Per essere aggiornati sulle novità generate in tale professione dalla rapida evoluzione del mondo della musica, ci siamo direttamente rivolti a uno di loro: Antony Turiello
Quella di produttore musicale è una figura professionale che è cambiata radicalmente dovendosi adattare alle dinamiche della Rete e ai suoi nuovi modi di comunicare; un po’ quello che è toccato a molte altre professioni. Solo che, quando si parla di musica, il tutto viene ammantato da un’aura di fascino che conferisce maggiore interesse al tema.
Con l’avvento del web e di alcuni strumenti multimediali, in particolare i social e le piattaforme di condivisione audio e video, la musica è diventata più “liquida”, per certi versi anche maggiormente estemporanea, quasi di passaggio. E di conseguenza anche chi lavora nel campo della produzione musicale si è dovuto adattare. Un produttore musicale, lo precisiamo, è una figura fondamentale che si occupa di guidare l’artista e consigliarlo per dar vita a un “prodotto” finale che sia spendibile sul mercato nella nicchia di riferimento scelta, e che si adatti allo stile dell’artista stesso. In sostanza qualcuno che deve avere una visione oggettiva, molto di più rispetto all’artista che invece tenderebbe, narcisisticamente, a non averla. Un produttore musicale poi deve aiutare l’artista nel lavoro di realizzazione del disco, entrando sia nelle questioni artistiche che in quelle concrete fatte di vari passaggi materiali. Da questo si evince quanto sia cambiato, oggi, il modo di fare musica e di intendere il lavoro del produttore musicale. A confermarcelo è proprio chi si occupa di produzione musicale in rete: Antony Turiello, nato a Lacco Ameno (Ischia) nel 1991 e attualmente residente nella Tuscia Viterbese. Da sempre nel mondo della musica, ha iniziato come dj e ha inciso due dischi di musica house per intraprendere poi la strada della produzione musicale. Ecco cosa ci ha detto in una breve intervista rilasciataci.
Com’è mutato il mondo della musica negli ultimi anni?
«Il mondo della musica è totalmente diverso oggi rispetto al passato: il web ha fatto irruzione da anni e ha cambiato le carte in tavola. Il rapporto artista/ascoltatore è diventato molto diretto, la musica può essere ascoltata più facilmente tramite i supporti multimediali. Una svolta che nasce da lontano, negli anni Novanta, con il lancio del nuovo supporto, allora rivoluzionario, del cd, il compact disc».
Cosa vuol dire fare il produttore?
«Vuol dire fare un mestiere molto bello, ricco di fascino e creatività, che ti consente di stare a contatto con tanta gente e di conoscere molti artisti in tutto il mondo. Farlo oggi vuol dire necessariamente avere dimestichezza con gli strumenti multimediali: io ho un sito personale, profili social, un canale YouTube (per chi fosse curioso, il canale è youtube.com/c/AntonyTuriello91). Non si può pensare di produrre musica o di fare musica senza essere dentro a queste dinamiche».
Le immagini: a uso gratuito da pixabay.com.
Isabella Parutto
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 182, febbraio 2021)