“I senzavoce” (Edizioni Progetto Cultura) di Giuseppina Mellace e Maria Delfina Tommasini ci parlano di una futura Terra surriscaldata
Una distopia in cui si prefigura un domani catastrofico che è diretta conseguenza del nostro presente: il cuore dell’opera, infatti, risiede nella denuncia dei comportamenti scellerati che stanno portando il nostro pianeta al collasso. È la tematica centrale scelta da Giuseppina Mellace e Maria Delfina Tommasini ne I senzavoce (Prefazione di Cinzia Tani, Edizioni Progetto Cultura, pp. 154, € 16,00).
Un pianeta al collasso
Le autrici parlano di riscaldamento globale e di cambiamenti climatici attraverso il racconto di una vicenda inventata, che però ha tanti tratti realistici e purtroppo preoccupanti.
Siamo nell’ultimo periodo del terzo millennio e le temperature hanno raggiunto dei livelli inaccettabili sia per l’umanità sia per la Terra; non esistono più i ghiacciai, le foreste bruciano quotidianamente e molte specie animali si sono estinte. Inoltre, l’aria è diventata sempre più irrespirabile, costringendo la gente a indossare maschere che hanno anche lo scopo di refrigerare l’organismo: «La maggior parte delle persone lavorava in casa e usciva pochissimo; anche le scuole si erano organizzate attraverso la didattica a distanza, generando una pressoché totale mancanza di rapporti umani diretti, circoscritti ormai al proprio nucleo familiare, tanto che in alcuni soggetti il ridottissimo uso della parola stava provocando un’atrofia delle corde vocali e della laringe con la quasi totale perdita della voce».
I senzavoce si muovono in un mondo devastato, senza la minima speranza di vivere dignitosamente e di consegnare un futuro migliore alle nuove generazioni. Un gruppo di scienziati decide allora di intervenire e, spinti da un’ambiziosa studiosa di nome Urzeja, scelgono di mettere in atto un piano assurdo e rischioso per tentare di abbassare le temperature.
La tirannide di Urzeja
Alla donna, però, non interessa minimamente il bene comune ma persegue solo i suoi interessi egoistici. È così che, dopo aver quasi distrutto il pianeta, ella si autoproclama regina di ciò che è rimasto. Si trasferisce in una fortezza protetta da mostruosi animali, si circonda di una corte fidelizzata attraverso le minacce e rende schiavi gli altri sopravvissuti all’apocalisse, i quali vengono chiamati Pezzenti.
Giuseppina Mellace e Maria Delfina Tommasini narrano la storia di una spietata tirannia, instaurata traendo vantaggio dalla debolezza degli esseri umani in un momento critico per il loro mondo, e allo stesso tempo raccontano delle coraggiose azioni di un gruppo di Pezzenti che tentano di ribellarsi alla loro perfida regina.
Tra piante magiche, gare di sopravvivenza, amori, tradimenti, oscure profezie e lotte di potere, si dipana una trama avvincente che ci ricorda l’importanza del rispetto, per la Terra che ci ospita e anche per tutte le creature che l’abitano.
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C. Liliana Picciotto
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 210, giugno 2023)