Dall’eugenetica scandinava ricordata nel film “Paziente 64” all’odierno caso Frédéric Baldan. Ma già nel suo volume del 2022, “Apocalisse” (Edizioni Byoblu), Massimo Citro Della Riva, oltre a denunciare le menzogne e gli scandali legati al periodo pandemico Covid-19, esplorava i programmi disumani delle élite mondiali
Qualche giorno fa, grazie alla sua programmazione su RaiPlay, ci è capitato di vedere un film di produzione danese-tedesca, appartenente a un relativamente nuovo filone letterario-cinematografico di successo: il giallo-noir scandinavo. L’opera in questione era Paziente 64. Il giallo dell’isola dimenticata (2018, titolo originale Journal 64), del regista Christoffer Boe, tratta dal romanzo di Jussi Adler-Olsen.
Certamente il film non è un capolavoro, e deve barcamenarsi tra politicamente scorretto (gli orrori progressisti) e politicamente corretto (i bravi immigrati). Tuttavia ha il merito di far riferimento a fatti realmente accaduti nella civilissima, progressista, socialdemocratica Danimarca dal 1929 al 1967 (quindi parliamo di anni relativamente recenti). In quel periodo ben 11.000 donne furono sottoposte a sterilizzazione forzata nell’ospedale femminile nell’isola di Sprogø (da cui il sottotitolo dell’edizione italiana del film; leggi anche Nico Spuntoni, Stupri, sterilizzazioni e aborti: il piano danese, in La Nuova Bussola Quotidiana, 28 giugno 2020). La loro colpa? Essere “immorali”.
Un piano di eliminazione delle persone sgradite: non solo il nazismo
Chi pensasse che si sia trattato di un’aberrazione unica nelle cosiddette democrazie occidentali e che i piani di eliminazione delle persone malate o “asociali” appartenessero alla sola ideologia eugenetica nazista (400.000 sterilizzazioni e 70.000 uccisioni per “eutanasia” nel corso dell’Aktion T4) si sbaglia di grosso. Gli intellettuali che per primi elaborarono l’ideologia eugenetica furono statunitensi e britannici (al riguardo rimandiamo alla voce di Wikipedia; leggi pure Giuseppe Licandro, Presupposti e ambiguità della scienza eugenetica, in Rnotes, n. 20, maggio 2005, pp. 26-28).
Riguardo le sole sterilizzazioni, se ne calcolano circa 65.000 negli Usa tra il 1899 e il… 1979!), 62.888 in Svezia (1934-1975), 58.000 in Finlandia (1935-1970), 40.891 in Norvegia (1934-1977) e, appunto, 11.000 in Danimarca (come si è detto, dal 1929 al 1967). È evidente che si tratta di Stati a predominanza luterana/protestante e permeati di ideologie progressiste. Alla fine di Paziente 64 si cita testualmente il ministro socialdemocratico danese Karl Kristian Vilhelm Steincke (1880-1963): «Trattiamo i disadattati con cura e amore, ma proibiamo loro di riprodursi». Dunque il paradiso delle socialdemocrazie scandinave ospitava e permetteva anche degli orrori? E oggi? Non solo Il sonno della ragione genera mostri, ma anche il suo eccesso.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la scoperta degli orrori nazisti, dall’eugenetica all’eutanasia allo sterminio di ebrei e di altre categorie umane, la distopia eugenetica conosce una condanna generale e sembra sparire. Ma è proprio così? O ai nostri tempi si ripresenta sotto nuove forme?
Il tradimento della Chiesa di Bergoglio
Sul pericolo di nuovi piani eugenetici e, comunque, di voler guidare lo sviluppo dell’umanità dall’alto, si sofferma il medico veronese Massimo Citro della Riva, nel volume Apocalisse. Li hanno lasciati morire (Prefazione di monsignor Carlo Maria Viganò, Byoblu Edizioni, Milano 2022, pp. 494, € 25,00). In realtà il libro approfondisce soprattutto la scandalosa vicenda del virus Sars-Cov-2, della successiva epidemia e dei presunti vaccini, già trattata in Eresia (leggi al riguardo la nostra recensione Epidemia Covid-19: tutto quello che non ci dicono). L’autore affronta gli aspetti tecnico-scientifici medico-biologici-genetici del misterioso virus e della successiva malattia influenzale, nonché dei gravi “effetti avversi” delle inoculazioni. Un argomento che abbiamo già più volte affrontato, per ultimo in La pandemia non è mai finita.
Tuttavia, nei primi e negli ultimi capitoli Citro Della Riva parla senza mezzi termini di tutto ciò che ha palesato la dittatura sanitaria imposta tra il 2020 e il 2023. E che fin dalla Prefazione anticipa, col suo consueto prezioso linguaggio – una perla –, monsignor Carlo Maria Viganò, una delle poche voci ecclesiastiche che si è opposta alla deriva bergogliana allineata al progressismo imperante. Infatti, l’alto prelato scrive che la Gerarchia cattolica ha collaborato «al successo della narrazione pandemica», col «cerchio magico di Bergoglio» che ha aderito «non solo al vaccino, ma anche all’ideologia globalista, ivi compreso il neoecologismo alla Greta Thunberg, l’indigenismo, l’appoggio alla dittatura cinese», mentre vige il silenzio sulla «violazione continua e spietata dei diritti umani dei cattolici perseguitati».
