Nel libro edito da Albatros Il filo un approccio innovativo all’educazione religiosa
Il titolo del nuovo libro di Riccardo Petricca, Pastorale Digitale 3.0 (con Prefazione di Adriana Letta e Postfazione di mons. Gerardo Antonazzo, Albatros Il Filo, pp. 232, € 14,90), potrebbe apparire provocatorio e contraddittorio al tempo stesso. Ma, in realtà, riassume perfettamente l’obiettivo della pubblicazione: fornire tutti gli strumenti e le informazioni utili per un nuovo approccio all’educazione religiosa.
La rivoluzione digitale e l’attività pastorale
Le trasformazioni digitali, informatiche e tecnologiche hanno rappresentato una grande rivoluzione in ogni ambito della vita umana e, come viene evidenziato nella pubblicazione di Petricca, anche l’attività pastorale non può rimanere esclusa dai nuovi processi di comunicazione. Il modo in cui si trasmettono i contenuti, infatti, ne influenza l’efficacia, soprattutto se si vogliono coinvolgere anche i più giovani che sono chiamati appunto “nativi digitali”.
Il tema appare fondamentale in un periodo di trasformazione come quello che stiamo vivendo in cui siamo tutti chiamati a responsabilizzarci, anche e soprattutto nella sfera digitale. Per l’autore, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni e grande ricercatore nell’ambito di Intelligenza artificiale ed Etica pastorale e digitale, anche le congregazioni, le parrocchie, le diocesi e il mondo della pastorale in generale devono stare al passo con i tempi e innovare le proprie tecnologie.
L’incontro con Dio
Scrive Petricca: «Oggi siamo abituati a cercare per ogni nostro problema ed esigenza un’App sullo smartphone. Cerchiamo un distributore di benzina o una farmacia? Scarichiamo l’App per trovare il distributore di benzina più economico e la farmacia di turno più vicina. Andiamo all’estero e non conosciamo la lingua? Cerchiamo l’App del vocabolario e quella che traduce in automatico… c’è veramente un’App per tutto… o quasi! Oggi siamo talmente presi da questa tecnologia che pensiamo di trovare ogni risposta in un’App, tanto che siamo convinti che esista anche una SuperApp. La SuperApp è quella che pensiamo ci permetta di trovare Dio. Siamo alla ricerca disperata, ma la SuperApp non si può scaricare né da iTunes né da PlayStore».
Prosegue l’autore: «L’incontro con Dio è personale, è qualcosa che va al di là. Incontriamo Dio negli occhi e negli sguardi del nostro prossimo, in un abbraccio ed in una carezza sinceri. Siamo talmente presi da questa tecnologia che ci scordiamo di chi c’è vicino ed ha bisogno di noi. La Pastorale Digitale è importante e crediamo veramente che sia il primo annuncio ma poi l’incontro avviene solo nel quotidiano e nell’intimo. A chi con tante e giuste argomentazioni critica i nuovi mezzi di comunicazione e la loro pericolosità, la mia risposta è che il ruolo della Pastorale Digitale è anche quello di educare».
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Emilio Lonardo
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 208, aprile 2023)