L’agile libro “La vita segreta dei pianeti” (Corbaccio) dell’astronomo inglese Paul Murdin ci fa scoprire lo spazio più vicino alla Terra
In questo mese di agosto il cielo notturno visto dalla Terra si preannuncia particolarmente suggestivo. In particolare, sia Giove sia Saturno offriranno un luminoso spettacolo di sé. Tuttavia, se potessimo scegliere con una magia di poterci spostare in un attimo e senza rischio su uno dei corpi del sistema solare, è probabile che sceglieremmo uno dei satelliti dei due giganti gassosi.
Nell’ultimo decennio le straordinarie e rivoluzionarie scoperte dell’astronomia hanno fatto riscrivere tutti i libri su questa specifica disciplina. Non ci aspettavamo di trovare possibilità di vita nel sistema solare e, soprattutto, non sui satelliti dei pianeti esterni. Satelliti un tempo descritti come gelidi e morti. Ma non si era tenuto conto delle forze di marea della gravità dei giganti gassosi, in grado di propagare attorno a sé un’enorme energia. Oggi, da un lato, grazie ai telescopi spaziali messi in orbita intorno alla Terra, abbiamo scoperto migliaia di esopianeti, ovvero pianeti in altri sistemi stellari della Galassia, che ci hanno fatto capire che l’ordine del nostro sistema solare non costituisce la norma. Ma un’altra grande scoperta, dovuta soprattutto alle esplorazioni attraverso sonde lanciate in orbita nello spazio oltre Marte, è che alcuni satelliti dei remoti pianeti gassosi, compreso Nettuno, sono i luoghi più probabili sui quali può essersi originata la vita. Ad esempio, Europa (Giove), Encelado (Saturno), Tritone (Nettuno), in quanto dotati di enormi oceani di acqua sotto la superficie (addirittura il primo ne contiene di più di quella presente sull’intera Terra). Un altro satellite di Saturno, Titano, ha un’atmosfera e fiumi e laghi di metano liquido.
Una pubblicazione divulgativa, ma rigorosa e aggiornata quanto piacevole, è La vita segreta dei pianeti. Ordine, caos e unicità del sistema solare (Corbaccio, Milano 2020, pp. 224, € 20,00) di Paul Murdin. I sedici capitoletti del libro, dai titoli spesso ironici, ci conducono da una visione complessiva del sistema solare a Plutone. Ogni capitolo si apre con una sintetica scheda e la storia culturale e astronomica dell’argomento trattato, cui seguono stimolanti informazioni e curiosità. Dall’estrema escursione termica di Mercurio ai devastanti cambiamenti climatici che hanno ridotto Venere a un inferno (sperando che il nostro pianeta non subisca la stessa sorte).
Dalla varietà delle lune di Giove alle ipotesi sui satelliti di Saturno. Da Urano con l’asse di rotazione parallelo al piano orbitale a Plutone riclassificato “pianeta nano”. Eppure, tra tutti i misteri che il sistema solare ci celerà ancora per chissà quanto tempo, il più criptico è quello in apparenza più semplice. Stiamo riferendoci alla legge di Titius-Bode: la distanza dei pianeti dal Sole da Mercurio a Urano raddoppia via via che ci si allontana dalla stella. Il bello è che una variante della formula sembra adattarsi anche ad altri 68 sistemi planetari extrasolari! Gli astronomi hanno cercato di capire se è una regola – ma non se ne capisce il perché – o uno straordinario caso. Anche tale questione sarà uno dei tanti enigmi che, se i progressi dell’astronomia proseguiranno come negli ultimi anni, l’umanità sarà forse in grado di svelare.
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Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XV, n. 176, agosto 2020)