L’indebolimento della democrazia e dell’Italia
La prima questione – forse quella centrale – affrontata da Citro della Riva è che, se forse in passato vivevamo entro Stati nazionali democratici, oggi «la democrazia si è dissolta, a decidere è un Sistema oligarchico tecnocratico di potentissime elites finanziarie che governano de facto il pianeta. Mai elette dal popolo, non hanno incarichi istituzionali e, se li hanno, è in modo illegittimo». E «il vero motivo della costituzione dell’Unione europea è contribuire alla nascita del Nuovo Ordine Mondiale, attraverso la demolizione delle nazioni»
In particolare, l’Italia è stata asservita fin dal Risorgimento al Regno unito e alle sue lobby, «e chiunque osi oltrepassare i limiti imposti da Londra viene sistematicamente eliminato dagli inglesi: Enrico Mattei per l’autonomia energetica, Aldo Moro per quella politica, Bettino Craxi per la sovranità politica e militare, Silvio Berlusconi per quella economica» (leggi pure Churchill contro De Gasperi nell’inquieto Secondo dopoguerra e Mattei-Moro-Craxi: come distruggere sovranità e ricchezza del Belpaese).
La rovina sistematica della nostra nazione si è concretizzata negli ultimi tempi col «criminoso divorzio fra la Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro nel 1981», con le privatizzazioni, con l’euro, ecc.: «L’Italia è maggiormente bersagliata non solo in quanto colonia britannica, ma soprattutto perché la sua potenza economica e il prezioso tessuto di picco imprese (artigiane e ad alto livello mondiale) fanno paura e devono essere smembrate».
Quando un Potere assoluto e incontrollato è gestito da freddi tecnocrati che vogliono distruggere la cultura umanistica
Avete mai sentito una von der Leyen, un Rutte, una Kallas, un Macron, un Draghi, un Merz, uno Starmer, citare una poesia, un romanzo, un’opera d’arte un brano di musica classica, vale a dire ciò che di meglio sostanzia l’Europa? «I tecnocrati elitari sono privi di passione, sentimenti, umanesimo. […] Il Sistema non sorride, non ride, non sopporta il riso, non tollera l’umano». Ci dirigiamo verso un mondo nel quale «la letteratura, la storia e gli studi classici sono aboliti affinché non aprano la mente delle persone» e sono traditi «i valori dell’umanesimo, della cultura, del classicismo, della bellezza, del sentimento». Sarà «tutto meravigliosamente “sostenibile”, tranne l’esistenza umana».
Ma, per non apparire per quello che sono, cioè spietati e malvagi, indossano la maschera ipocrita del buonismo e del politicamente corretto. Eppure basterebbe pensare che «a promettere di salvare l’umanità dalle ingiustizie e dalla distruzione ambientale sono proprio gli stessi che hanno causato i grandi disastri economici, ecologici e sanitari, dalle gravi disuguaglianze sociali allo sfrenato sfruttamento delle risorse naturali e umane».
I nuovi piani dei potentati globali sovranazionali: dalla demografia alla sessualità
Secondo Citro Della Riva, il governo mondiale ormai in atto «prevede la drastica riduzione della popolazione mondiale, la messa in ginocchio dell’economia delle nazioni, il far sparire la Chiesa nell’ottica di una religione unica, atea e materialista».
Torniamo al tema col quale siamo partiti parlando del film Paziente 64 e dell’eugenetica in Danimarca e altrove: il «denatalismo, che incoraggia tutto quello che garantisce sterilità». Ma «l’attività sessuale è troppo piacevole e potente per persuadere la gente a rinunciarvi. Meglio allora l’ipersessualizzazione della società». Sicché oggi vengono «sostenuti l’omosessualità, il sesso libero, le perversioni, lo sgretolamento della famiglia, l’aborto, la donna in carriera, l’annullamento dell’identità sessuale e il gender».
E, ancora, «la mascolinizzazione delle donne, la devirilizzazione degli uomini», «[la] separazione della funzione riproduttiva dal sesso, [la] sessualizzazione dell’infanzia, […] [la] sessualità liquida con coppie variabili».
I nuovi piani dei potentati globali sovranazionali: l’economia
A livello socioeconomico si intende «espropriare ogni proprietà privata». A cominciare dalle case, che la stragrande maggioranza degli italiani, grazie a sacrifici a volte di intere generazioni, detengono e che, quindi, fanno gola ai potentati economici, oltre che agli occupanti abusivi alla Ilaria Salis.
