La scomparsa del celebre disegnatore di locandine cult lascia un grande vuoto. Dario Argento, David Lynch, Ettore Scola: questi alcuni dei registi che gli hanno commissionato la cartellonistica dei propri film
Lo scorso 11 aprile, a 76 anni, è scomparso Enzo Sciotti. Con lui se ne va un pezzo di storia cinematografica italiana. Mancherà molto, soprattutto a Cinecittà. Portano infatti la sua firma locandine – realizzate con il suo personale stile artistico – di film che hanno fatto storia.
Il suo nome è legato a registi famosissimi e del calibro di Dario Argento, David Lynch ed Ettore Scola, tanto per citarne alcuni. La sua maggiore espressione artistica risale agli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso: Sciotti ha infatti disegnato svariati fumetti oltre a più di tremila poster, realizzando – con una grafica che i non più giovani ricorderanno – manifesti divenuti celeberrimi. Abilissimo pittore e illustratore, eredita la passione per la bellezza estetica dal padre, decoratore di chiese. Inizia, giovanissimo, a lavorare in uno studio di cartellonistica cinematografica di Cinecittà: prende immediatamente dimestichezza con gli ambiti horror – nel quale si è specializzato lavorando per Argento –, della commedia all’italiana e della fantascienza. Il suo percorso artistico prosegue tra caricatura e realismo.
Sono suoi i cartelloni di pellicole quali (in rigoroso ordine alfabetico): Al bar dello sport di Francesco Massaro; Borotalco di Carlo Verdone; C’eravamo tanto amati di Scola Fandango di Kevin Reynolds; Febbre da cavallo di Steno; Il laureato di Mike Nichols; Il miele del diavolo e Lo squartatore di New York, entrambi di Lucio Fulci; In viaggio con papà di Alberto Sordi; Phenomena di Argento; Re per una notte di Martin Scorsese; Velluto blu di David Lynch. Infine, desideriamo concludere questo breve contributo riportando le parole pubblicate sul suo profilo ufficiale di Instagram, da lui gestito come una galleria d’arte. Un sereno congedo dalla vita, che suona più come un arrivederci che come un addio: «Ciao a tutti gli amici virtuali, da oggi non potrò più farvi vedere i miei manifesti, di cui sono tanto orgoglioso, è stato un piacere e un onore interagire con tutti voi. Io sono volato via e vi tengo tutti nel cuore. Alla prossima vita».
Le immagini: le locandine dei film Phenomena e Borotalco.
Emanuela Susmel
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 185, maggio 2021)