EDITORIALE DEL DIRETTORE

L’intervento del direttore nel terzo trimestre del diciottesimo anno di pubblicazione di “LucidaMente”

Luglio-Settembre 2023 (nn. 211-213) – Se il mondo non va al contrario, poco ci manca…

Il libro (autoprodotto, quindi comunque brutto), ingenuo o furbissimo, del generale Vannacci, ha scatenato da ogni parte reazioni viscerali (e un boom di vendite). Ma “il popolo” ne condivide quasi interamente i contenuti

Un modo per arricchirsi facilmente? Una vendetta per il proprio ridimensionamento? Una manovra politica per “scendere in campo”? Una resa dei conti nel campo delle destre? Quello che molti italiani pensano e non possono esprimere liberamente? Un grido di protesta contro la censura del politically correct? Un colpo di calore ferragostano? Un autogol dei “giornaloni” di sinistra e dell’intellighenzia progressista che, denunciando un libro sgradito, ne ha decretato il successo?

Un bravo militare e lo scandalo delle morti per l’uranio impoverito
Restano ancora avvolti nel dubbio molti risvolti (non di copertina…) del libro autopubblicato dal 55enne generale spezzino Roberto Vannacci: Il mondo al contrario (373 pp., € 19,76), al momento acquistabile solo su Amazon.

Premettiamo che non l’abbiamo letto. Aspettiamo di farlo, semmai, quando sarà pubblicato da un editore serio (pare che sarà il Cerchio a farlo a breve). Il motivo è semplice: i libri autoprodotti, soprattutto se da non esperti del mestiere, sono, se non scritti male, male impaginati, senza editing né regole redazionali sensate, ecc. E, da quel poco che abbiamo (intrav)visto, il libro di Vannacci non sfugge a tale regola. Ecco le conseguenze delle idiozie della demagogia “pubblica il tuo libro da solo”!
Detto questo, sulla figura dell’autore non si possono che stendere elogi. Ha conseguito tre lauree e parla più lingue. In campo militare ha guidato varie operazioni all’estero (Somalia, Afghanistan, Libia, Iraq), mantenendo un buon rapporto con gli autoctoni. Ma, soprattutto, ha avuto il coraggio di scrivere due esposti alla Procura militare e alla Procura ordinaria di Roma dove denunciava gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute del contingente italiano (la tragedia delle morti e delle malattie per l’uranio impoverito).
C’è chi maligna che proprio per questo scandalo il 21 giugno 2023 sia stato assegnato al comando dell’Istituto geografico militare di Firenze, un ridimensionamento, un incarico “da scrivania” non certo operativo come i precedenti. E che, quindi, il libro sia stato una sorta di “vendetta”, un tentativo di tornare alla ribalta o di smuovere le acque. Tanto la pensione – anticipata per i militari – è abbastanza vicina.
Un libro di pancia… o no?
Ma questa è solo una delle illazioni/riflessioni che sono state prodotte intorno a Vannacci e al suo libro. Ve ne sono molteplici altre. Il generale si è mosso in autonomia, da solo, o si è coordinato con altri? È una manovra politica?

In tal caso quest’ultima può essere intesa sia come spinta al dibattito nel campo a destra dello schieramento politico italiano, entro il quale molti sono i mugugni per la moderazione e l’appiattimento sulle posizioni filoNato e filoamericane del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ovvero, prima donna italiana a ricoprire tale ruolo e, per di più, appartenente a un partito postfascista, ma sempre più lontana dalla destra sociale e movimentista. Oppure la manovra va valutata come tentativo di sfondare in certo elettorato di sinistra.
Essendo sempre più fuori dalla realtà, l’arroganza e la supponenza delle sinistre e dei suoi mass media asserviti non lo ammetterà mai. Tant’è vero che, credendo di gettare fango e scandalo a destra, ha reso un favore e un mucchio di pubblicità gratuita senza la quale il libro di Vannacci non avrebbe venduto alcunché. Cosa non ammetterà mai? Che buona parte dei cittadini italiani, compresi e forse soprattutto i lavoratori, il proletariato non ideologizzato, condivide tutte o quasi le affermazioni del libro del generale. La percezione comune è che il mondo globalizzato capitalistico-finanziario che le élite stanno costruendo col fondamentale appoggio delle sinistre progressiste sia un orrore che impoverisce sempre di più le persone.
E che sia davvero un “mondo al contrario”, nel quale la follia, l’irrazionalità, i capricci delle minoranze, prevalgono sull’interesse comune e sulla “normalità”.
«Il re è nudo»
Vannacci, infatti, ha difeso il suo concetto di normalità/anormalità intendendolo in senso statistico, in pratica la distribuzione normale o Curva a campana di Gauss. Se non è piacevole una dittatura della maggioranza (che opprime le minoranze), è pure distopica una dittatura di minoranze chiassose e protette dal Potere che umiliano la maggioranza. Sì, perché, se qualcuno (ed è la maggioranza dei cittadini) la pensa diversamente, è subito catalogato: è un fascista, omofobo, maschilista, islamofobo, razzista, xenofobo, sessista. E, siccome le fobie (ad esempio, agorafobia, glossofobia, claustrofobia, aracnofobia, ecc.) sono sintomi di uno stato nevrotico e/o psicotico, chi non si allinea al pensiero dominante è da considerare un pericoloso malato e quindi va curato in un reparto psichiatrico…

