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“Tra le labbra del silenzio”, una canzone che dà voce alle vittime della strage di Bologna

In occasione del triste anniversario la cantautrice Tiziana Scimone ha scritto e interpreta un brano musicale. Una sua esibizione si svolgerà nel capoluogo emiliano il 1° agosto, presso Villa Torchi

Nicola Marzo by Nicola Marzo
27 Luglio 2023
in DALL'EMILIA-ROMAGNA, STORIA, TEMATICHE CIVILI
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“Tra le labbra del silenzio”, una canzone che dà voce alle vittime della strage di Bologna
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In occasione del triste anniversario la cantautrice Tiziana Scimone ha scritto e interpreta un brano musicale. Una sua esibizione si svolgerà nel capoluogo emiliano il 1° agosto, presso Villa Torchi

Siamo alla vigilia del 43° anniversario della strage del 2 agosto 1980 e, come ogni anno, fervono i preparativi e le iniziative per la commemorazione delle vittime di quella che ancora oggi rappresenta una ferita sanguinolenta nella carne viva dell’intera Nazione.
La cantautrice Tiziana Scimone, che abbiamo già avuto il piacere di intervistare per presentare una sua opera (Il lamento del mare; vedi Una canzone di speranza per i migranti), per l’occasione canterà Tra le labbra del silenzio (ascoltabile gratuitamente qui). La performance è prevista per martedì 1° agosto, alle ore 10,30, presso Villa Torchi, a Bologna, dove da anni si tiene una cerimonia in memoria dei sei bambini scomparsi nel tragico evento.
Le abbiamo rivolto alcune domande per capire meglio il suo impegno nell’iniziativa e il senso della sua canzone.

Tiziana Scimone, quando nasce il tuo interesse a collaborare a questo tipo di eventi?
«Dal 2017 prendo parte alla Trilogia del Cantiere 2 Agosto, ideata dall’attore e regista Matteo Belli e dalla professoressa Cinzia Venturoli, storica ed esperta di stragismo. Quello fu il primo anno in cui l’iniziativa prese corpo e io vi partecipo sin dal suo avvio. Questo progetto è promosso e sostenuto dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e dall’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980».

Da allora si svolgono manifestazioni con temi specifici per ogni anno?
«Esattamente! Ogni anno ci basiamo su un tema specifico e cerchiamo di sviluppare e ricostruire delle situazioni proiettandole in quei tragici momenti. Nella prima edizione, per esempio, furono organizzati 12 percorsi, diramati per tutta la città e che avevano come centro nevralgico la stazione. Ad ogni percorso corrispondeva la narrazione e la messa in scena degli ultimi attimi di vita delle vittime, prima della fatale deflagrazione. Io fui la guida del percorso numero 1 e il mio compito era quello di accompagnare i parenti delle vittime che quella mattina compirono quel tragitto».

Dev’essere stata un’esperienza “forte” e sicuramente non ti ha lasciata indifferente. È da qui che nasce l’ispirazione per la canzone?
«Sì, quell’esperienza non mi ha lasciata indifferente. Mi sono sentita immersa in una situazione “forte”, appunto, densa di emozioni e mi sono chiesta che cosa potessi fare io per contribuire ulteriormente a tenere viva la memoria. Così, rivedendo documentari e materiale informativo sulla vicenda, ho scritto ben 14 testi. Uno di questi è Tra le labbra del silenzio, brano realizzato con l’ausilio dello stesso Belli, musicato insieme al maestro Lorenzo Bizzarri e arrangiato nella melodia di tango da Massimo Tagliata e Andrea Dessì e in quella jazz da Cristina Zavalloni. È stato già presentato nella seconda edizione del Cantiere 2 agosto ne “La Sinfonia dei Soccorsi”, rappresentata in piazza Renzo Imbeni, sotto le torri della Regione».

Un altro particolare che ti ha toccato le corde delle emozioni?
«Di situazioni toccanti ce ne sono tante e per tutti gli anni cui ho preso parte al Cantiere 2 agosto. Ho partecipato a tutte le edizioni, ad eccezione degli anni del Covid, che ha spezzato un po’ la tradizione. L’anno scorso il progetto è ripartito a pieno regime; il tema dell’edizione era “A Destino”. Io con la mia valigia bianca dovevo recarmi a Verona per far compiere a una delle vittime dell’attentato quel viaggio che purtroppo non riuscì mai a fare. La persona che ho rappresentato in questo viaggio si chiamava Davide Caprioli, un ragazzo di 20 anni, che studiava all’Università di Bologna, perché voleva diventare commercialista. La sera, giunto a Verona, si sarebbe esibito in un concerto. Aveva l’hobby della musica, era un chitarrista e cantava in una band. In seguito, sono diventata anche amica della sorella».

L’edizione 2023 del “Cantiere 2 agosto” ti vede partecipe all’evento che si tiene a Villa Torchi il giorno prima dell’anniversario, con l’esibizione canora di Tra le labbra del silenzio. Qual è il messaggio che intendi trasmettere?
«Nel 2023 si sono effettuate diverse manifestazioni e percorsi che hanno coinvolto oltre 7.500 alunni di tutte le età, dalla scuola primaria fino all’Università, dagli insegnanti ai comuni cittadini e sempre con grande dedizione. Non si arriva alla commemorazione il solo 2 agosto, ma c’è tutto un percorso che dura negli anni e che coinvolge diversi soggetti, grazie all’opera portata avanti dalla già citata Cinzia Venturoli, che, con il suo interesse e la sete di verità che la contraddistingue, crea situazioni utili a non far morire la memoria. Il 17 maggio, poi, si è tenuta una manifestazione a Finale Emilia – “Voci senza tempo” – che ha coinvolto gli studenti del Liceo Morandi. In quella occasione, ho “donato” il mio brano ad alcune classi ed esso è stato inserito all’interno dei progetti scolastici, poiché la musica, essendo un linguaggio universale, è capace di trasmettere messaggi veri e intensi a chi ascolta».

L’immagine della stazione del 2 agosto 1980 è di pubblico dominio per copyright scaduto.

Nicola Marzo

(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 212, agosto 2023)

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Tags: 2 agosto 1980bolognacanzonemusicastrage di bolognaTiziana ScimoneTra le labbra del silenzio
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