Illusione, utopia, fanatismo, (forse) inganno? Per gli ambientalisti alla Greta il catastrofismo è diventato un dogma, un estremismo, un’ossessione, per cui le teorie sulle quali si fonda non possono essere messe in discussione e chi dissente va cancellato
Il filosofo Bertrand Russell affermava che «gli stupidi sono sempre sicurissimi, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi». Karl Popper asseriva che sono scientifiche solo le teorie che possono essere contraddette e superate da altre successive, come quasi sempre è avvenuto. Purtroppo, negli ultimi anni, sembra che, invece, i dubbi siano banditi, le domande intelligenti proibite e, come s’è visto nel caso Covid, le affermazioni pseudoscientifiche e negli interessi di Big Pharma siano divenute dogmi.
Al lupo, al lupo!
Vi ricordate l’allarme subsidenza, in particolare riguardo la costa emiliano-romagnola, che sarebbe dovuta in breve tempo sprofondare? Ebbene, secondo l’Arpae, il fenomeno sta vistosamente rallentando. E il catastrofico buco dell’ozono, tanto di moda tra i catastrofisti degli scorsi decenni? È di pochi giorni fa la notizia che si può star tranquilli: l’Onu annuncia che sta per chiudersi; certo, anche per gli interventi operati dalle autorità mondiali sull’emissione dei clorofluorocarburi (cfc), ma, forse, pure per la capacità della Natura di autorigenerarsi e di risolvere da sé i problemi suoi o creati dall’umanità. E l’esaurimento sulla Terra di petrolio, gas, carbone, che decenni fa era previsto per il 2020? E la orrorifica minaccia delle piogge acide, che avrebbero bucherellato la pelle di chi sarebbe uscito di casa? E le centrali nucleari, che sarebbero dovute tutte esplodere?
Provare a ragionare
Abbiamo riportato le due affermazioni dei filosofi e vari casi di catastrofismo rivelatosi poi infondati per provare a cominciare a ragionare con un po’ di serietà ed equilibrio, senza isterismi, pregiudizi, illusioni, fanatismi, utopismi, dogmi, prese di posizione ideologiche, propalate anche per cercare un nemico contro cui prendersela (magari a fini grettamente – e gretamente – elettoralistici). Il panico arreca solo ulteriori disastri; spesso la situazione è meno apocalittica di quanto si pensi; esistono azioni semplici che non necessariamente devono sconvolgere o distruggere un positivo status quo sociale, economico, culturale. La realtà è che la giusta attenzione per il pianeta e il suo riscaldamento globale s’è trasformata in una sorta di ideologia dura e pura. Quando delle idee, dei movimenti d’opinione e di protesta, pur validi, diventano ideologia, si trasformano nei famosi -ismi.
Dogmi e intolleranza
Ecco perché oggi non si può più parlare di scienza dell’ambiente, di studio dell’ecologia, quanto di ambientalismo, animalismo, ecologismo ecc. Anzi, di più: questi ultimi sono divenuti una nuova religione catastrofista e millenarista, con le sue profezie apocalittiche, i suoi dogmi indiscutibili, i suoi culti e riti cadenzati (Fridays for future), i suoi santi (Greta), i suoi proseliti, i suoi tabù (la carne, la plastica, le automobili), i suoi estremisti (ecotalebani del tipo di ultima generazione). E, ancora peggio, con l’intolleranza tipica dei fanatici e con la persecuzione degli eretici. Fino ad arrivare al capro espiatorio: il maschio bianco eterosessuale occidentale con figli (come se single, donne, gay, cinesi, indiani, arabi, africani, ecc. non possano essere anche loro inquinatori e climalteranti). Come nel caso dell’epidemia da Sars-Cov-2 e della guerra russo-ucraina, chiunque si permetta non tanto di pronunciare opinioni diverse, ma semplicemente di esprimere dubbi e di porre domande, è subito accusato (anathema sit!) di essere un criminale, nel primo caso negazionista, nel secondo filoputiniano. Ugualmente, chi si permette di dissentire dalla visione ecologista dominante è, ipso facto, un distruttore del Pianeta.
Perplessità e nuovo classismo
Eppure, parecchie sono le voci discordanti sulle “versioni” o “narrazioni” del Potere dominante. Tuttavia, per ora intendiamo concludere queste brevi riflessioni senza entrare più approfonditamente nel merito delle questioni sollevate da molti sulle cause del riscaldamento globale del pianeta che osserviamo oggi (ma che non è la prima volta che avviene sulla Terra), sulle teorie scientifiche dei cicli climatici (Cicli di Milanković) e dei cicli solari (leggi Riscaldamento globale. È tutta colpa del Sole). Nonché sui possibili rimedi e sul fatto che l’ecologismo si sta configurando come lotta di classe dei ricchi contro i poveri (ecoclassismo con ecopatrimoniali a vantaggio di grande finanza, neocapitalismo e aziende greenwashing travestite di propositi buoni ma falsi). Del resto, come ha scritto Giulio Meotti su Il Foglio quotidiano, «il clima è diventato il cavallo di Troia di un’ideologia […] antioccidentale» (leggi La nuova religione dell’ambientalismo)… Pertanto, ci ripromettiamo di ampliare il discorso con almeno altri due prossimi interventi, sempre su LucidaMente 3000.
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 208, aprile 2023)