Sembra quasi che la pubblicazione del generale sia stato un grido di liberazione come quello del povero Fantozzi sul film La corazzata Potëmkin o del bimbo della fiaba I vestiti nuovi dell’imperatore: dire quello che tutti pensano, ma nessuno ha il coraggio di farlo per paura del potere tirannico e dell’ideologia conformista prevalente. Intanto, si sono già creati movimenti culturali e gruppi social di sostegno al generale. Insomma, la situazione è in piena evoluzione. Pertanto, gli effetti della pubblicazione di Vannacci sono ben al di là di essere conclusi.
Di sicuro è che il libro, seppure in un periodo “morto” come quello agostano e sebbene presente solo su Amazon, ha venduto decine di migliaia di copie in pochi giorni, il che significa che l’autore ha già superato le centinaia di migliaia di euro di profitto. E, se si pensa che le richieste in libreria sono moltissime, e che, quando sarà stampato da un vero editore, sarà distribuito in modo massiccio, Il mondo al contrario rischia di divenire davvero un best seller.
L’erotismo come merce del consumismo capitalista
A proposito di “normalità”, non ci sembra certo normale che ragazzini minorenni violentino coetanee e qualche responsabilità ce l’avranno pure i modelli trasgressivi diffusi dai mass media, la distruzione della famiglia e, in particolare della figura paterna, la cultura dello sballo e della pornografia…

Così abbiamo dedicato buona parte del numero di giugno di LucidaMente 3000 al tema dell’eros, antico, ma soprattutto contemporaneo. Giuseppe Licandro è partito da lontano, parlando di Eros e philia nella filosofia antico-pagana. Purtroppo più vicino a noi sono: l’Utero in affitto: quello che non ci dicono (oltre allo scandaloso classismo, allo sfruttamento del corpo femminile e delle persone povere di Paesi stranieri, la gravidanza per altri è un rischio per la salute fisica e mentale delle donne che la subiscono); Verso l’indifferenziazione sessuale (nel volume Unisex [Arianna Editrice] Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta delineano la storia dell’ideologia di genere e quali sono i suoi obiettivi finali, sostenuti dalle oligarchie mondiali); e l’Eterosessuofobia, ossia la repressione del “normale” (la sacrosanta tolleranza, il giusto rispetto per ogni stile di vita sessuale, si sono trasformati in un progetto di ingegneria sociale intransigente, in funzione del pensiero e degli scopi neoliberisti). Su quest’ultimo argomento è intervenuto pure un nostro lettore (Ancora a proposito di eterofobia…).
Dalle prepotenze Usa alle imposizioni del politically correct
Infine, del numero di settembre 2023, denunciamo ancora una volta la longa manus amerikana in Mattei-Moro-Craxi: come distruggere sovranità e ricchezza del Belpaese (ne L’altra storia d’Italia. 1948-1922 [Macro-Arianna Editrice] Lamberto Rimondini completa la narrazione, iniziata col precedente volume, delle vicende più determinanti per la nostra Nazione: il quadro diventa sempre più drammatico e plumbeo, soprattutto in vista del futuro) e (ancora per mano di Licandro) Nel 50° anniversario del golpe cileno “made in Usa” (l’11 settembre 1973 un colpo di stato militare rovesciò il presidente Salvador Allende, legittimamente eletto dal Parlamento di Santiago; la feroce dittatura del generale Augusto Pinochet servì a testare le ricette neoliberiste dei “Chicago boys”, poi estese a livello globale).

Inoltre, sono da leggere Immagini gratis? Sì, ma con un’unica ideologia (spesso molto belle, utilissime per rendere più gradevoli i nostri testi on line, e, tuttavia, a una sola dimensione culturale, quella imposta dal conformismo di massa) e (a cura di Maria Daniela Zavaroni) Mangiare sano? Sempre più raro, anche nel Paese della dieta mediterranea: secondo uno studio realizzato dall’Università Niccolò Cusano, circa tre milioni di italiani soffrono di disturbi dell’alimentazione e appena il 30% si nutre in modo corretto; un dato che fa riflettere e che sorprende, nella patria del buon cibo.
Ma, tanto, tra un po’ verrà l’ora della bistecca artificiale da laboratorio e degli insetti…

Le immagini: a uso gratuito da Pexels o Pixabay.

Rino Tripodi

(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 213, settembre 2023)

Comments 10

  1. Roberto Bosi says:

    Come al solito… anzi di più… articoli interessanti! Complimenti!

