La nuova figura del curatore d’arte interpretata da Eugenio Santoro nella sua HomeGallery: il MuseOrfeo, nell’omonima via
Una tendenza, nata negli ultimi anni, grazie alla quale si scopre una maniera più intimista e riservata di dare spazio all’arte, e un modo nuovo per fruirla, intenso e libero. La possibilità di dare voce a chi ne ha bisogno, a chi ha difficoltà a trovare spazi espositivi per l’arte.
Così è nato, a Bologna, il MuseOrfeo, inaugurato il 6 ottobre scorso: un’abitazione privata, vale a dire forse il luogo ideale in cui poter discutere d’arte e cultura, con esposizioni settimanali, grazie anche alla collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’idea nasce nel 2011 ed è del “curatore d’arte” Eugenio Santoro e dell’Associazione culturale Serenarte. L’indirizzo è appunto via Orfeo 24. La funzione principale che si propone Santoro con la sua HomeGallery è quella di mettere in discussione la routine: «Le mostre non devono riempire spazi, ma colmare delle necessità. Per un curatore d’arte il dialogo e lo scambio sono importanti al punto da diventare più necessari rispetto anche all’esibizione delle opere». Santoro arriva a formulare una propria idea di curatore: quello ideale è, per lui, «un catalizzatore, un negoziatore, che deve creare immagini, legami, riempire cose e persone. Non si tratta di improvvisare, si tratta di mettere in gioco se stessi».
Del resto, lunga è l’esperienza di Santoro nel campo artistico. Nato a Bologna nel 1970, ha frequentato il Dams sotto le due Torri, fino a metà degli anni Novanta. Ha cominciato prestissimo a organizzare mostre d’arte, dal 1997 in poi, in sale comunali e private. Nel 2009 viene chiamato ad aprire una Galleria d’Arte nel centro di Bologna. Fa parte di due commissioni cultura per il Comune di Bologna ed è stato incaricato di curare le Celebrazioni morandiane indette dal Comune per la celebrazione del 50° anniversario della morte di Giorgio Morandi, per il quale ha commissionato ad artisti emergenti opere sul tema, riscuotendo successo e partecipazione.
Nel futuro Santoro ha in mente di creare una “rete” di HomeGallery, con un occhio rivolto all’Underground (egli non ha, infatti, dimenticato l’esperienza artistica più creativa di Bologna negli anni Novanta, movimento di cui ha fatto parte) e ai giovani Erasmus dell’ateneo bolognese. L’obiettivo è di alternare, nel corso dell’anno, personali dedicate a giovani artisti, dando spazio alle tante inclinazioni del contemporaneo: dalla videoarte alla musica sperimentale.
Informazioni e link utili: tel. 349-2901981; http://www.facebook.com/MuseOrfeo; http://www.facebook.com/serenarte.bologna; servizi giornalistici: http://www.artribune.com/2012/10/si-chiama-museo-ma-e-una-homegallery-produzione-ricerca-scambio-darte-e-cultura-a-bologna-il-nuovo-spazio-orfeo/; http://www.artapartofculture.net/2012/09/29/intervista-eugenio-santoro-di-barbara-martusciello/; video: www.youtube.com/user/mrserenarte; www.youtube.com/user/mreugeniosantoro.
Micol Argento
(LucidaMente, anno VII, n. 84, dicembre 2012)