La disperata strategia del governo per rovesciare la situazione politica. Una legge incostituzionale, ma meglio evitare il referendum…
La Camera ha approvato un ddl sul testamento biologico che è contro la Costituzione e contro l’opinione della stragrande maggioranza degli italiani.
I veri motivi, al di là delle dichiarazioni populiste dei responsabili, sono essenzialmente due: ottenere la copertura della Chiesa in occasione delle prossime elezioni (non dimentichiamo che l’Italia è politicamente spaccata a metà) e dividere il campo avverso: prima di tutto il “Terzo polo”, che si è spaccato dopo essere appena nato, ma anche il Pd, all’interno del quale alcuni deputati cattolici hanno dimostrato di non essere laici, o “maturi”, come direbbe Prodi (ma anche De Gasperi).
Non considerano, gli “strateghi” berlusconiani, che la vicenda contribuirà a far aumentare la protesta e il cambiamento del vento verrà alimentato dagli ulteriori sacrifici imposti agli italiani da un Governo che fino a ieri dichiarava che la crisi non ci riguarda e che non avrebbe mai messo “le mani nelle tasche degli italiani”. Il fatto positivo è che il ddl, già pessimo e anticostituzionale, è stato anche peggiorato: se sarà convertito in legge dal Senato, diverrà un’arma formidabile nelle mani dei laici per ottenerne l’annullamento da parte della Suprema magistratura.
Per carità, senza ricorrere al referendum, che potrebbe non raggiungere il quorum vista la sicura opposizione della Chiesa (vedasi legge sulla fecondazione assistita).
Giorgio Grossi (Libera Uscita – Associazione nazionale laica e apartitica per il diritto di morire con dignità)
(LucidaMente, 16 luglio 2011)