Dalla A alla Z tutti i luoghi comuni (quanto falsi) del pensiero unico occidentale agli inizi del XXI secolo. VII S
Settima “puntata” della pubblicazione su LucidaMente del nostro piccolo dizionario contro stupidità e follia.
Schiavitù. Una vergogna per i bianchi. Una macchia indelebile nella civiltà cristiana e occidentale. L’ignobile commercio triangolare Europa-Africa-Americhe. L’orrore delle navi negriere. Proibito dire “negro”: è un insulto spregevole. Capolavori La capanna dello zio Tom e Radici, con l’ammirevole Kunta Kinti. Mitici Cassius Clay (anzi, Muhammad Alì) e Malcolm X. I neri vivevano in pace, non conoscevano guerre o razzismo, poi sono arrivati gli europei, li hanno catturati e imbarcati, impiegandoli e sfruttandoli nelle piantagioni. Ancora oggi negli Usa i cittadini di colore sono discriminati, come dimostrano i dati sulla collocazione sociale, sui ghetti e sulla popolazione carceraria.
La realtà. Rendere schiavo un essere umano è una porcheria. Purtroppo, tranne che in epoca recente (e non dappertutto, visto che la schiavitù è ancora praticata in paesi africani e islamici), lo schiavismo era diffuso in tutto il mondo. Ma il commercio dei neri coincide con l’espansione musulmana dal VII secolo in poi. Furono arabi, berberi e gli stessi neri di tribù avversarie a fornire milioni di vittime ai negrieri bianchi. Del resto, nessuno si chiede come avrebbero fatto i marinai europei ad attraccare, sbarcare, prendere al volo migliaia di indigeni esperti del loro territorio, imbarcarli e condurli in America? Trovavano i container già pronti!
Scienza. Affidiamoci alla Scienza! E ai suoi araldi, medici e scienziati. Bisogna fidarsi ciecamente!
La realtà. Già prima dell’epidemia Covid-19, la generalità delle persone, e in particolare gli “illuministi”, i “progressisti”, i “sinistrorsi”, influenzati da positivismo e scientismo e spaventati dal fatto che, per la natura stessa delle cose, la vita contiene entro di sé difficoltà, affanni, sofferenze, dolori, malattie, patologie, vecchiaia, morte, si erano affidati ciecamente alla Scienza e alla Medicina. Persa la fede negli dèi, che non ti promettono nulla, le nuove divinità sono divenute quelle che lusingano (e minacciano) benessere, comfort, nessuna fatica, salute perfetta, giovinezza perpetua, guarigione da ogni patologia. Tutto ciò si è accentuato con l’esplosione della pandemia da Sars-Cov-2. Rapiti da un folle terrore, scatenato e incrementato da potere politico e media, la maggioranza della gente ha perso la testa. La Scienza e la Medicina ufficiale sono divenute scientismo, nuova divinità, cui “affidarsi” e di cui avere cieca fiducia. Peccato che, per proprio statuto, entrambe progrediscono errore dopo errore e sono credibili solo se è possibile sperimentare e metterle in discussione. Invece, son diventati dogma.
Scuola. Gli insuccessi scolastici sono dovuti alle ingiustizie sociali di classe. La scuola moderna deve essere aperta, inclusiva, specie verso alunni stranieri, gay, con “disforia di genere”, disabili, affetti da dislessia, disgrafia, discalculia. La scuola è un’“agenzia educativa”, una comunità, non un’istituzione culturale. Compiti a casa? Sempre troppi! Punizioni disciplinari? Desuete! A scuola si devono svolgere attività di educazione [unidirezionale e unidimensionale], altro che cultura e istruzione! L’istruzione è nozionismo. Lo studio individuale fuori moda. Occorre lavorare in gruppo, a scapito di bravura, originalità, talento, genio, creatività. Fare progetti su progetti di educazione alla salute, alla sessualità (quindi alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili), all’ambiente, alla legalità, alla sicurezza stradale, all’accoglienza, al multiculturalismo, alla società multietnica, all’“altro”, all’accettazione del “diverso”, alla multimedialità, all’inclusione. Celebrare ogni possibile ricorrenza o “Giornata”: dell’ambiente, delle donne, dei profughi, delle stragi, della memoria [di tutto, il che dimostra che non c’è più ricordo storico], contro le mafie…
La realtà. La scuola dovrebbe avere due obiettivi su tutto: istruzione-cultura (trasmettendo le radici nazionali) e fornire competenze lavorative. Non ci si può sostituire a genitori carenti, ai disastri di una società e di una cultura di massa disordinate e permissiviste, pensando di porvi un miracoloso rimedio. Gli allievi “senza problemi”, che vorrebbero imparare, sono quelli più penalizzati. Una scuola così concepita non favorisce gli allievi “svantaggiati” socialmente, ma li danneggia ulteriormente, non dando loro la possibilità di un’ascesa culturale e quindi sociale. Sono umiliate le individualità, viene privilegiato il gruppo, amorfo. Gli studenti italiani, oltre a non conoscere le regole minime dell’educazione e del rapportarsi correttamente nei confronti degli altri, non sanno più le tabelline, trovare uno stato (persino europeo) sulla carta geografica, esprimersi chiaramente, scrivere con un minimo di ordine e correttezza; peggio: non riescono più a concentrarsi, ad apprezzare la bellezza dell’arte, non rispettano, anzi sbeffeggiano cultura e tradizioni nazionali, a cominciare dalla religione. I periodici appelli, cattedratici o meno, cadono nel vuoto, e il fatto che si ripetano, indicano che il problema non tende a risolversi ma che si aggrava sempre più. Perché? Perché si cerca di curare il male con gli stessi farmaci che l’hanno provocato (meno letteratura, meno lingua italiana, meno compiti, minor fatica, uso “didattichese” di strumenti informatici e telematici, già abusati indiscriminatamente dai giovani). Un inseguimento continuo a mode, ideologie, giovanilismi…
Sionismo. Un nuovo terribile razzismo, paragonabile a quello nazista: quello degli israeliani, verso palestinesi in primis, quindi verso arabi e islamici. Un genocidio spietato e impunito. Del resto, si sa, gli ebrei detengono il potere economico e finanziario dell’intero pianeta.
