Spesso molto belle, utilissime per rendere più gradevoli i nostri testi on line, e, tuttavia, a una sola dimensione culturale, quella imposta dal conformismo di massa…
Che siate giornalisti, che gestiate un sito per fini aziendali, istituzionali o personali, o siate bloggers o aspiranti influencers, cercherete senz’altro di rendere più accattivanti i vostri testi accompagnandoli con immagini, le più belle e suggestive possibile. Ma attenzione! Il rischio di caricare un’immagine reperita in rete coperta da copyright è alto. E ancor peggio se uno degli studi legali apparentemente a tutela degli autori, ma, soprattutto, alla ricerca di polli da spennare vi individua e vi minaccia con risarcimenti pecuniari fuori dalla vostra portata!
Tuttavia, questo è un discorso molto lungo e, pertanto, da affrontare a parte (peraltro, al riguardo, sono state emesse da organi di tutela dei cittadini e dalla magistratura italiana varie sentenze favorevoli a giornalisti e blogger, anche se non sempre univoche; vedi, ad esempio, Fulvio Sarzana, Foto che violano il copyright, illegittime le richieste massive di risarcimento, e Luca Paleologo, La tutela delle opere fotografiche e il diritto di cronaca: una recente pronuncia della Corte d’Appello di Milano).
Inserisci una parola e viene fuori…
Quello di cui vogliamo brevemente occuparci nel presente articolo è la tipologia ideologica univoca delle immagini gratis – molte davvero di buon livello, addirittura artistiche – da siti noti proprio per non richiedere alcun compenso per il loro utilizzo.
Poiché anche la redazione di LucidaMente 3000 usa tali immagini gratuite, cosa abbiamo notato col passare del tempo? Che, qualunque ricerca facevamo, l’ideologia sottesa era sempre la stessa. Facciamo qualche esempio pratico.
Immettiamo lotta di classe. Ecco venire fuori tante belle classi di bimbi e ragazzotti da ogni parte del mondo, felici e sorridenti. Povero Karl Marx! Beh, forse abbiamo esagerato con un termine marxista. Proviamo con sciopero o lavoratori. Nel primo caso compaiono solo le proteste della Federazione americana degli artisti televisivi e radiofonici (SAG-AFTRA), spaventati dalla loro probabile sostituzione con l’intelligenza artificiale e altre diavolerie del virtuale e del metaverso.
Nel secondo caso, ecco donne e uomini di tutto il pianeta sorridenti e felici del proprio lavoro: che siano minatori, meccanici, imbianchini, colletti bianchi, impiegati davanti al pc, ecc. ecc.
Un mondo despiritualizzato?
Disperati, inseriamo protesta. Ci saranno pure dei lavoratori sfruttati al mondo, o no? Ed ecco comparire le “proteste”: per i diritti gay o per salvare la Terra dal tremendo cambiamento climatico; contro il razzismo o per il fanatismo femminista. Benissimo! Sono questi i veri problemi dell’umanità! Eravamo degli idioti a pensare che esistessero ingiustizie sociali e operai massacrati: signora mia, grazie alla globalizzazione, va tutto bene! Infatti, provate a inserire la parola sfruttamento: non compare alcuna foto al riguardo, quindi non esiste. Evviva!
Beh, se le ideologie e le lotte sociali son morte perché non hanno alcun senso in un mondo così perfetto e sorridente, vediamo come sta dio. Se cerchiamo immagini sull’anima, cosa compaiono? Pratiche yoga e new age. Digitiamo paradiso… Ecco manifestarsi splendidi paesaggi tropicali, mari azzurrissimi, onde, palme e tanto verde. Proviamo almeno con l’aldilà: colorate candeline.
Insomma, è la prova che il mondo, o almeno quello proiettato da tali siti, è completamente secolarizzato e desacralizzato. Soprattutto il cristianesimo sembra essere scomparso… Proviamo allora con religione: le croci cristiane ci sono, ma molto meno delle immagini riguardanti l’islam, il buddhismo, l’induismo e altri culti.
La dittatura dell’indifferenziato
Porca miseria, ci è andata male con ideologie e religioni, convertiamoci al sesso! La prevalenza tocca a gay e trans, al cosiddetto mondo lgtqia+: baci saffici e tra uomini, immagini di gay prides, travestitismo, drag queens, qualche tocco sadomaso, sex toys… Tanto arcobaleno e niente riferimenti all’eterosessualità, pardon, ai cisgender. Non si dovrebbe allora parlare di Eterosessuofobia, ossia la repressione del “normale”?
Il lettore potrà provare a inserire altre parole, ma i risultati non saranno certo molto distanti da una Weltanschauung unica, senza pluralismo, monotonamente uguale (alla faccia della tanto decantata “diversità”). Il regno del pensiero unico politically correct e dell’indifferenziato.
Direte: e allora? Le immagini sono inserite dagli stessi autori, quindi son loro ad avere una visione del mondo di tale tipo. Certo. Ma possibile che l’abbiano tutti uguale?
Comunque, un invito finale a essere corretti (ma non politically correct!), anche al di là di quanto richiesto. Sebbene non sia obbligatorio citare sito e fonte dai quali abbiamo ricavato l’immagine, è buona regola farlo. In effetti, l’autore o l’autrice ha svolto un lavoro, spesso di valore e che ha richiesto tempo e talento. Se non li si vuole premiare pecuniariamente, come sarebbe giusto, almeno si renda merito loro e li si faccia conoscere… No?
Le immagini: a uso gratuito da pexels.com (autori: Armin Rimoldi; Kelly; Elevate; Kamaji Ogino).
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 213, settembre 2023)