Tutti da scoprire, sono usciti da poco l’ep di remix da “Radio Sky” di Valente e i cd “Fossili del futuro”, esordio dei No Dada, e “Gli anni Venti”, col grande ritorno degli Estra
Non vi imbatterete facilmente in loro. Non li vedrete a Sanremo né nelle trasmissioni d’intrattenimento delle tv mainstream. Non potrete ascoltarli come sottofondo. Non li potrete canticchiare. Dovrete prestar loro un po’ di tempo e attenzione. E, allora, potrete gustare il piacere di una musica diversa e immergervi in emozioni insolite e sempre nuove.
Insomma, vogliamo presentarvi e consigliarvi l’ascolto di tre insoliti dischi appena usciti, lo scorso maggio.
Quattro remix coinvolgenti con videoclip che vi trascineranno in un altrove assoluto
Il primo è un ep di remix con quattro brani essenzialmente di musica elettronica. Essi sono tratti dall’ultimo disco di Valente dal titolo Radio Sky, pubblicato circa un anno fa da Dischi Soviet Studio. Per di più, ogni componimento (Radio Sky; Children Off the Beat; Fly; Smile) è accompagnato da videoclip realizzati da Giorgio Ricci con la sua Blackbeat Production (cliccateci su per goderveli tutti).
Gli artefici dei remix sono, nell’ordine, Paolo Baldini DubFiles, Eugene, Jason Lindner (tastierista in Blackstar di David Bowie) e lo stesso Giorgio Ricci aka Templebeat L.T.D.
Musica e immagini vi trasporteranno di volta in volta entro nuove dimensioni spaziali e sonore, ritmi imprevedibili, visionarietà prodigiose, rivelazioni anomale, paesaggi urbani dalle anomale luci al neon, fantasmi rosa, scorci di realtà proiettati nella mente interiore, visioni psichedeliche, per notti che non finiranno mai.
Un concept album di narrazioni oniriche
Il secondo album è, invece, l’opera d’esordio di un collettivo artistico napoletano formato dai musicisti Lorenzo Campese e Marco Maiolino e dalla disegnatrice, illustratrice e visual artist Federica De Simone. Loro sono i No Dada e il titolo del disco è Fossili del futuro, pubblicato da Soundinside Records.
Ben dieci sono i brani del loro concept album dall’antico sapore di un certo rock italiano anni Settanta (ad esempio, ricordate Felona e Sorona de Le Orme o Orfeo 9 di Tito Schipa jr.?), che ci parla delle conseguenze di un evento catastrofico sulla vita delle persone. Una sorta di narrazione onirica e non lineare per suoni e immagini, che si propone di creare un’esperienza immersiva per il fruitore, accompagnandolo nelle varie fasi del viaggio.
Ogni brano del disco racconta la storia di un personaggio diverso, mostrando l’impatto che la catastrofe ha avuto sul modo di vivere e sulla percezione del mondo di ciascuno di essi. Il tutto intriso di atmosfere oniriche, elementi industrial, citazioni letterarie e cinematografiche, pop-culture, visual a AI art, cut-up, orchestrazioni, archi, elettronica e fantascienza…
Sano e solido rock impegnato
La nostra terza segnalazione riguarda un atteso ritorno. Quello di una storica band trevigiana che riappare sulle scene a vent’anni dall’ultima pubblicazione discografica con l’album grazie a un crowdfunding che ha testimoniato il fortissimo legame dei fan con la carriera di una band che ha contribuito a scrivere la storia del rock alternativo italiano. Stiamo parlando degli Estra e del loro nuovo album Gli anni Venti (moonmusic/Freecom).
Undici brani o, meglio, dieci più uno introduttivo, nei quali torna a esprimere il proprio inconfondibile linguaggio poetico il leader Giulio Casale, autore di tutti i testi. Gli anni Venti sarebbero il decennio che stiamo vivendo, che, però, non è poi tanto diverso dagli anni Venti del Novecento, tra guerre imminenti, attentati politici, tensioni sociali, violenze, fanatismi, rischi planetari, avanzata delle destre estreme, governi impotenti e corrotti. Si tratta di un disco impegnato politicamente e socialmente, come quelli di una volta, e, pertanto, linguaggio e sound sono duri, a volte sarcastici, con un retrogusto di periodi nei quali le band non scadevano in finte trasgressioni conformi al Sistema come gli attuali rapper…
Da segnalare, infine, che l’album è impreziosito dalla partecipazione di ospiti quali Marco Paolini e Pierpaolo Capovilla (in qualità di voci recitanti), Giovanni Ferrario e Marco Olivotto.
Le immagini: oltre alle copertine degli album, quella introduttiva è a uso gratuito da Pixabay.
C. Liliana Picciotto
(LucidaMente 3000, anno XIX, n. 222, giugno 2024)