Una delle proposte più interessanti degli ultimi anni… che assomiglia alla poesia
«M’illumino d’immenso». Giuseppe Ungaretti descrive così la sua Mattina (26 gennaio 1917). In sole quattro parole il sapere accademico si condensa in sapore del cuore (riprendo qui un auspicio di Jorge Bergoglio). La condizione umana, in una intuizione dello spirito, si innalza a condizione universale su cui cade la luce.
La parola nuda ed essenziale di fronte alla guerra. Una rivelazione: il rastremarsi dei vocaboli che fa esplodere il senso in un fulmine, che illumina la realtà e anticipa il tuono devastatore di tutte le certezze e le frasi fatte. La carne e il sangue, il travaglio delle creature, il mondo che geme: tutto il sapere diventa sapore, per l’eternità.
Poesia come teologia rapida e «sussulto di pensiero»
La poesia sembra essere un ottimo esempio di “Teologia rapida”, così come formulata e proposta di recente da padre Antonio Spadaro. Uno spazio dove incontrarsi tutti quanti, tutte le anime in pena assetate di senso, se è vero che la Teologia è il luogo nel quale il pensiero inquieto e l’immaginazione si pongono le domande prime dell’esistenza.
In definitiva, si tratta di quello che in una sua lettera il grande scienziato-teologo Pierre Teilhard de Chardin chiamava «sussulto di pensiero», che egli perseguiva sopra ogni altra cosa. Se pensiamo che il gesuita scrisse quella lettera nel 1916, mentre era al fronte di guerra come barelliere, capiamo la portata della sua impresa di vedere «la vita non come fango, bensì oro da raffinare».
(Chi volesse approfondire la “teologia rapida” troverà già una discreta serie di interventi e commenti su riviste e giornali, per lo più cattolici).
E, a corredo di questo breve contributo alla discussione sul tema, propongo un graphic soul, una grafica rapida dell’anima. Gli autori sono I Matti di Sanpert.
La vignetta: concessa a uso libero e gratuito dallo stesso autore dell’articolo.
Lucilio Santoni
(Pensieri divergenti. Libero blog indipendente e non allineato)