Resoconto dell’esposizione – non autorizzata! – dei murales più noti creati dal misterioso artista inglese per denunciare le contraddizioni della nostra società
A Ferrara, nella sontuosa cornice del Palazzo dei Diamanti (corso Ercole I d’Este, 21), dallo scorso 30 maggio è visitabile una rassegna dedicata all’esponente della street art noto ai più col nome di Banksy. La mostra Un artista chiamato Banksy sarà aperta al pubblico fino a domenica 27 settembre 2020 ed è un’ottima occasione per poter vedere da vicino alcune delle opere più famose del writer inglese e per poter scoprire dei veri cimeli storici a lui attribuiti.
Il mondo della cultura è tra le sfere economiche che stanno soffrendo di più in questo periodo di pandemia, ma i lavoratori del settore non si sono persi d’animo e si sono ingegnati per poter allestire un’esposizione di cui godere in tutta sicurezza: dal momento che gli ingressi sono stati frazionati, è caldamente consigliato l’acquisto dei biglietti online, a questo indirizzo. All’interno della mostra, organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte moderna e contemporanea, in collaborazione con l’associazione culturale MetaMorfosi e a cura di Acoris Andipa, Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, è possibile scoprire tutto il percorso artistico di Banksy, dalle origini fino ai lavori più recenti, come una stampa del murales, attribuito all’artista, apparso su un’abitazione del sestiere Dorsoduro di Venezia in occasione della Biennale del 2019. Sono presenti molte opere ormai iconiche, affiancate a cimeli poco conosciuti ma davvero interessanti.
Banksy, di cui non si conosce tuttora l’identità, ha da sempre affascinato critici e appassionati sia per lo stile sia, in particolare, per le tematiche affrontate: Banksy infatti è famoso per i suoi graffiti di denuncia, spesso molto aspra, nei confronti delle incoerenze e degli orrori della società contemporanea. Poche settimane fa egli stesso ha caricato sulla sua pagina Instagram l’ultimo lavoro, dedicato all’argomento scottante quanto attuale della pandemia da Covid-19. Una perfetta commistione tra underground e pop. La forza dell’arte di Banksy – e la brutale bellezza di questa mostra – sta nell’abilità del writer di Bristol di metterci di fronte alle nostre storture, incoerenze e vergogne come società e singoli individui, con un’immediatezza sfrontata che lascia in bocca un sapore dolceamaro.
La mostra Un artista chiamato Banksy è visitabile fino a domenica 27 settembre 2020, tutti i giorni (aperto anche il 15 agosto) dalle ore 11,00 alle 21,00, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione e contenimento del contagio da Covid-19. Tra queste vi sono la prenotazione e l’acquisto del biglietto online e l’obbligo di indossare la mascherina e igienizzarsi le mani, mantenendo la distanza di almeno un metro tra le persone all’interno degli spazi museali. Per organizzare la propria visita e avere tutte le informazioni necessarie, si può telefonare al numero 0532-244949, visitare il sito www.palazzodiamanti.it o scrivere una e-mail all’indirizzo di posta elettronica diamanti@comune.fe.it.
Le immagini: foto del Palazzo dei Diamanti di Ferrara e di una delle opere esposte nella mostra Un artista chiamato Banksy, dedicata al noto writer di Bristol.
Isabella Parutto
(LucidaMente 3000, anno XV, n. 175, luglio 2020)