Rischi sanitari, psicosi, ma soprattutto crisi economica. Cosa fare per tutelare i propri risparmi?
Al di là dell’emergenza sanitaria innegabile, che in un primo momento era stata sminuita e che adesso sta assumendo contorni sempre più foschi, gli effetti del coronavirus si stanno abbattendo soprattutto sui mercati finanziari. L’epidemia si sta rivelando essere il famoso granello di sabbia in grado di bloccare gli ingranaggi dell’economia, mondiale ma soprattutto italiana, visto che il nostro paese è tra quelli che, a oggi, stanno risentendo in modo più marcato delle conseguenze dell’emergenza sanitaria.
Il settore del turismo, da sempre eccellenza italiana e volàno della nostra economia, è in ginocchio; le borse di mezzo mondo stanno segnando il passo e i principali asset finanziari sono in grande affanno. Ecco allora che anche il piccolo risparmiatore si trova nell’indecisione più totale, con dubbi amletici legati alla modalità più adatta per mettere al riparo i propri soldi. In questi casi, com’è noto, è da sempre ai beni rifugio che si guarda; e se si tocca tale argomento, l’oro sale in cattedra. Il prezioso metallo giallo non risente dell’inflazione e anzi il suo valore tende a salire proprio nei momenti di maggiore criticità dei mercati: questo perché gli investitori si rivolgono massivamente al suo acquisto e di conseguenza la richiesta di quel bene, che è pur sempre limitato e non infinito, sale alle stelle.
Investire nell’oro come bene rifugio
Ecco allora che anche in tempi di coronavirus si sta valutando la possibilità di investire nell’oro. Sono molti i risparmiatori che strizzano l’occhio al prezioso metallo in queste fasi di diffusione del virus con conseguente crollo dei mercati di mezzo mondo. In concomitanza con le notizie delle ultime ore, l’oro ha visto balzare il proprio valore di oltre il 2% arrivando a toccare i 1.700 dollari l’oncia. Cifra che stabilisce il record di valore da sette anni a questa parte. Chi ha liquidità cerca di metterla al sicuro rivolgendosi magari ad attività che possano garantire la vendita di monete in oro o di lingotti, vale a dire le due tipologie più richieste per quanto riguarda l’acquisto del metallo prezioso. Sull’onda del coronavirus riprende quindi la corsa ai beni rifugio, spinta dall’allarme e dal rischio che a breve ci si possa ritrovare a dover fare i conti con una pandemia. Una situazione, quella dei mercati, direttamente correlata e che deve essere tenuta d’occhio, monitorata costantemente, in quanto non meno rischiosa per il futuro rispetto alla questione strettamente sanitaria.
E.A.
(LucidaMente, anno XV, n. 171, marzo 2020 – supplemento LM EXTRA n. 36, Speciale Coronavirus)