A proseguire con le aziende produttive: «Il “Grande reset” contempla la chiusura definitiva di tutte le attività industriali artigianali e commerciali, che saranno sostituite con i beni e i servizi delle grandi corporazioni industriali, con la grande distribuzione e il grande commercio elettronico. Le piccole e medie imprese saranno fatte fallire e si arriverà al “reddito universale”, ovvero l’elemosina per aver perso il lavoro e poter vivere una “povertà sostenibile”».
È già avvenuto e non si torna indietro: le prolungate sospensioni delle attività economiche durante la pandemia hanno spostato miliardi di profitto verso le grandi distribuzioni a casa come Amazon e le aziende di consegna di cibo e altro a domicilio ai danni delle attività locali, mentre le sane cucina e ristorazione italiane vengono soppiantate dal dannoso fast food anglosassone.
I nuovi piani dei potentati globali sovranazionali: la moneta elettronica
L’abolizione della moneta cartacea e l’imposizione di moneta elettronica e digitalizzazione hanno come scopo un controllo totale e la schedatura di ogni persona. Sembrano fantasie distopiche, ma è già accaduto: sono stati bloccati i conti bancari a gente comune come i camionisti canadesi che rifiutavano il vaccino sperimentale antiCovid e le restrizioni tipo Green pass…
Ora è accaduto a Frédéric Baldan, che si è visto chiudere i propri conti bancari in Belgio, compreso quello del figliolo di cinque anni. Che sia accaduto perché il 5 aprile 2023, a Liegi, ha depositato una denuncia penale contro la presidente della Commissione dell’Unione europea, Ursula von der Leyen? O, semplicemente, perché ha scritto il volume Ursula Gates. La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles, uscito in Italia pochi giorni fa per Guerini e Associati (pp. 376, € 25,00)? L’accusa riguarda la negoziazione condotta dalla baronessa in gran segreto via sms – poi cancellati – con Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer: contratti da miliardi di euro per l’acquisto di “vaccini” Covid. In seguito gli stessi giudici della Corte di Giustizia dell’Ue hanno stabilito che la Commissione «non ha fornito una spiegazione plausibile per giustificare il mancato possesso dei documenti richiesti» (leggi Roberto Vivaldelli, Intervista a Baldan, l’ex lobbista: “Ho denunciato Von der Leyen e le banche mi hanno chiuso i conti”, in InsideOver, 29 ottobre 2025; vedi pure l’intervento di Marcello Foa su YouTube).
Sembra incredibile e inammissibile e, invece, è terribilmente vero e in un prossimo futuro potrà capitare a tutti noi di vederci bloccato ogni conto, il che comporta ricevere una condanna a morte, non solo civile…
I nuovi piani dei potentati globali sovranazionali: annientare società, cultura e pensiero critico
L’incoraggiamento a un arrivo indiscriminato di immigrati irregolari o clandestini non è legato alla bontà, ma a due motivazioni. La prima: avere quell’«esercito industriale di riserva» profetizzato da Karl Marx, che «porta inevitabilmente alla perdita di qualità di tutela e di salario, a danno delle classi lavoratrici locali e a profitto del grande capitale». La seconda: espandere a tutti la condizione di vita del povero migrante, cioè «quello del precario, dello sradicato, dell’uomo senza identità. È il “mondo nuovo” auspicato dal Sistema, un’umanità uniformata e meticciata, […] che, non avendo più l’ideale di patria sui cui si fonda la nazione, cederanno la sovranità all’Unione europea (ideata per questo) consegnando definitivamente l’umanità nelle mani dell’oligarchia elitaria». Ma «la nazione è qualcosa di più di uno Stato: è anima, spirito, sentimento, amore e gratitudine».
Possiamo già vedere che «la menzogna è fuori controllo, i valori sovvertiti, il brutto ha sostituito il bello, la sovranità territoriale e monetaria è stata abolita, la lingua contaminata, l’etica dissolta, la famiglia disintegrata, la cultura annientata, il pensiero omologato, la capacità critica azzerata».
Difatti si promuove: «[La] legalizzazione della droga, […] [la] segregazione dei dissidenti […]. Annientare qualsiasi identità nazionale, culturale, religiosa, personale e sessuale». Inoltre, diffondere il panico tra le persone comuni con continue emergenze, economiche, finanziarie, demografiche, ambientaliste, belliche, immigrazioniste, sanitarie (il capolavoro pandemico!) provoca lo spegnimento del pensiero critico, il vero nemico del Potere.
Per reagire ai progetti distopici delle élite, propone Citro Della Riva, «riprendiamo a ragionare con la nostra testa, rifiutiamo gli slogan e i condizionamenti di massa, buttiamo le televisioni, ritroviamo la capacità critica. Spegniamo i clamori, facciamo silenzio interiore, per produrre un pensiero intelligente, per tornare ad ascoltare l’anima».
Abbiamo segnalato altre pubblicazioni di Massimo Citro Della Riva in:
Per una nuova, antica, Arte medica;
I grandi personaggi del Rinascimento e le loro malattie
Le immagini: la locandina e le copertine delle opere segnalate.
Rino Tripodi
(Pensieri divergenti. Libero blog indipendente e non allineato)















