Editoriale Aprile-Giugno 2023 (nn. 208-210) – Perpetuo e istituzionalizzato: il Sessantotto elevato a sistema
Le minoranze chiassose e benestanti non solo intendono imporre idee e modelli balzani contro tutto e tutti, ma oggi sono vezzeggiate, blandite, sostenute dal Potere
Una netta differenza salta agli occhi.
Ricordate il trattamento durissimo riservato nell’ottobre 2021 ai portuali di Trieste che difendevano il proprio posto di lavoro e, per più di due anni, agli oppositori della dittatura sanitaria e ai dissidenti del green pass?
Confrontatelo con la delicatezza con la quale vengono fermati gli ecoterroristi di Ultima generazione quando bloccano il traffico o imbrattano le opere d’arte. O le estremiste di Non una di meno che impediscono con la violenza la presentazione di un libro. O le “tendine” che occupano suolo pubblico e si accorgono che gli affitti sono cari quando non c’è più un Governo dominato dalle sinistre.
E via dicendo.
Falsi oppositori, in realtà amici del peggior Potere
Le utopie, le proteste, le provocazioni del Sessantotto, all’epoca a rischio di manganellate, arresti e peggio, sono divenute normalità accettata. Per di più, è aumentato il vittimismo. Deturpare opere d’arte, impedire ai cittadini di recarsi al lavoro o in ospedale, sabotare un evento culturale, sono ritenute legittime azioni di protesta, addirittura non violente.
Ricordiamo le celebri parole di Pier Paolo Pasolini: i viziati figli di papà (basterebbe osservare le loro faccine), ammantati di nobili quanto falsi ideali (in realtà marionette in mano dei Poteri che contano), sono prepotenti che, invece, vogliono apparire povere vittime. L’apparato repressivo dello Stato guarda da un’altra parte o, addirittura, protegge i delinquenti dalla sdegnata reazione delle folle e delle persone comuni. I magistrati infliggono (forse) fogli di via, eppure i volti ebeti dei manifestanti son sempre gli stessi.
Addestrati, finanziati, pagati da organizzazioni sovranazionali, agiscono per delle tematiche e degli scopi che non sono affatto quelli che appaiono agli ingenui. Le finalità ultime non sono la (presunta) salvezza del pianeta, i diritti delle donne o degli omosessuali, la protezione degli immigrati, o altro. Il fine è l’imposizione di nuovi paradigmi ideologici, economici, sociali, dalla cancel culture alla distruzione di ogni comunità gratuita solidale, quale la famiglia naturale, dall’indifferenziazione sessuale all’atomizzazione dell’individuo, in nome degli interessi dei grandi Poteri globali, a cominciare da quelli finanziari.
Il problema centrale è la lotta di classe dei ricchi contro i poveri
I nostalgici del Sessantotto, già allora definiti “utili idioti”, che plaudono ai nuovi “ribelli”, non si rendono conto che son divenuti i servi dei servi dei servi dei servi dei servi del neocapitalismo globalista finanziario e del mostruoso espandersi del suo dominio, che sta causando l’impoverimento di tutti gli abitanti del pianeta a favore di una ristretta élite e dei suoi sogni totalitari transumani.
Dividere donne e uomini, giovani e anziani, lavoratori e precari, neri e bianchi, etero e omosessuali, immigrati e autoctoni, putinisti e filo Zelensky, vaccinazionisti e no vax, ecc. ecc. serve solo a celare l’unica vera separazione che conta: tra i tanti poveri della Terra, che sono sempre di più e sempre più poveri, e i pochi ricchi, che sono sempre di meno e sempre più ricchi e potenti.
Ma, per fortuna, c’è Elly(ce) nel paese delle meraviglie: per la neosegretaria Pd non esistono guerre, disoccupazione, sfruttamento, estinzione di popoli interi, malattie da inoculazioni forzate, problemi di sicurezza per i cittadini. Le questioni più importanti sono “resilienti” ideologie ecologiste, femminismo, diritti lgbtqia+, utero in affitto, immigrazioni di massa, droga libera. Finalmente i centri sociali al potere. Tutto a uso e consumo del neoliberismo e dei padroni del pianeta.
Le ambiguità del climatismo e gli orrori dei nuovi Poteri globali
A proposito delle varie facce dell’ideologia climatista, nel corso dei numeri di aprile, maggio e giugno 2023, abbiamo evidenziato e affrontato prima quello della sua violenta intolleranza (La religione ecologista). Poi le devastanti ricadute della cosiddetta transizione ecologica sulle classi sociali medio-basse, il tutto a favore delle élite economico-finanziarie (Ecologismo e terrore climatico come lotta di classe…). Infine abbiamo manifestato alcuni dubbi sulla dominante ideologia del cambiamento climatico da cause antropiche, propagandata da mass media e poteri sovranazionali (Allarme o allarmismo climatico?).
Anche attraverso la lettura e la recensione di varie pubblicazioni, la nostra rivista ha sottolineato varie problematiche di ampio respiro. I disastri in campo sociale, nell’istruzione, nell’agricoltura e nella sanità degli ultraricchi “benefattori” (Il filantrocapitalismo: molti profitti, pochi risultati). La rivoluzione digitale che, attraverso nuove forme di condizionamento e sorveglianza, sta indirizzando la società odierna verso una deriva distopica (Il «regime dell’informazione» nell’età postmoderna). L’avanzata neoliberista in direzione di una società dove tutto è dettato da impulsi e capricciosi desideri volti al rapido consumo, anche sessuale, e gli esempi nella pubblicità, nel cinema, nella musica, nello sport (Neocapitalismo, erotomania e pornocrazia).
Ancora. La falsa realtà propinata dai mass media di regime (Denudare le menzogne del Potere). L’eterna sudditanza dell’Italia nei confronti degli Usa (L’“Italietta” di Giorgia Meloni, l’amica degli americani). Il ruolo primario del capitalismo finanziario angloamericano, delle élite e delle massonerie nella Storia del Nostro paese (I burattinai degli eventi storici).
Buona, anche se tutt’altro che tranquillizzante lettura!
Le immagini: a uso gratuito da pexels.com (autori: cottonbro studio; Ipanemah Corella).
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 210, giugno 2023)
Grazie mille per l’informazione, semplice, libera, lucida.