  2. Franco mafrici says:

    Editoriale da non dimenticare! Complimenti!

  3. Simone says:

    Un pozzo di scienza…

  4. giuseppe says:

    Il pericolo di non attuare l’art. 4 della Costituzione è costante e ciò è a scapito della Democrazia che non dovrebbe favorire i sudditi, ma i cittadini artefici del proprio ambiente.
    Giuseppe Pace

  5. Mariateresa Martini says:

    OLIMPIADI.
    Alle molte chiacchere avrebbero dovuto sostituire le immagini delle diverse imprese. Inoltre è mancata la serie di vittorie di atleti di tanti altri paesi in gara.
    I media e la Rai restano provinciali, intanto il mondo corre avanti…
    Si impara dagli errori, ma come dice Linus, speriamo che non ne approfittino per ripeterli doviziosamente.

  6. Giampiero says:

    OLIMPIADI.
    Caro direttore, spero che alla tua voce se ne aggiungano altre.
    Chiedere al servizio pubblico di recuperare il buon gusto e la misura è quanto più di… buon gusto io possa immaginare!
    Alcuni pensano che la competizione con il privato si vinca inseguendolo.
    Ma se la Rai ha mantenuto la sua credibilità, tra alti e bassi, è proprio perché ha avuto il coraggio di sperimentare terreni che il privato non ha voglia di affrontare, e di fermarsi dove il privato pensa, invece, di aver trovato la “pentola del tesoro”! Ovvero, la tv degli eccessi.
    Anche sul recupero dei “valori umani” che i nostri atleti hanno portato sulla scena internazionale c’è stato (ma penso che ci sia sempre) qualcuno che ha giocato sporco, puntando sulla cafoneria e sui cattivi sentimenti come elemento di aggregazione nazionale: no, se ha un valore sentirsi italiani è proprio quello di condividere questi “valori umani”.
    E le medaglie di questi atleti devono farci pensare alle migliaia di giovani che in questi anni hanno lavorato in nome di quei valori. In silenzio. E senza mai parole d’odio!

  7. Roberto Bosi says:

    OLIMPIADI.
    Grazie per questo bel numero ferragostano! In effetti sembravano tutti emuli del mitico Bisteccone! Interessante constatare come tanti siano saltati sul carro dei vincitori multietnici sbandierando il vessillo dello “Ius soli subito”!
    Ci si ricorda dei migranti quando ci fanno vincere medaglie… non quando fanno parlare delle loro imprese delinquenziali… né quando sbarcano in 32.000 e più dall’inizio dell’anno… ci saranno futuri campioni olimpici fra loro? Dato che l’Europa non è interessata al fenomeno, dovremmo approfittarne!

  8. Bruno Bargiacchi says:

    Dott. Tripodi; mi ha fatto tornare indietro di diversi anni. A quando ventenne vivevo il famoso Sessantotto, che poi, con l’autunno caldo, mi vedeva manifestare accanto a quelli che lei descrive così: “coloro che qualche decennio fa contestavano il potere, ora, raggiuntolo, si stanno rivelando…. Stiamo parlando di quei politici, giornalisti, intellettuali, sanitari, accademici, che hanno nelle loro foto da giovani manifestazioni, proteste, trasgressioni…”.
    Sono stati proprio gli atteggiamenti di questi che gridavano al mio fianco con i pugni chiusi e il libretto rosso di Mao a insospettirmi e a indurmi a pensare che qualche cosa che non tornava.
    Poi qualcuno mi fece notare che l’egoismo, l’ipocrisia e l’incapacità degli uomini (anche se alcuni in buona fede) non potevano risolvere i problemi. Millenni di storia sotto regimi e colori diversi lo provavano.
    Queste riflessioni mi portarono ad un atteggiamento e un modo di vivere diverso. A riporre le mie speranze in qualcos’altro. In qualcun altro.
    Adesso, dopo 50 anni sono sempre più convinto delle mie scelte che grazie alla sua ospitalità ho espresso più volte in queste pagine con i miei commenti (vedi commenti a questi articoli):
    https://www.lucidamente.com/31192-il-lato-negativo-delle-religioni-monoteistiche-2-paolo-di-tarso-e-linvenzione-del-cristianesimo/.
    https://www.lucidamente.com/48531-la-futura-umanita-ma-quale/
    Grazie e buon lavoro
    Bruno Bargiacchi

  9. Roberto says:

    Nel paese dei ciechi l’orbo è re.

  10. Oscarrafffone says:

    Qui si rievoca la storia; il dopoguerra con la propria “economia socialdemocratica” ci ha fatto sviluppare e crescere, col bene comune imposto, anche se tra mafia e fascisti, volutamente introdotti dall’Occidente per controllarci; ma è durata poco. Da Ronald Reagan in avanti la deregulation, la svendita di tutto il capitale di stato prodotto dal popolo svenduto dai nostri politici ai paperoni. E oggi siamo falliti, che delusione.

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