Con le dichiarazioni anticipate di trattamento la legge italiana consente ai cittadini di scegliere in materia di interventi sanitari e di fine vita. Prima che sia troppo tardi
Il biotestamento o testamento biologico è il frutto di una legge italiana molto avanzata che è entrata in vigore lo scorso 31 gennaio 2018. Si tratta di una normativa importantissima che tutela il diritto alla salute, alla vita, all’autodeterminazione e alla dignità. È un passo avanti cruciale per la medicina e il nostro Paese ha dimostrato di voler tutelare i malati e le persone con questo documento fondamentale che tutti dovrebbero conoscere. Difatti per legge, ognuno può autodeterminare il fine vita attraverso la compilazione di un modulo. Vediamo quindi come funziona e in cosa consiste il biotestamento.
In cosa consiste?
I cittadini italiani oggi sono liberi di scegliere della propria vita fino alla sua fine. Con la legge del 31 gennaio 2018 n. 2019 viene assicurata la libertà terapeutica. Si tratta della scelta insindacabile di voler essere curati o meno e che riconosce ai cittadini maggiorenni la facoltà di indicare quali trattamenti ricevere e quali non accettare qualora venissero meno le condizioni di capacità di intendere o di esprimersi autonomamente. Questa norma sancisce un diritto costituzionale importante, ovvero quello di accettare o rifiutare le cure con una Dichiarazione anticipata di trattamento rispetto ai trattamenti sanitari da ricevere. Si tratta della cosiddetta Dat e tutti dovremmo averne cura.
Cosa comporta?
Con la sottoscrizione del testamento biologico, ovvero con le Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), chiunque può decidere in qualsiasi momento quali saranno i trattamenti sanitari che si vorranno accettare qualora dovessero subentrare incapacità mentali gravi. Non ha assolutamente a che vedere con eutanasia e suicidio assistito perché questi prevedono che un medico sia preposto a contribuire alla morte volontaria del malato inguaribile.
Perché è diventato necessario?
Con i progressi medico-scientifici degli ultimi anni l’aspettativa di vita si è allungata di molto e, non a caso, l’Istat ha rilevato che questa sia arrivata fino a 85 anni in media per le donne e a 81 per gli uomini. Se confrontiamo questi dati con quelli di cinquant’anni fa, si evince che la probabilità di decesso nel primo anno di vita è scesa di oltre sette volte mentre la probabilità di morire entro i 65 anni è scesa alla metà.
Al tempo stesso è emerso che le prime cause di morte in Italia sono le malattie del cuore, quelle ischemiche e quelle cerebrovascolari. In un decennio i tassi di mortalità di queste patologie si sono sicuramente abbassati di quasi il 40%, ma sono sopraggiunte Demenza e Alzheimer, che risultano, invece, in costante crescita. Quindi si muore meno per problematiche acute ma si muore di più per patologie cronico-degenerative. Con i nuovi farmaci e le nuove tecnologie in campo medico è possibile oggi tenere in vita persone prive di coscienza e non autonome, ma con la conseguenza per i familiari di dover assumere decisioni difficili nelle fasi terminali della via dei loro cari.
Compila il tuo testamento biologico
È per questo che con il testamento biologico si sollevano medici e parenti da questa gravosa scelta lasciando al paziente la facoltà di stabilire in che modo arrivare al fine vita. Si tratta quindi di un diritto importante a cui tutti dovremmo prestare attenzione.
Isabella Parutto
(LucidaMente, anno XV, n. 174, giugno 2020)