco fermo); Ternana-Foligno 1-1 con gol degli ospiti al 93’ e retrocessione dei padroni di casa per lo 0-1 dell’andata; Cosenza-Viareggio 0-1 (gol al 92’, in questo caso ininfluente per l’ampio 1-3 dell’andata).
Una neobarocca ricerca della “meraviglia” – Probabilmente sono la drammatizzazione degli spareggi e il fatto che alla fine si debba per forza segnare per non essere eliminati a determinare tutti questi gol in zona Cesarini. D’altra parte, l’esasperazione, l’eccesso, è la cifra tipica della contemporaneità, in una sorta di scenario neobarocco, a significare, come nel Seicento, un mondo in preda alla caduta delle vecchie certezze e sconvolto dal nuovo che fa perdere ogni riferimento passato e ogni ideale di misura ed equilibrio: dominano lo spaesamento, la ricerca della “meraviglia” a ogni costo, la distorsione del “normale” ecc. Così come il tossicodipendente, che, per provare ancora l’effetto psicotropo delle sostanze di cui è consumatore, necessita di dosi sempre più massicce… insomma, al peggio non c’è mai fine.
Il trionfo delle “piccole” – Il prossimo campionato di serie B vedrà ai nastri di partenza squadre rappresentanti piccole realtà urbane e territoriali, neanche capoluoghi di provincia: Albinoleffe, Cittadella, Empoli, Gubbio, Juve Stabia, Nocerina, Sassuolo mentre il… Portosummaga è appena retrocesso. Nelle serie minori troviamo, invece, Alessandria, Ancona, Arezzo, Avellino, Brindisi, Como, Cosenza, Cremonese, Foggia, Lucchese, Mantova, Messina, Monza, Perugia, Pisa, Reggiana, Rimini, Salernitana, Spal, Taranto, Ternana, Venezia e molte altre, dalla grande tradizione e dall’enorme “bacino” di utenza. Complimenti alle “piccole”, ma certamente esse non attireranno un maggior numero di spettatori agli stadi e il fatto che grandi e gloriose società sportive vegetino nei campionati minori, molto spesso a seguito di allegre gestioni finanziarie e tecniche, fallimenti societari e scandali vari, è un ulteriore segno della crisi del calcio italico.
L’immagine: particolare di Pollice verso (1872, olio su tela, Phoenix Art Museum) di Jean-Léon Gérôme (1824-1904).
Rino Tripodi
(LM MAGAZINE n. 17, 20 giugno 2011, supplemento a LucidaMente, anno VI, n. 66, giugno 2011)