L’Associazione Libera Uscita scrive al presidente del Consiglio e al ministro della Salute per chiedere che, come nella maggior parte dei Paesi europei, vi sia una reale comunicazione istituzionale ai cittadini sulla legge n. 219 del 2017 («Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento»)
Libera Uscita, «Associazione laica e apartitica per il diritto a morire con dignità», ha recentemente commissionato un’indagine su Consapevolezza del diritto di autodeterminazione terapeutica e orientamenti sulle scelte del proprio fine vita nella popolazione anziana italiana (vedi qui il servizio di LucidaMente al riguardo). Il relativo report ha evidenziato nella cittadinanza un’informazione al riguardo per lo più sporadica e frammentaria. Pertanto, l’Associazione ha deciso di inviare una lettera a Mario Draghi e Roberto Speranza, per il ruolo che occupano nell’attuale Governo italiano, auspicando una reale campagna informativa istituzionale alla cittadinanza su argomenti sui quali il Parlamento ha già legiferato con la legge n. 219 del 2017 («Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento»). Del resto, è noto: senza informazione, non vi può essere piena applicazione di qualunque pur buona e civile legislazione. Di seguito riportiamo il testo della comunicazione ufficiale.
12 marzo 2022
Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Mario Draghi
Al Signor Ministro della Salute On. Roberto Speranza
Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri, Onorevole Ministro della Salute,
mentre il Parlamento è impegnato a legiferare sulla materia del fine vita medicalmente assistito, Le partecipiamo l’esito di una ricerca che la nostra Associazione ha eseguito sulla consapevolezza dei cittadini del diritto di autodeterminazione terapeutica e sugli orientamenti sulle scelte del proprio fine vita nella popolazione anziana italiana, durante la pandemia da Covid-19. I dati sono leggibili su https://www.associazioneliberauscita.it/online/, che è il sito internet della nostra Associazione.
La ricerca ha fornito interessanti dati; tra i tanti rileva che circa il 30% degli anziani è consapevole che i diritti del paziente relativi alle informazioni sulla propria salute sono sanciti per legge; però il 25% non ha mai sentito parlare o non ha consapevolezza né dell’esistenza di una specifica normativa né di una prassi, quella di informare il paziente sulle proprie condizioni di salute o di rispettare la sua volontà di non essere informato; il 20% degli anziani è ancora convinto che il medico debba sempre adoperarsi per salvare la vita del paziente, indipendentemente dalla volontà del paziente stesso. Riferiamo questi cenni ma invitiamo a consultare l’intera indagine per acquisire risultati utili alla conoscenza dello stato di diffusione e applicazione della legge n. 219 del 2017.
Una legge civile, quale quella citata, tratta una materia delicata e occorre impegnare le istituzioni a rendere partecipi i cittadini della conoscenza della legge stessa e della concreta possibilità di usufruirne, rendendo chiare le conseguenze di un atto di disposizione di volontà compiuto dalla persona. I cittadini di altri paesi dell’Unione europea sono informati in percentuali decisamente maggiori. Per questa ragione sottoponiamo alla Loro attenzione la richiesta di promuovere una campagna informativa governativa e di non breve durata per raggiungere l’obiettivo che è d’interesse generale.
Con osservanza.
La presidente Maria Laura Cattinari
Il vicepresidente Mauro Scarpellini
Il segretario Léon Octave Bertrand
(LucidaMente, anno XVII, n. 195, marzo 2022)