Ha suscitato scalpore un servizio di Vittorio Brumotti per “Striscia la notizia”. Ma la realtà del paese aspromontano è proprio quella descritta? Le reazioni del sindaco e di un consigliere comunale, nonché poliziotto
San Luca è un paese di appena 3.632 abitanti, collocato ai piedi dell’Aspromonte. Per essere così piccolo, è molto famoso. Vi è, infatti, nato Corrado Alvaro, uno dei maggiori letterati italiani della prima metà del Novecento. Da pochi mesi San Luca è nota nel mondo del calcio nazionale per la propria squadra, la quale, allenata dall’ex ottimo calciatore Ciccio Cozza (che ha a lungo militato con la Reggina in serie A), è sorprendentemente ai primi posti del girone I della serie D.
Purtroppo la fama positiva si ferma qui. Perché la località è celebre soprattutto per essere una delle capitali della ’ndrangheta, dai sequestri di persona (soprattutto negli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo) fino alla celebre Strage di Duisburg. A rinfocolare la cattiva nomea di San Luca ci ha pensato un servizio di Vittorio Brumotti per la trasmissione tv di Canale 5 Striscia la notizia del 14 dicembre 2020. Ve lo riproponiamo qui. Da tale video sensazionalista compaiono immagini e parole che, in effetti, lasciano perplessi, se non scioccati. Soprattutto le interviste a bimbi, che, proprio in quanto minori, non andrebbero fatte, se non col permesso di genitori e in contesti ad hoc. A replicare al presunto “scoop” hanno pensato sia il sindaco di San Luca, Bruno Bartolo (vedi le sue dichiarazioni indignate), sia Giuseppe Brugnano, consigliere comunale di opposizione del paese, eletto in una lista composta da personalità del mondo della cultura e delle istituzioni, nonché segretario nazionale del Sindacato di Polizia Fsp Polizia di Stato.
Ecco cosa ha affermato quest’ultimo: «Non si aiuta la Calabria con servizi giornalistici scandalistici, basati su ricostruzioni “mordi e fuggi” che si fermano all’apparenza e non entrano nel merito delle questioni. Non abbiamo bisogno di giornalisti d’assalto che improvvisano scoop inesistenti. Ridurre la realtà di San Luca alle parole di alcuni bambini, magari anche galvanizzati dalla presenza delle telecamere e del personaggio famoso, non rende giustizia al grande lavoro che si sta portando avanti a San Luca da parte di tutte le istituzioni e, in particolare, delle Forze dell’ordine e della locale Stazione dei carabinieri».
Ha continuato Brugnano: «I dati in nostro possesso sono in assoluta controtendenza rispetto all’immagine che il servizio televisivo ha voluto offrire del paese: non c’è un arresto o una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale dal lontano 2006 e i cartelli stradali che sono stati mostrati in Tv con i fori di colpi di arma da fuoco risalgono a episodi datati oltre dieci anni fa. In questi ultimi anni, invece, le istituzioni hanno avviato una serie di iniziative per aprire un nuovo percorso per la comunità aspromontana. A San Luca – ha proseguito il consigliere comunale e dirigente sindacale della Polizia di Stato – la Calabria ha ricordato lo scorso mese di maggio, nel 28esimo anniversario della Strage di Capaci, la figura di Giovanni Falcone con un evento altamente simbolico voluto dalla compianta presidente Jole Santelli. Analoga iniziativa venne promossa l’anno precedente dalla nostra Federazione sindacale di Polizia per ricordare il giudice Falcone, la moglie e il personale della scorta.
Per il consigliere comunale si tratta di «piccoli passi in avanti che dimostrano che si può costruire di nuovo a San Luca. Per questo stiamo lavorando per entrare nelle scuole per far dialogare i più giovani con un poliziotto, eletto dall’opposizione, delegato a gestire i progetti per la scuola e la legalità. Non è facile, le istituzioni tutte devono collaborare e lo scandalismo non aiuta. Se Brumotti vuole tornare a San Luca – ha concluso Brugnano – saremo i primi ad accoglierlo per parlare con i bambini e portarli a prendere le distanze con il passato, per parlare dei problemi reali di quel posto, come la mancanza di servizi di ogni genere o come la decontestualizzazione geografica del territorio. Senza servizi televisivi farciti di inutili strumentalizzazioni».
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIV, n. 180, dicembre 2020)