Con il suo libro memorialistico “Ex Cathedra. Insegnare le emozioni” Angelo Avignone ripercorre il proprio impegno di insegnante, anche con il contributo di tanti suoi ex allievi
Si è svolta lo scorso 8 maggio, a Rende (Cosenza), presso la Sala De Cardona, la presentazione in prima nazionale (vedi locandina) del nuovo libro di Angelo Avignone, dal significativo titolo Ex Cathedra. Insegnare le emozioni (autoprodotto, pp. 220, € 15,00).
Di lui abbiamo già recensito alcune delle sue precedenti opere, quali Le lucciole e le stelle. I ricordi tornano e Urlare la libertà, dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini. Inoltre, per le nostre testate on line, ha pubblicato il cliccatissimo contributo L’eterna attualità di Dante.
Da studente a docente, ma sempre “impegnato”
Il libro è autobiografico e ripercorre la carriera di docente dell’autore, che ha insegnato Letteratura italiana e Latino nei licei di Cosenza. Anzi, la ricostruzione del passato parte dalla sua vita come allievo presso il Liceo classico di Palmi (Reggio Calabria) con annessa vita presso il locale collegio. Quindi l’iscrizione alla Facoltà di Medicina di Messina (e nuovo alloggio lontano dalla famiglia, stavolta presso la Casa dello studente della città peloritana). Ma l’atmosfera di fermento politico e di impegno civile – sono gli anni dei movimenti studenteschi e della contestazione – lo porta a passare alla Facoltà di Lettere.
Dopo le prime supplenze, ecco il fulcro del libro: l’insegnamento pluridecennale presso i licei di Cosenza, prima il Classico “Bernardino Telesio”, poi lo Scientifico “Bernardino Gaetano Scorza”. Oltre ai rapporti con presidi e colleghi, quello che sta a cuore ad Avignone sono gli allievi e la propria didattica innovativa, partecipativa e condivisa, davvero “democratica” nel suo senso migliore.
Una didattica umanista
Avignone ci parla delle difficoltà e delle soddisfazioni, degli aneddoti scolastici e degli autori preferiti – tra i quali l’amatissimo Pasolini – e della loro importanza per la crescita culturale, intellettuale e umana dei propri studenti, con l’obiettivo fondamentale di farne crescere lo spirito critico. Il tutto con passione, integerrimo impegno ed emozione.
Infatti, come scrive l’autore: «Il mio obiettivo era andare oltre la didattica tradizionale, sperimentando metodi che stimolassero il pensiero critico e l’autonomia degli studenti. Ho cercato di trasformare le lezioni in un’esperienza coinvolgente, in cui il dialogo, la curiosità e la partecipazione attiva potessero diventare il cuore pulsante del processo di apprendimento. L’insegnamento per me non si limitava alla trasmissione di conoscenze, ma mirava a creare un ambiente educativo inclusivo e dinamico, dove ogni studente potesse sentirsi protagonista del proprio sviluppo personale e professionale. Fiducia e coinvolgimento emotivo erano i pilastri del mio lavoro: ascoltavo, incoraggiavo e valorizzavo ogni ragazzo, convinto che ognuno avesse un potenziale unico da esprimere».
Un professore amato dai propri allievi
E, ancora: «Ho cercato di stimolare il dibattito, incoraggiare la collaborazione e promuovere il rispetto delle diversità, dotando gli studenti degli strumenti per diventare cittadini consapevoli e pensatori critici».
La prova del successo didattico di Avignone è data dalle decine e decine di testimonianze di suoi ex allieve e allievi, poi realizzatisi in vari ambiti professionali, che integrano lo scritto del professore. Affermazioni riconoscenti e nostalgiche, commosse e colme di affetto per l’insegnante. Ex cathedra, peraltro, è pure arricchito da numerose “foto di classe” e di altri momenti didattici o ludici, che rendono la pubblicazione quasi un esempio di documentazione storica.
Infatti, il libro e l’attività didattica di Avignone potrebbero essere anche un epitaffio dell’antica scuola, oggi in via d’estinzione, sommersa da pedagogie tecnocratiche, computeristiche e aziendalistiche e da ideologie fanaticamente progressiste, che tolgono energie, creatività e passione ai tanti docenti che ancora amano il proprio mestiere.
Le immagini: copertina di Ex cathedra e locandina della presentazione dello scorso 8 maggio a Rende.
Rino Tripodi
(Pensieri divergenti. Libero blog indipendente e non allineato)