Con la sua parete di 28 metri percorsa da una video-installazione site–specific, la Galleria Giorgio Persano ospita la mostra personale dell’artista pugliese Michele Zaza
La primavera torinese vede protagonista l’artista contemporaneo della fotografia Michele Zaza: da giovedì 21 marzo a sabato 8 giugno sarà, infatti, possibile visitare la mostra, curata da Elena Re, Il risveglio del paesaggio. Il pensiero astratto trova finalmente l’appoggio della carne… Non si raccontano più “storie”, ma si crea il proprio universo. Il titolo, che riporta una citazione dello scrittore e filosofo Albert Camus, rivela l’impegno concettuale ed esistenziale dell’opera di Zaza: essa è al centro della video-installazione site–specific, che attraversa l’intero spazio della Galleria d’arte Persano (via Principessa Clotilde 45; martedì-sabato, 10-13, 15,30-19) ed è raccontata nell’esposizione dei suoi lavori fotografici più rappresentativi.
Esplorando l’opera nel contesto della video-installazione, lo spettatore potrà cogliere l’invito dell’autore alla riflessione. La sintesi tra arte e vita, astrazione ed esperienza, materia e spirito sussiste in quanto finalizzata alla creazione di un universo possibile. Il legame tra maschile e femminile – da sempre presente nel lavoro dell’artista – viene qui messo totalmente in gioco, accompagnato cromaticamente da un orizzonte blu oltremare, in cui le presenze simboliche, con la loro energia vitale, delineano un paesaggio cosmico del tutto rinnovato. Attraverso questa rassegna, Zaza, 65 anni, originario di Molfetta, pone l’accento sulla propria storia passata e attuale, unita al pensiero e alla poetica che animano il suo impegno.
Gli spazi della mostra accolgono anche un viaggio figurato all’interno dell’opera fotografica di Zaza. Si va, infatti, dagli anni Settanta del Novecento, quando il legame con i genitori e con la terra d’origine rappresenta il fulcro di una indagine interiore radicale, fino agli anni Dieci del Duemila, in cui la presenza della figlia arricchisce ed enfatizza la dimensione teatrale dell’autore. Nelle esperienze degli anni Ottanta e Novanta, invece, ispirato dalla moglie, Zaza sviluppa una visione femminile intensa e sognante, avviando la ricerca della vera bellezza nella sua componente spirituale. La simbologia cattura nuovi toni e inedite presenze, mentre i volti, sempre più iconizzati, diventano figure prive di una identità specifica. L’esposizione dei lavori più significativi comunica la profondità dei mutamenti interiori e artistici di Zaza, chiudendo il cerchio sulla finalità di creare, sempre, un universo possibile.
Per ulteriori informazioni: tel. +39.011835527, +39.0114378178; fax +39.0114303127; info@giorgiopersano.org; www.giorgiopersano.org.
Le immagini: Dissoluzione e Mimesi (1975, 12 foto, 35×40); Cielo Abitato (1985, 3 foto, 40×40) di Michele Zaza (Molfetta, 1948).
Maria Daniela Zavaroni
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)