I distinguo di un nostro lettore
Per mille e più ragioni, squisitamente tecniche ed economiche e non politiche, nel referendum sul nucleare ho fermamente votato “sì”. Bisogna però altrettanto fermamente sostenere gli studi e le ricerche in materia, rilanciando quindi la materia nelle nostre università e nei nostri istituti nazionali di ricerca tipo ENEA, magari stipulando anche accordi di collaborazione, sempre a livello di studi e ricerche, con quei paesi in cui la tecnologia continua a essere sviluppata.
I motivi sono semplici: a) qualunque progresso tecnologico nel settore può avere certamente applicazioni positive sul miglioramento di mille altri prodotti industriali (e.g. sui materiali per le alte temperature; sui processi di scambio termico etc…etc… e persino sui sistemi di sicurezza nelle metropolitane); b) sono convinto, e non per non tradire una mia personale storia tecnico-scientifica non-banalissima nel settore, che il nucleare potrà avere in futuro un suo ruolo importante nella tematica energia/ambiente. Ciò avverrà nel momento in cui le potenziali possibilità della Scienza diverranno concrete realtà nella tecnologia (ciò che ancora non è; sfido chiunque a sostenere il contrario) e questa, a sua volta, potrà essere realizzata a livello diffuso senza sconti per questioni economico-finanziarie e/o politicanti. Credo che sotto queste condizioni crescerà anche un consapevole e maggioritario favore popolare e con esso sorgerà la spinta della “forzadelle cose”. Purché si abbia l’onestà intellettuale e la reale preparazione tecnico-scientifica con cui parlare al “common people”; oggi parametri assenti in tanti blog, pro e contro, pieni di prevenzioni ideologiche e di pentimenti francamente ridicoli.
Leonardo Castellano