“Maddalena. Il mistero e l’immagine” è l’esposizione dedicata all’enigmatica figura femminile, soggetto artistico di tanti poeti e artisti e che, da sempre, affascina e inquieta
I Musei San Domenico di Forlì (piazzale Guido da Montefeltro 12) riaprono le loro porte con un progetto ambizioso, interamente dedicato a Maria Maddalena, che raccoglie oltre 200 capolavori, dall’ellenismo fino al Novecento, provenienti dai più famosi musei nazionali e internazionali, come i Musei Vaticani, la Galleria dell’Accademia di Firenze e il Musée d’Orsay di Parigi.
Sono tanti i dipinti esposti nella retrospettiva Maddalena. Il mistero e l’immagine, visitabile fino al 10 luglio 2022: tra le altre, è possibile vedere opere di grandi maestri quali Giotto, Masaccio, Tiziano Vecellio, Tintoretto, Antonio Canova, Francesco Hayez, Marc Chagall, Giorgio De Chirico e Bill Viola. Maria Maddalena è una donna misteriosa, ricca di contraddizioni, che rappresenta al contempo santità e peccato: è proprio questa dicotomia che convive in Maria di Magdala ad averla resa una figura così intrigante e ancora oggi attuale. Maddalena, discepola della prima ora, è presente nei momenti più importanti della vita e della morte di Gesù: dalla sua crocifissione alla sepoltura, fino alla scomparsa del corpo di Cristo e alla sua resurrezione, di cui proprio Maria Maddalena fu la prima testimone. Citata sia nei Vangeli canonici che in quelli apocrifi, Maria Maddalena ha da sempre ispirato artisti e poeti, i quali hanno cercato di indagare, almeno in parte, le tante sfaccettature della donna di Magdala.
Dopo i successi di celebri mostre come Ulisse. L’arte e il mito e Dante. La visione dell’arte, con questa nuova esposizione, a cura di Cristina Acidini, Fernando Mazzocca e Paola Refice, i Musei San Domenico di Forlì si riconfermano un polo culturale di grande rilievo a livello nazionale, riuscendo a portare in Emilia-Romagna opere famose e pregiate. Ma chi era, davvero, Maria Maddalena? È questa la domanda che accompagna il visitatore per tutta la mostra: Maddalena. Il mistero e l’immagine riesce nell’ardua impresa di restituire una rappresentazione a tutto tondo di una figura enigmatica e travisata, senza fornire risposte dogmatiche. È davvero interessante vedere come, a seconda del periodo storico e della sensibilità dell’artista, la donna sia rappresentata in maniere diverse, a volte addirittura contraddittorie, creando così un mosaico ricco e interessante. Maria di Magdala è stata, nei secoli, simbolo di fedeltà, di sofferenza, di peccato e pentimento, di carnalità e santità nella rassegna di Forlì è possibile rintracciare con agio lo sviluppo di questa figura mistica e al contempo umana, quintessenza del femminile, che, ancora oggi, ha tanto da raccontarci.
La rassegna Maddalena, il mistero e l’immagine è visitabile fino al 10 luglio 2022 presso i Musei San Domenico di Forlì, in piazzale Guido da Montefeltro 12. La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle 19,00; il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle ore 9,30 alle 20,00. La biglietteria chiude un’ora prima. Il prezzo del biglietto varia a seconda della tipologia di visitatore: intero € 14,00; ridotto € 12,00 (per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 anni e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari con tesserino). È stato pensato un biglietto speciale a 5 euro per le scolaresche delle scuole primarie e secondarie, nonché per i bambini dai 6 ai 14 anni. La prenotazione è obbligatoria per gruppi e scuole ed è consigliata per i singoli. Per ulteriori informazioni, clicca qui.
Le immagini: alcuni dei quadri esposti alla mostra Maddalena. Il mistero e l’immagine ai Musei San Domenico di Forlì: Crocifissione di Renato Guttuso (Bagheria, 1911-Roma 1987; olio su tela, 200×200 cm, 1940-1941, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma); Crocifissione di Masaccio (San Giovanni Valdarno 1401-Roma 1428; tempera su tavola, 83×63 cm, 1426, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli); La Maddalena di Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488/1490-Venezia 1576; olio su tela, 1531-1535, Palazzo Pitti, Firenze).
Isabella Parutto
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 198, giugno 2022)