Storia e tradizioni del microstato indipendente situato tra Emilia-Romagna e Marche. L’ingarbugliata vicenda del vaccino Sputnik e del suo riconoscimento in Italia
La Serenissima Repubblica di San Marino resiste, florida, nei secoli. Simbolo di orgogliosa indipendenza e situata geograficamente all’interno del territorio italiano – a mezz’ora da Rimini, direzione Pesaro-Urbino –, vi si respira ancora un’atmosfera medievale. Lo Stato è suddiviso in otto castelli, oltre alla Città di San Marino che ne costituisce la capitale: Acquaviva, Borgo Maggiore, Chiesanuova, Domagnano, Faetano, Fiorentino, Montegiardino e Serravalle. Scopriamone insieme segreti e bellezze architettoniche.
Lasciata alle spalle Cerasolo Ausa – frazione del Comune di Coriano (Rn) – una porta segnala l’ingresso alla Repubblica di San Marino. Entrandovi ci si immerge immediatamente in una realtà che sa di antico, talvolta di magico: strade strette ai cui lati si susseguono botteghe artigianali di souvenir e numerose armerie; tre torri, risalenti al XI secolo, che spiccano sul monte Titano, il più alto fra i sette colli su cui sorge la Repubblica; le guardie all’ingresso, nelle loro uniformi di colore verde e rosso, con tanto di cappello con piuma. La sua superficie è di appena 61,19 km2 e la sua densità media di 546,20 abitanti per km2. Ha fatto ingresso nell’Onu il 2 marzo 1992. Inoltre, dal 2008 il centro storico della Città di San Marino e il monte Titano hanno ottenuto un riconoscimento speciale dall’Unesco: quello di patrimonio dell’umanità quale «testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal XIII secolo». Infatti, sebbene sia stata fondata il 3 settembre 301, l’indipendenza le è stata riconosciuta solo nel 1291.
Secondo la tradizione san Marino, un tagliapietre dalmata di Arbe, fuggì dalle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore Diocleziano e giunse sul monte Titano, ove stabilì una piccola comunità cristiana. Donna Felicissima, proprietaria della zona, donò quel territorio al neonato nucleo che fu intitolato “Terra di San Marino” in onore del suo fondatore. Sempre secondo la leggenda, il santo pronunciò, in punto di morte, la frase «Relinquo vos liberos ab utroque homine» («Vi lascio liberi da ambedue gli uomini»); intendendo per tali l’imperatore e il papa. Questa frase costituisce il fondamento dell’indipendenza della Serenissima Repubblica di San Marino.
Sono molteplici i siti sanmarinesi di interesse artistico. Primo fra tutti il Palazzo Pubblico – o Palazzo del Governo – sito in piazza della Libertà: inaugurato nel 1894, è la sede degli incontri del Consiglio grande e generale, del Congresso di Stato e del Consiglio dei XII. In estate in questa piazza si assiste al cambio della guardia, che avviene ogni 30 minuti. Alle spalle del Palazzo Pubblico sorge la Cava dei balestrieri da cui sono state estratte le pietre per la costruzione dell’edificio; qui il 3 settembre di ogni anno si tiene il Palio delle balestre che celebra la fondazione della Repubblica. Un altro sito da visitare è la Basilica del Santo, il maestoso duomo dedicato a san Marino eretto in piazzale Domus Plebis: è suddiviso in tre navate con sedici colonne corinzie; nell’altare principale spicca la statua del santo. Nei pressi del duomo si trova la Chiesa di San Pietro, il cui abside è interamente scavato nella roccia. Si narra che nelle due nicchie riposassero san Marino e san Leo e che le pietre abbiano conservato poteri curativi.
Il passo delle streghe è un sentiero panoramico piuttosto suggestivo, che unisce le tre torri medievali che costituiscono il simbolo della Città di San Marino. Esse furono erette, a suo tempo, in difesa degli attacchi dei riminesi Malatesta. Delle tre torri si distinguono: la Torre Rocca o Guaita (la prima e più antica); la Torre Cesta o Fratta (che ospita all’interno il Museo delle armi antiche); e la torre detta Montale (con accesso alla prigione detta “fondo della torre”). Si possono inoltre visitare il Museo di Stato, il Museo della tortura, il Museo dell’emigrante e il Museo delle cere e delle curiosità. Molto caratteristica è la funivia che collega Borgo Maggiore alla Città di San Marino; con un dislivello di 166 metri regala un panorama sul mare di oltre 200 chilometri.
Dal 1988 la Serenissima vanta anche una prestigiosa Università degli Studi, dislocata fra Città di San Marino e Dogana e suddivisa in vari dipartimenti: Comunicazione e Digital media; Design; Economia, Scienze e Diritto; Ingegneria; Scienze umane; Studi storici. La sua offerta formativa annovera collaborazioni con gli atenei di Bologna, di Chieti, di Ferrara, di Modena e Reggio Emilia, di Parma e di Venezia. Ai visitatori e studenti universitari stranieri – provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo – entrando a San Marino pare di essere nello Stivale; per gli acquisti si scambia l’euro e si parla la lingua italiana, con un simpatico accento romagnolo. Eppure, si tratta di un microstato indipendente dall’Italia, in cui si trova geograficamente. E che, contrariamente a questa, ha deciso di proteggere i propri abitanti contro la Covid-19 con Sputnik, il vaccino russo non riconosciuto a livello europeo dall’Ema.
Questa scelta – dovuta alla scarsità di vaccini differenti e ai buoni rapporti politici tra San Marino e Russia – potrebbe avere una conseguenza spiacevole per i sanmarinesi: il mancato riconoscimento di tale vaccinazione in Italia. Per fortuna sembrava essere prevalso il buonsenso e il certificato sanitario rilasciato a San Marino (così come quello del Vaticano) era stato accettato anche nel Belpaese e nell’Unione europea, consentendo ai cittadini sanmarinesi la libera circolazione. Sennonché, sembra che dal prossimo 15 ottobre si chiederà loro una terza dose Pfizer: il che ha suscitato qualche ansia, in quanto la mescolanza di due dosi di Sputnik con una terza Pfizer sarebbe una procedura sconosciuta al mondo (leggi Terza dose vaccino a San Marino: la prescrive Di Maio).
Emanuela Susmel
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 190, ottobre 2021)