Si può coniugare l’arte con la politica, rileggendo la Storia attraverso un film e stimolando così la gente alla riflessione e al dialogo? Sembrerebbe di sì, a patto di non sacrificare al messaggio il piacere della visione. Sulla funzione di denuncia della settima arte è incentrato Con un altro obiettivo. Il cinema tra arte e politica (Minimum Fax, pp. 316, € 14,00), raccolta di interviste, pubblicate tra gli anni Settanta e Novanta, a cura di Gary Crowdus e Dan Georgakas, dalla rivista americana Cineaste.
Venti protagonisti del cinema mondiale si interrogano sulla loro carriera, su eventuali pressioni subite da parte dell’industria cinematografica e sul ruolo dell’artista nella società. Una carrellata di nomi rappresentativi di un cinema, americano ed europeo, d’autore e “di genere”, attento alle problematiche sociali e capace di appassionare il pubblico, comunicando idee e messaggi scomodi.
Sfilano accanto a registi di grido (da Rainer Werner Fassbinder a Spike Lee, da Mike Leigh ad Oliver Stone, per citarne solo alcuni) attori sensibili quali Jack Lemmon e Susan Sarandon e sceneggiatori come Budd Schulberg, che replicano con franchezza ai quesiti provocatori, ma mai fastidiosi, dei due intervistatori.
Un Woody Allen inedito – Sempre strutturato sulla tecnica dell’intervista è Io, Woody e Allen. Un regista si racconta (Minimum Fax, pp. 432, € 15,00), sorprendente autoritratto di questo artista scrupoloso ed estremamente professionale, lontanissimo dai personaggi da lui interpretati sullo schermo e decisamente guardingo nell’emettere giudizi sui propri colleghi e collaboratori. Un’opera corposa, che ripropone in edizione aggiornata il testo già pubblicato, ed ormai fuori commercio, di Stig Bjorkman, critico cinematografico e regista svedese.
Omaggio a Truffaut giornalista – Personalità più viscerale e meno borghese è quella di François Truffaut che ne Il piacere degli occhi, incluso nel cofanetto L’uomo più felice del mondo (Minimum Fax, pp. 300, € 28,00), ci offre un’ampia panoramica di registi e scrittori, francesi e non. Nel saggio compaiono gli interventi da lui pubblicati su Arts e Le Cahiers du cinèma, riorganizzati, dopo la sua scomparsa nel 1984, da Jean Narboni e Serge Toubiana. Omaggi ad Alfred Hitchcock e Jean Renoir, Julie Christie e Catherine Deneuve, disquisizioni sul cinema francese ed americano, a testimonianza della trentennale attività di scrittore di Truffaut. Per la gioia dei cinefili, due dvd: I quattrocento colpi e La signora della porta accanto, che costituiscono rispettivamente l’esordio ed il penultimo film girato dal regista.
L’immagine: la copertina di Io, Woody e Allen. Un regista si racconta.
Monica Florio
(LucidaMente, anno II, n. 7 EXTRA, supplemento al n. 21, 15 settembre 2007)