Con questo numero di giugno, dopo 19 anni, l’avventura giornalistica di LucidaMente 3000 volge al termine. Un grazie a tutti coloro che, fino all’ultimo, l’hanno tenuta in vita con orgoglio e passione
La commozione per la fine di un’epoca ce la portiamo dentro ed è anche giusto che lì rimanga, nella riposta interiorità di ognuno. Potrei sbrodolare parole commosse e commoventi ma non è questo il mio intento. Potrei elencare i motivi, professionali e personali, per cui LucidaMente 3000 è stata una pietra miliare per me negli ultimi dodici anni. Potrei scrivere molto altro e molto meglio per “salutare” questa preziosa, piccola e potente testata giornalistica; tuttavia, non credo esista un modo esatto per farlo per cui ho deciso di lasciare andare in automatico il cuore. E il cuore ha scelto la strada del “grazie”.
Grazie all’anima libera e forte di una rivista dinamica, ricca di persone, parole, ideali; ricca di pensieri, di spunti di riflessione su svariati temi e di contenuti che hanno affondato le proprie radici nell’attualità dei tempi attraversati – e mutati – in ben quasi vent’anni! Una voce libera e indipendente, come dimostra la sua storia; un trampolino di lancio per tantissimi talenti del giornalismo di ogni età; un progetto strutturato, che ha preso concretamente vita ogni mese per 19 anni, portato avanti con dedizione e, perché no, anche con la giusta dose di “pignoleria” – mi perdoni il direttore! – che ne ha fatto il prodotto valoroso che è.
LucidaMente non è solo una rivista telematica ma un luogo di scambio: scambio di opinioni, professionalità, idee, progetti; un luogo di lavoro serio, una palestra di competenza, costanza, puntualità e rigore, anche linguistico-redazionale.
Grazie a chi l’ha voluta e mantenuta così, nonostante le difficoltà crescenti di un tempo storico sempre più complicato, che muta stili di vita e valori, in un’Italia e in un mondo che vanno di corsa e di corsa stanno cambiando, senza aspettare chi decide di rallentare anche solo un po’.
Grazie alla redazione, sempre in movimento; grazie a chi ci ha arricchiti con il proprio passaggio e soprattutto grazie a chi ci ha resi preziosi rimanendo fino alla fine.
Grazie a chi ha voluto dire la sua e da noi si è sentito accolto; grazie a tutti, ma proprio tutti, i nostri numerosissimi intervistati che hanno fatto la storia di LucidaMente 3000.
Grazie agli alti e bassi tipici di ogni lavoro, che hanno fatto sì che si crescesse, ci si scontrasse, ci si mettesse in discussione, si facesse un passo indietro ma poi due avanti. E grazie a chi è stato di fatto il nostro carburante: ai tanti che ci stimano tutt’oggi e che ci hanno costantemente incoraggiato a procedere, mese dopo mese, scoramento dopo scoramento, ma anche soddisfazione dopo soddisfazione.
Il nostro posto nel mondo dell’informazione ce lo ritaglieremo ancora, magari in un’altra veste, continuando a scrivere liberamente su ciò di cui liberamente vogliamo scrivere.
E qui, ora, uno spazio a parte lo merita proprio lui: un grazie particolarmente sentito e speciale va da parte mia proprio al mitico, instancabile e integerrimo direttore Rino Tripodi, la roccia indiscussa di questo progetto editoriale nonché esempio di professionalità e pensiero libero (leggi anche il suo congedo). Un onore e un piacere lavorare con lui, come giornalista e come persona.
Grazie per la condivisione di tantissimi momenti e situazioni che ci hanno portati fino a oggi ma, prima ancora, per la fiducia e la stima che ha riposto in me fin dai miei timidi primi passi all’interno di LucidaMente 3000.
Adesso, dodici anni dopo, voglio dire “arrivederci” a questo LucidaMente 3000 e ai suoi affezionati lettori e redattori, con l’augurio di ritrovarci altrove, magari con una formula differente, più contemporanea e adatta al mondo odierno della comunicazione, ma sempre noi, liberi e forti della nostra storia passata, presente e futura.
Voci singole come gocce, tenendo bene a mente, come sosteneva Santa Madre Teresa di Calcutta, che l’oceano è fatto di gocce.
Le immagini: a uso gratuito da Pexels (autori Yan Krukau, cottonbro studio e Monique Galang).
Maria Daniela Zavaroni – vicedirettrice della rivista
(LucidaMente 3000, anno XIX, n. 222, giugno 2024)
Bella riflessione, Daniela! Dispiace quando finisce qualcosa che ti ha accompagnato per un pezzo di vita. In bocca al lupo per la nuova sfida; sono sicuro che sarà un nuovo successo.
Ogni fine è sempre anche l’occasione di un nuovo inizio. Un abbraccio e in bocca al lupo!
Grazie mille per la bella esperienza