L’insonorizzazione live dei Junkfood, avvenuta a Bologna lo scorso 25 marzo, ha permesso la riscoperta del film maledetto di John Parker
Lo scorso 25 marzo, a Bologna, nell’ambito del Progetto Kinodromo-Europa Cinema, i Junkfood (vedi Altro che musica-spazzatura…) hanno insonorizzato dal vivo, con le loro musiche jazz-rock (ascolta I’m god’s lonely man), uno dei film più oscuri, misteriosi e “maledetti” della storia del cinema: Dementia (Daughter of horror, con Adrienne Barrett, Richard Barron, Ed Hinkle, Lucile Howland). Girato nel 1953, in distribuzione nel 1955, è l’unica e sola opera, seppur magistrale, attribuita al regista statunitense John Parker, di cui non si sa nulla. Il trailer del film col contributo Junkfood si può vedere/ascoltare in http://www.youtube.com/watch?v=XK4A_yrzewY&feature=youtu.be.
È stata un’occasione per scoprire o riscoprire una pellicola straordinaria, semisconosciuta, che subì ben undici processi e giunse nelle sale Usa in una versione di 56 minuti, depurata dalle scene più “sconvenienti” e con l’aggiunta della voce narrante – inutile meno che fastidiosa – dell’attore Ed McMahon. Dopo aver avuto un incubo, una giovane si sveglia nella stanza di uno squallido hotel e prende un coltello a serramanico. Inizia un infernale giro notturno per la città: incontri angoscianti con ubriaconi, poliziotti, molestatori e altri personaggi sgradevoli, mentre si fanno sempre più ossessionanti i ricordi e le visioni di un’infanzia tormentata, con la mente della donna che sembra precipitare nella follia. Tuttavia, al di là della trama, sono le forme e il linguaggio artistico adoperato dal regista a rendere Dementia un’opera pressoché unica nella storia del cinema.
Un’originale mescolanza di cupe atmosfere noir e horror, riferimenti psicanalitici, influenze del cinema espressionista tedesco e degli esperimenti surrealisti, per di più in un contesto jazz (splendida la prima colonna sonora ad opera di George Antheil) e con ingenuità da B-movie. Privo di dialoghi, il film recupera anche gli stilemi del cinema muto (primi piani, montaggio, recitazione enfatica). Una vera e propria mise en abyme (vedi anche Cercando “La fin absolue du monde”…). Tra il Cane andaluso di Luis Buñuel, L’infernale Quinlain di Orson Welles e le sperimentazioni delle avanguardie e dell’underground, Dementia potrebbe apparire una possibile musa ispiratrice di David Lynch e dei suoi Eraserhead, Blue velvet, Mulholland Drive, Strade perdute. Il film maudit – vedi anche le nostre “antologie” Film maledetti; Bellissimi (e strani) da (ri)vedere; Bellissimi (e strani), degli anni Duemila, da (ri)vedere) – si può gustare per intero on line con varie colonne sonore: noi preferiamo http://www.youtube.com/watch?v=HMeSo_4aIBU, ma si vedano/ascoltino pure http://www.youtube.com/watch?v=8r-k0TW2ppE o http://archive.org/details/dementia-daughter-of-horror.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)