Avere cura di sé, del proprio corpo e della propria salute sono esigenze sempre più diffuse. E l’alimentazione vi riveste un aspetto fondamentale. Tutti i passi per intraprendere la strada giusta per un mestiere stimolante
Nonostante i tempi difficili che stiamo vivendo, o, forse, proprio per questo, il desiderio di essere circondati di bellezza sta crescendo. Ma aumenta anche l’interesse per quello che riguarda le nostre persone, il nostro aspetto fisico, l’apparire attraenti, piacevoli, affascinanti, e per la nostra salute e l’alimentazione. Anzi, forse non è mai diminuito. Certo, c’è chi dice che è da egoisti pensare a se stessi in un mondo che presenta tanti problemi e di fronte alle difficoltà economiche, ma crediamo che avere poca cura di sé non risolva alcuna questione. Sicché mestieri come l’estetista non conoscono crisi.
Tuttavia, «Più sani e più belli» recitava il titolo di una famosa trasmissione prodotta dalla Rai: ecco perché è fondamentale la salute. E il primo passo per raggiungerla e poi mantenerla è l’alimentazione. Indubbiamente, sono importanti anche l’attività fisica, l’autostima, la cura di sé, ma tutto parte da ciò che mangiamo. Sicché, sia se siamo sovrappeso, sia se abbiamo qualche piccolo problema di salute, o un sistema immunitario poco efficiente, sia se, più semplicemente, intendiamo nutrirci in modo sano e, magari, gustoso, è consigliabile rivolgersi a un/una dietista. Un mestiere appassionante in forte espansione e che consente molteplici possibilità di ingresso nel mondo del lavoro. Allora, cosa deve fare chi intende diventare dietista? Innanzitutto, deve superare il test d’ingresso previsto dalle Università nelle quali è compresa la laurea triennale in Dietistica. Infatti, il numero delle ammissioni è chiuso e si aggira sul territorio nazionale intorno a 450 circa (leggi qui). Quindi conseguire la laurea superando l’accertamento finale, che, oltre alla discussione della tesi, consiste in una prova pratica. È previsto anche un impegnativo tirocinio pratico. Inoltre, per poter esercitare la professione, occorre iscriversi all’Albo nazionale dei dietisti.
E, dopo aver tanto sgobbato ed essere pervenuti all’ambito risultato, quali sono gli sbocchi professionali? Il dietista può lavorare come dipendente o come libero professionista presso strutture sanitarie pubbliche o private come ospedali, cliniche e ambulatori; inoltre, presso servizi di catering e mense, istituti di ricerca, aziende del settore chimico-farmaceutico, industrie alimentari, palestre. Tuttavia, probabilmente, il sogno di tutti è lavorare da libero professionista (o, se vogliamo usare un termine alla moda, freelancer), con un proprio studio e magari collaborando dall’esterno con le comunità sopra citate.
A questo punto, occorre compiere un passo che in molti può scatenare il panico: la necessità di aprire la temutissima, oscura, ansiogena partita Iva… Niente paura! È facile trovare in rete chiare informazioni sull’argomento. Inoltre, esistono piattaforme on line che garantiscono consulenza e assistenza fiscali. Ad esempio, una di queste, per di più low cost, è Fiscozen, un servizio all inclusive per professionisti e imprese individuali, che prevede persino un consulente fiscale dedicato per ogni specifica attività. Inoltre, c’è la possibilità di creare e organizzare fatture, affidare il controllo delle scadenze tributarie, la compilazione della dichiarazione dei redditi e il rispetto di tutti gli altri adempimenti amministrativi. Così il neodietista potrà tranquillamente pensare solo al proprio lavoro, senza distrazioni e noie burocratiche. Infine, per evitare che il lettore possa cadere in malintesi, concludiamo chiarendo che il profilo del dietista si differenzia da quelli di dietologo/a e di nutrizionista. Il dietologo è un medico che ha conseguito una laurea in Medicina e si è successivamente specializzato in Scienze dell’Alimentazione.
Egli può formulare una diagnosi e, oltre a indicare una dieta in caso di malattie o di disturbi alimentari, può prescrivere eventuali farmaci specifici. Però, rispetto al dietista, non “personalizza” le diete ed entra meno in empatia con le persone. Anche il nutrizionista ha conseguito una specializzazione post-laurea in Scienze dell’Alimentazione, ma il suo obiettivo è prevalentemente didattico: fornire insegnamenti e aggiornamenti a figure come biologi e farmacisti, che non hanno affrontato la tematica dell’alimentazione nel loro curriculo. Insomma – in assenza di gravi patologie – per star bene, rivolgersi a un o a una dietista è proprio la scelta più giusta per tutti noi…
C. Liliana Picciotto
(LucidaMente 3000, anno XVII, nn. 199-200, luglio-agosto 2022)