La realtà. Che lo stato di Israele commetta crimini in Palestina è fuor di dubbio. Il sionismo, tuttavia, è stato un movimento con caratteristiche socialiste e liberali più che religiose, nato verso la fine del XIX secolo in reazione all’antisemitismo, sempre vivo in Europa. Da qui l’intento di ricostituire in Palestina uno stato che offrisse agli ebrei dispersi nel mondo la possibilità di salvarsi e vivere in pace. E, dopo la proclamazione dello stato di Israele (14 maggio 1948), di difendersi dagli attacchi esterni.
Sovranismo. È folle voler parlare di sovranismo-nazionalismo al tempo della globalizzazione. Ma, come, tutto procede verso uno splendido esempio di governo mondiale, verso la fratellanza dei popoli, verso società multiculturali, oltre che multietniche, e c’è chi pensa di difendere i propri interessi, il proprio popolo, i propri confini? Che dire dei sovranisti al potere o che raccolgono molti voti? Intolleranti, fascisti, reazionari, militaristi, razzisti, xenofobi, islamofobi, maschilisti, omofobi, protezionisti. Trump ha rappresentato la peggiore (e forse più vera) America. Una minaccia per la pace, nonché per l’amicizia e la fratellanza dei popoli. Il rapporto cordiale con Putin è inoltre un pericolo per l’Europa. Lo stesso si può affermare degli altri “leader antisistema” europei. E il fatto che li votino in tanti, soprattutto i ceti popolari che prima privilegiavano la sinistra, costituisce un problema democratico (siamo sicuri che occorra mantenere il suffragio universale o non introdurre, piuttosto, altre forme di democrazia?). Del resto, anche Mussolini e Hitler sono andati al potere democraticamente (il popolo attraversa tali momenti di follia!). E questi mascalzoni di sovranisti assomigliano molto ai nazifascisti. Trump e Putin incarnano il modello politico di “uomo forte” che gli ignoranti pensano possano risolvere i problemi. Che illusione!
La realtà. Le entità sovranazionali, quali Onu, Nato, Ue, Bce, Fmi, ecc. ecc. hanno dimostrato sempre più che non tutelano gli interessi di tutti a scapito degli egoismi nazionalisti, ma gli egoismi delle élite a danno dei popoli. Lottare contro tale dittatura globale, difendere la propria nazione, non è nazionalismo, ma patriottismo. I sovranisti incarnano l’unica e ultima speranza dei ceti occidentali medio-bassi umiliati da crisi economica, disoccupazione, precarizzazione, perdita di identità culturale, aggressione migratoria.
Sovrappopolazione. Da tempo le sinistre hanno abbandonato il tema del controllo demografico, centrale per evitare l’estinzione dell’umanità.
La realtà. Come conciliare l’arresto del cambiamento climatico e della desertificazione, la lotta all’inquinamento, la protezione dell’ambiente, la tutela e la gestione delle risorse naturali, con la giusta istanza di benessere, cibo, energia, assistenza sanitaria, case, mobilità, istruzione, lavoro, per tutti gli abitanti del pianeta Terra? Se questi ultimi sono più di sette miliardi e in vertiginoso aumento, soprattutto nei Paesi più poveri e già sovrappopolati e guidati da tiranni e oligarchi, semplicemente non si può. Ma come si fa a intaccare il fanatismo di quelle religioni che, per scopi geopolitici, predicano la riproduzione umana sconsiderata? Pertanto, il motivo per cui le sinistre non parlano più di controllo demografico è di puro opportunismo verso i loro elettori islamici, le cui famiglie residenti in Italia hanno in media tre o più figli, col chiaro intento di sostituire gli autoctoni.
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 203, novembre 2022)